Etichette

martedì 11 marzo 2014

Lo Sapevate Che: Parole Nel Vuoto...


Grillo Tendenza Fuhrerprinzip

Il Capo dei 5 Stelle esprime una rigidità centralistica compensata dai continui appelli al “popolo delle reti”.
Ma il suo modo di agire sembra un’ammissione di impotenza. Non potendo prendere decisioni politiche, si limita a recitarle
Nobili lamenti si levano un po’ da ogni parte sull’assenza di democrazia nelle Cinque Stelle e più interessati appelli ai suoi onorevoli perché contestino o abbandonino il comico-dittatore. Più arduo ragionare sul fenomeno, perché forse molti scoprirebbero che la favola parla anche di loro. La sgangherata, analfabeta ripresa di ideologie di “democrazia diretta” condite in salsa web non può che produrre gli effetti oggi così “deprecati dai “veri democratici”. Obsoleti arnesi del Moderno mediazione e partiti; ergo, necessaria la loro eliminazione; solo il Movimento esiste, e nel Movimento tutti uguali, puri individui senza storia né appartenenza. Guai a “corpi intermedi” negli Stati assoluti. Ma anche il Movimento, per essere tale, ha bisogno di una direzione, se no cade per legge di gravità. Ergi, il puro Movimento esige il puro Capo. Il puro Capo non può logicamente ammettere che il Movimento si articoli per correnti e distinte leadership – e gli appartenenti al Movimento che volessero assumere una propria autonoma fisionomia dimostrano semplicemente di non comprendere nulla della logica del Movimento, cui hanno appassionatamente aderito. Certo, l’equilibrio è precario: la rigidità centralistica del Fuehrerprinzip immanente a quella logica può essere compensata solo attraverso continui appelli plebiscitari al “popolo delle reti” (ovvero al “popolo nella rete”), e ciò finisce col contraddirne  l’istanza decisionistica; d’altra parte, la finzione di un simile fantasma di “popolo” può in ogni istante evaporare sotto la pressione di interessi e culture determinate.
Tuttavia, In Questa Fase, l’ideologia del Movimento sembra conoscere vasta fortuna, ben oltre il cielo delle Cinque Stelle. Nell’interpretare il catastrofico dissolversi delle forme tradizionali di organizzazione e direzione politica, almeno da noi, nel corso dell’ultimo ventennio, si è enfatizzato troppo il fenomeno della “personalizzazione” della leadership, dimenticando che esso si regge sull’idea di un pubblico allo stato liquido, se non gassoso. La liquidazione della forma-partito non è che il prodotto di questa idea di società. Differenze o confini al suo interno non considerate come tendenti al “grado zero” – e perché, allora, del tutto coerentemente, non potrebbe, ad esempio, ogni cittadino partecipare alla nomina di deputati, segretari, ecc. di qualsiasi formazione politica? Non le “primarie” come mero strumento tecnico, o elemento di un sistema elettorale precisamente strutturato, ma le ideologie movimentiste che le vorrebbero “aperte che più aperte non si può” vanno esattamente in questa direzione.. Tutti decidono, nessuno decide; ogni parola funziona, basta che convinca; ogni prodotto va bene, basta che venda. E, d’altra parte, il conservatorismo ossessivo, dalle politiche sociali a quelle istituzionali, che ha caratterizzato l’”aura catena” svoltasi da Pds a Ds a Ulivi vari a Pd non poteva produrre che tali esiti.
Non Si Sta Parlando che di un aspetto, e neppure di quello essenziale (che riguarda il rapporto tra il Politico e le autentiche “grandi potenze” dell’epoca, quelle tecnico-economiche), della crisi della stessa idea democratica. Democrazia ha senso soltanto come discussione e conflitto reali: ha perciò bisogno di protagonisti altrettanto reali, responsabili e convinti. Idee di società liquida e Capi che la rappresentano proprio per questa pretesa assenza di ogni forma, non esprimono alla fine che aspetti del tramonto forse in atto del Politico stesso. Chi ritiene di poter tutto rappresentare perché ogni sostanziale differenza sarebbe venuta meno, mediti sul fatto che, se questo è il mondo, esso potrebbe funzionare secondo modelli, ordini, procedure che rendono del tutto superflua, accessoria, ornamentale la decisione politica. Il Capo che recita la decisione, impotente a compierla (to act al posto di to do), sarà l’ultima maschera del teatro politico europeo?

Massimo Cacciari – L’Espresso – 13 marzo 2014

Nessun commento:

Posta un commento