Di Chi E’ La Sabbia su cui avete posato i piedi
quest’estate? Del Demanio, ovvio, che l’ha data in concessione a uno
stabilimento. In futuro, però le cose potrebbero ambiare e dal 2020 (salvo
sorprese dalla Corte di Giustizia Europea) le concessioni delle spiagge
dovranno essere affidate con una gara a evidenza pubblica, con nuove
assegnazioni. Effetto della direttiva firmata a suo tempo dal commissario
europeo alla libera circolazione dei beni e dei servizi, l’olandese Frits Bolkestein,
che benché sia storia vecchia e risalga al 2006, in realtà sul tema spiagge è
rimasta lettera morta. Il testo prevede che le circa 30 mila concessioni
demaniali presenti in Italia non vengano rinnovate automaticamente (come accade
oggi) ma riaffidate da zero. Decisione che fa infuriare i balneari italiani,
preoccupati di perdere i loro privilegi e – sostengono – di non riuscire a
competere con gli operatori stranieri. Ma che, invece, piace a chi si occupa di
ambiente. Tra tutti il Wwf che, sul tema, sta preparando un rapporto e che
dice: “La Direttiva Bolkestein prevede che al termine della concessione la
spiaggia sia restituita allo stato originale, senza chioschetti, scivoli o
altro. Inoltre romperebbe il sistema degli irrisori canoni d’affitto che i
gestori, attraverso i versamenti che fanno ai vari Comuni, pagano al Demanio.
Secondo i nostri calcoli, il canone medio di ciascuno dei 18 milioni di metri
quadri di spiagge italiane è di circa 50 centesimi l’anno”. Un po’ poco per un
sistema che, si stima, genera un giro d’affari di circa 2 miliardi l’anno,
Luciana Grosso – Concessioni Demaniali – New Economia –
L’Espresso – 27 agosto 2015
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