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martedì 16 febbraio 2016

Lo Sapevate Che: Shakespeare per tutti i tempi...



Quattrocento Anni dopo la sua morte, avvenuta il 23 aprile 1616, il Bardo di Stratford-upon-Avon continua a essere attuale come non mai. Amore e odio, lealtà e tradimento, follia e saggezza, ribellione e sottomissione: William Shakespeare ha esplorato a fondo tutte le sfumature dell’animo umano. Una vita, quella del poeta e drammaturgo inglese, dedicata a interpretare l’uomo e la sua complessità, i suoi istinti più bassi come i più nobili sentimenti attraverso una produzione monumentale tra drammi, tragedie e commedie. In Inghilterra Shakespeare è considerato il drammaturgo nazionale e il padre della lingua, come Dante da noi. Nessun altro, prima e dopo di lui, ha influenzato così tanto lo sviluppo dell’inglese: sono oltre trecento le parole utilizzate dal Bardo nelle sue opere a essere entrate di prepotenza nel dizionario e decine le espressioni divenute di uso comune e arrivate sino ai nostri giorni. Ma l’influenza di Shakespeare, sulla lingua, sul teatro e in generale sulla cultura, non è un fenomeno esclusivamente inglese. Potremmo dire che si tratta del primo esempio di globalizzazione: le sue opere sono state tradotte e messe in scena in tutto il mondo per via della loro universalità. Perché, come ebbe a scrivere nel 1623 il drammaturgo Ben Johnson nella prefazione del “First Folio”, la prima pubblicazione delle tragedie del Bardo: “Non era di un’epoca, ma per tutti i tempi”. Quattrocento anni dopo quella frase suona come una lungimirante intuizione. Non a caso, con immutata costanza, teatro e televisione continuano a mettere in scena i mille volti del teatro shakespeariano. “L’Espresso” celebra il quattrocentesimo anniversario della scomparsa del genio di Stratford con “The Shaskepeare Collection”: una collana di ventisette Dvd con le straordinarie produzioni teatrali della Bbc, che si possono ascoltare anche in lingua originale. Ambientati in epoca elisabettiana, gli allestimenti sono diretti da registi di fama internazionale come Jonathan Miller, Jane Howell, James Cellan Jones, Stuard Burge, mentre tra gli interpreti troviamo grandi attori britannici tra cui Anthony Hopkins, Bob Hoskins, Derek Jacobi, Claire Bloom, Helen Mirren, Richard Pasco, Brenda Blethyn, addirittura il cantante degli Who, Roger Daltrey. Il doppiaggio invece è a cura di attori bravissimi come Gigi Proietti, Ugo Pagliai, Giuseppe Pambieri, Paola Gassman, Giancarlo Giannini. Il primo titolo della collana è “Otello”, una tragedia cos’ importante da diventare due secoli dopo un’opera lirica composta prima da Rossini e poi da Verdi. L’amore, la gelosia, il tradimento sono i sentimenti che animano i protagonisti Otello, Desdemona, Iago. Shakespeare sfida in quest’opera la simbologia occidentale, i luoghi comuni di bianco e nero per indicare il bene e il male. Seguiranno, nelle settimane successive, “Amleto”, “Romeo e Giulietta”, “Sogno di una notte di mezza estate”, “Re Lear”, “Il mercante di Venezia”, “Macbeth” e molte altre tragedie, commedie e drammi storici (..). Una full immersion nello pera di un genio:  il drammaturgo, l’attore, il poeta più letto e rappresentato di ogni tempo.
Roberto Calabrò – Collezioni – L’Espresso – 11 febbraio 2016 -

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