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lunedì 29 febbraio 2016

Lo Sapevate Che: La Città della Scienza a tre anni dal rogo punta sul nostro corpo...



La Città della Scienza di Napoli, che un decennio fa era stata riconosciuta miglior museo scientifico europeo dal Consiglio d’Europa, si espande e rilancia, a tre anni esatti dall’incendio doloso che distrusse il suo centro espositivo. Il 4 marzo a Bagnoli si inaugura l’edificio che ospita Corporea, primo museo interattivo in Europa tutto dedicato alla conoscenza del corpo umano e alla prevenzione delle malattie, secondo l’esempio dei science center statunitensi (per info e orari www.cittadellascienza.it ). Corporea è il primo tassello della nuova Città della Scienza, che sarà completata nel 2018. “Lo scopo di che Corporea  -  che dopo la giornata inaugurale sarà definitivamente riaperta al pubblico a dicembre – è illustrare il funzionamento del nostro organismo, mostrando il lavoro dei sistemi che lo compongono, come quello cardiovascolare, immunitario e endocrino, materiali audiovisivi, esperienze di realtà virtuale e uso di modelli fisici” spiega Vittorio Silvestrini, docente emerito di fisica all’Università Federico II di Napoli e fondatore di Città della Scienza. L’idea è quella di portare i visitatori all’interno del corpo umano, secondo l’approccio noto come apprendimento immersivo, basato su simulazione: “Un esempio: per spiegare le funzioni del sistema immunitario, rappresenteremo fisicamente la metafora del corpo come città assediata da possibili nemici” spiega Silvestrini. “Gli assediati sono batteri e virus, e i difensori del corpo sono gli anticorpi, le piastrine e i linfociti: i visitatori potranno scegliere la parte che preferiscono, come se si trovassero in un gioco di ruolo. Grazie a uno speciale proiettore nella cupola del planetario, invece, daremo ai visitatori l’impressione di essere a bordo di un sottomarino che viaggia lungo il sistema cardiovascolare e quello dirigente. E mostreremo anche un altro viaggio: quello della vita dall’embrione al neonato”. All’anima divulgativa della nuova Città della Scienza, 2.500 metri quadri, si affianca la missione del motore dello sviluppo tecnologico, in particolare per imprese biomedicali. “L’incubatore di Città della Scienza funziona già da 15 anni e ha fatto sviluppare numerose startup campane” spiega Silvestrini. “Nel 2016 lanceremo progetti pensati per gruppi di startup, così da spingere i giovani imprenditori a scambiarsi pratiche e conoscenze”. E a proposito di collaborazioni, la Città della Scienza e il Mit di Boston collaborano nella realizzazione del laboratorio FabLab, dove il mondo dell’artigianato collabora con quello di tecnologie innovative  come la stampa in 3D. Per sviluppare protesi biomedicali avanzate.
Giuliano Aluffi – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 19 febbraio 2016 -

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