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martedì 8 settembre 2015

Lo Sapevate Che: Matteo lo sfrontato seduce gli orfani di Silvio...



Meno Tasse, Ovvero Più Libertà. Il pragmatismo ideologico del presidente del Consiglio rompe ogni schema. Rianima la sinistra. Sollecita la destra. Diminuisce la pressione fiscale –narra lo storytelling renziano – non è uno strumento per conquistare consenso elettorale. No. Manco a pensarlo. La riduzione delle tasse aumenta il tasso di libertà del Paese, aumenta   il tasso di giustizia sociale. Applausi. Il più sfrontato leder che un partito di centrosinistra potesse avere rifonda in pochi concetti anni e anni di indeterminabili dibattiti. Così oggi più che mai appare surreale interrogarsi se tagliare le tasse sia di destra o di sinistra. E’ un programma di governo. Punto. Dunque è giusto dar credito all’impegno preso da Matteo Renzi. Il premier-segretario ha rilanciato la sua campagna fiscale da Rimini. Che apre una campagna elettorale non dichiarata: cento incontri in altrettante città italiane. Un tour continuo a sostegno dell’attività del governo. L’anno di scorso Matteo il rottamatore aveva snobbato il meeting di Comunione e Liberazione. Martedì 25 agosto Matteo il riformatore è stato accolto dall’apparato ciellino come un amico. Termometro sensibile del potere di acquisto. (..). E ora avanti tutta, sintetizza “l’Unità”, tornata di recente in edicola renziana come non mai. Poco importa se le coperture finanziarie siano incerte; se il contagio della crisi cinese metta a rischio la debole ripresa europea (..). Renzi, conquistando il cuore del conservatorismo cattolico, scompagina ancora una volta le truppe alla sua sinistra e alla sua destra.(..). Agli Amici-Nemici della minoranza dem il messaggio è a muso duro: qualsiasi tentativo di far cadere il governo – sulla riforma del Senato, innanzitutto, o su altri provvedimenti indigesti prossimi venturi come regolamentazione degli scioperi e del sindacato – si ritorcerà sulla vecchia guardia. Perché se si dovessero sciogliere le Camere in anticipo, le tasse non potrebbero essere abbassate, secondo il felice crono programma. Insomma un incidente di percorso, pur sempre in agguato, ed eventuali elezioni anticipate trovano ben agguerrito il partito del premier, pronto a regolare una volta per tutte le questioni con la sinistra interna. Anche A Destra il pragmatismo del premier crea effetti collaterali. Intanto Comunione e Liberazione è una formidabile macchina del consenso. Con la quale fare i conti in vista delle prossime elezioni amministrative di primavera a Milano e in altre città del nord. Le cronache del dopo-meeting raccontano di un Pd potabile e votabile, per l’esigente mondo ciellino. L’effetto tasse mina ilgiàsgarrupato quartier generale di Forza Italia. Da cui si entra e si esce attraverso comode porte girevoli. Se Denis si promette a Matteo portandogli in soccorso un manipolo di “responsabili”, Nunzia si ripromette a Silvio e forse porta in dote qualche scontento dell’Ncd. Verdini e De Girolamo, crisi incrociate. La campagna renziana, dopo il magro 4 a 3 delle elezioni regionali di maggio, solletica proprio l’elettorato del nord, piccoli imprenditori, artigiani, partite Iva. Quella che fu la base sociale del successo dell’ ex Cavaliere. Infatti se la narrazione del premier segretario mira a far sentire meno tartassate quelle categorie, nulla si dice sul fronte della lotta all’evasione fiscale. Resta un tema ostico. Renzi, con lucida visione, continua a non voler intaccare. E’ mestiere da gufi. Lui preferisce incantare.
Luigi Vicinanza – Editoriale www.lespresso.it - @Vicinanzal – L’Espresso – 3 settembre 2015

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