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venerdì 12 febbraio 2016

Lo Sapevate Che: Quegli atti d'amore dietro i diritti negati...



Ci Sono Diritti Universalmente riconosciuti e altri che invece ci mettono più tempo a entrare nella consuetudine, a essere percepiti come normali e quindi come “naturali”. Questo ci fa comprendere che si parla di naturalità con troppa leggerezza, e spesso viene percepito come naturale ciò che non lo è affatto, ma che è entrato a far parte delle nostre vite tanto da sembrare un “prodotto di natura”. E poi naturale viene contrapposto ad artificiale, come se tutto ciò che è artificiale, fosse una costruzione che, non esistendo in natura non ha motivo d’essere. Io mi limito a fare due osservazioni. La prima: essendo l’uomo un prodotto di natura, tutto ciò che crea è a sua volta naturale. La seconda: qualcuno percepisce come innaturale e quindi artificiale la fecondazione assistita, l’eterologa o la pratica della maternità surrogata, ma non le cure che dovessero rendersi necessarie per portare a termine una gravidanza difficile. Questa mia non è una provocazione, intendo solo dire che avere un figlio diventa un diritto solo in presenza di un divieto espresso, di una oggettiva difficoltà che può sperimentare chiunque. Avere un figlio non è un dovere, ma un piacere che nessuno può vedersi negato. Tantomeno se a vietarlo sono preconcetti e disinformazione. In Tutto Questo si scende in piazza per difendere la famiglia tradizionale, per difendere i diritti dei bambini che devono  poter avere una mamma e un papà e per difendere i diritti delle donne che non devono essere sfruttate nella loro capacità di procreare. (..). A nessuno è venuto in mente che la famiglia non è né tradizionale né moderna, ma è semplicemente composta da persone che si amano. Che esistono paesi in cui le unioni di fatto omo ed etero sono regolamentate per legge: IN Italia ci si appella al buon senso e alle consuetudini per le coppie etero. Che esistono paesi in cui le coppie omosessuali possono contrarre regolarmente matrimonio, possono adottare figli interni alla coppia (stepchild adoption), esterni, o possono ricorrere alla pratica della maternità surrogata. Che esistono paesi in cui la pratica della maternità surrogata non solo è legale, ma è anche riconosciuta per quello che è: un atto incredibile di altruismo e di amore. In Alcuni Casi la maternità surrogata è consentita solo in forma altruistica (come in Canada), in altri prevede un compenso per la donna che si sottopone a inseminazione artificiale, che deve interrompere il proprio lavoro per il tempo della materntà. Si tratta di un rimborso spese perché come è chiaro, soprattutto a quanti sentono di dover difendere i diritti dei bambini, non ci sarebbe prezzo giusto per un dono tanto grande. Un dono che a volerlo comprare non basterebbe tutto l’oro del mondo. Ci sono paesi in cui questa pratica è consentita solo a coppie etero e sposate, altri in cui possono avere accesso anche coppie di fatto, coppie omosessuali e single. Ma una cosa deve essere chiara, più di ogni altra: ovunque ci sia una regolamentazione ci sono anche diritti per tutti, per le donne che come atto d’amore offrono un riparo temporaneo al figlio di chi non può “naturalmente” averne, e per i bambini che nascono da questi atti d’amore. Eh sì, perché non si tratta di sfruttamento e di infelicità, ma di struggenti atti d’amore di incredibile altruismo che tolgono il fiato e riempiono gli occhi di lacrime. Quanto amore c’è in tutto questo non è mai troppo tardi per comprenderlo.
Roberto Saviano – L’antitaliano  www.lespresso.it – L’Espresso – 11 febbraio 2016

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