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lunedì 15 febbraio 2016

Lo Sapevate Che: Adesso questo piccolo dolore mi sarà utile....



La pillola del benessere esiste. E me ne sono liberato. Me l’aveva prescritta il mio primo medico americano, quando mi trasferii in California nel 2000. Mi ha regalato 16 anni di tranquillità. O forse una forma di pericolosa dipendenza. Senza capirne tutte le conseguenze, ero stato cooptato dentro l’American Way of Life. Che ha tra le sue convinzioni più profonde la certezza radicata che esiste una cura per tutto. Generalmente in vendita nelle farmacie. (..). Il mio problema era banale e diffuso e diffuso, non per questo trascurabile. Tre vite fa, quando feci il vicedirettore del Sole Sole-24 Ore e poi il capo della redazione milanese di Repubblica, cominciai a soffrire di gastroenteriti, coliti spastiche, dolori acuti del tratto intestinale, infiammazioni, infine un’ulcera.(..) Approdato a San Francisco, a una delle prime visite il mio medico di famiglia mi annunciò la buona novella: mi avrebbe liberato dalle sofferenze. Carissima persona, competente e simpatico, il dottor Joel Klompus; in seguito siamo diventati amici. M’introdusse al Prilosec, una pasticca da prendere la mattina a digiuno. Ogni giorno. Tutti i santi giorni. Poi il Prilosec (con questo nome esiste solo negli Stati Uniti) fu imitato e ne uscirono versioni con appellativi diversi. Ora c’è anche il farmaco generico, si chiama omeprazolo. Ha un costo abbordabile, dettaglio importante: l’omeoprazolo è stato depennato dall’elenco dei medicinali per i quali occorre la ricetta, è in vendita sugli scaffali, non è rimborsato dall’assicurazione. Ed è diventato più venduto qui, a parte integrante della dieta degli americani. I quali soffrono, in massa, di quello che qui chiamano heartburn: letteralmente “bruciare al cuore”, in realtà è bruciore di stomaco (ma può somigliare ai primi sintomi di un infarto). (..). Fino al giorno in cui un celebre medico americano, scrivendo un articolo sul New York Times, si è dichiarato “dipendente da Prilosec”,  e pentito. Ha spiegato il prezzo che si paga per la felicità. I bruciori, i dolori, gli spasmi, sono tutti segnali che ci manda il nostro organismo. Implorandoci di mangiar molto meno, e molto meglio. Quei dolori se troppo acuti diventano incapacitanti, ci rendono difficile una vita normale,riducono la nostra efficienza sul lavoro, degradano il nostro umore. Ma, eliminandoli, noi disattiviamo un campanello d’allarme. In seguito all’articolo di quel medico sono usciti degli studi sui danni collaterali della pillola del benessere gastrico. E ho smesso di colpo. Mi son detto che non voglio rimanere avvinghiato in questa insidiosa soluzione americana, la farmacopea della vita facile, senza sacrifici e senza autodisciplina. Ben tornati, dolori, credo che mi accompagnerete fino alla fine.
Federico Rampini – Donna di Repubblica – 6 febbraio 2016 -

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