Giulio Andreotti
Era la Prima Repubblica
Sette volte
presidente del Consiglio. Otto ministro della Difesa, cinque degli Esteri, tre
delle Partecipazioni statali, due delle Finanze, del Bilancio e dell’Industria,
una del Tesoro, dell’Interno, dei Beni culturali e delle Politiche comunitarie.
Sempre presente nelle assemblee legislative italiane dal 1945 al 2013. Giulio
Andreotti è stato tra i leader della Dc e protagonista assoluto della Prima
Repubblica. Nella tomba si è portato molti segreti della nostra storia. Diversi
i processi in cui è stato imputato. Clamoroso quello di Palermo per
associazione mafiosa, reato da cui è stato assolto per i fatti dopo il 1980 e
prescritto per quelli precedenti. Assolto anche nel processo per l’omicidio Pecorelli.
Margaret Thacther
Rivoluzione neoliberista
La
chiamavano The Iron Lady. Era l’emblema della svolta neoliberista in Europa e
un po’ in tutto il mondo. Per Margaret Thatcher, scomparsa l’8 aprile, all’età
di 88 anni, primo ministro della Gran Bretagna dal 1979 e fino al 1990, la
società non esisteva; c’erano solo degli individui. E anche il successo nella
vita era questione di capacità individuali. Fu protagonista di una rivoluzione
che trasformò il suo Paese da una società quasi socialista in un regno di
capitalismo senza freni.
Margherita Hack
Comunista tra le stelle
Fiorentina,
classe 1922, la più celebre e amata scienziata italiana si è spenta nella sua
casa di Trieste il 29 giugno. Ha
iniziato a studiare il cosmo all’Osservatorio di Arcetri e ha continuato in
Europa e negli Stati Uniti, per poi approdare all’università di Trieste. Era
atea e comunista. Si è spesa con passione perché si potesse diffondere in
Italia l’amore e la considerazione per il metodo scientifico e il rigore delle
affermazioni comprovate dai fatti. Per questo ha scritto molti libri e apparsa
spesso in televisione. L’ultima apparizione ha voluto regalarla a “l’Espresso”,
partecipando al Dialogo sulla scienza a Pisa il 9 maggio.
Nelson Mandela
Invictus
Raramente un
decesso ha suscitato tanta e trasversale emozione nel mondo come quello di
Nelson Mandela (5 dicembre, aveva 95 anni). Mandela se ne è andato da
“Invictus” come dal titolo della poesia che amava di William Ernest Henley e
dall’omonimo film a lui ispirato di Clin Eastwood. E’ stato il principale
leader del movimento anti-apartheid in Sudafrica e ha contribuito a demolirlo
nonostante i 27 anni passati in carcere. Uscito di galera nel 1990, è stato
insignito del premio Nobel per la pace nel 1993 e l’anno succe
Sivo è
diventato il primo presidente nero del Paese. Istituì un tribunale speciale, la
Commissione per la Verità e la Riconciliazione, per favorire la delicata fase
della transizione. Dopo il ritiro dalla vita politica attiva, ha continuato a
battersi per i diritti umani diventando un punto di riferimento per tutti
coloro che, a ogni latitudine, si oppongono alle dittature di qualsiasi tipo e
colore. Sposato per tre volte (l’ultima con Graça Machel, vedova del presidente
del Mozambico), gli eredi stanno combattendo una complessa battaglia per
l’eredità economica. Quella politica, è patrimonio dell’intero pianeta.
Peter O’Toole
Leggendario Lawrence
Peter
O’Toole, attore irlandese, morto il 14 dicembre a 81 anni. Per gli appassionati
del cinema la sua figura sarà per sempre legata al leggendario personaggio di
“Lawrence d’Arabia” a cui il regista britannico David Lean nel 1962 consacrò il
Kolossal da sette premi Oscar. O’Toole mostrò il meglio di sé in film come
“Becket e il suo re”, di Peter Glenville, e “Il leone d’inverno”, diretto da
Anthony Harvey. Detiene lo sfortunato record del maggior numero di nomination
all’Oscar come migliore attore protagonista (otto) senza averlo mai vinto.
L’Academy nel 2003 cercò di rimediare con l’Oscar alla carriera.
Stéphane Hessel
Indignarsi è giusto
Aveva 93
anni quando, nel 2010, con il pamphlet “Indignatevi!”, diventò il profeta dei
giovani no global. Stéphane Hessel se n’è andato il 27 febbraio. Nato in
Germania, naturalizzato francese, fu collaboratore di De Gaulle, partigiano e
prigioniero a Buchenwald. Filosofo, allievo di Maurice Merleau-Ponty, partecipò
alla scrittura della Dichiarazione universali dei diritti dell’uomo.
HUGO cHàVEZ
Nemico degli Stati Uniti
Il
presidente del Venezuela Hugo Chàvez, scomparso per un tumore il 5 marzo
all’età di 58 anni, è stato uno dei protagonisti della rinascita in America
Latina di una politica ostile agli Stati Uniti che da sempre considerano la
parte sud del Continente come il “giardino di casa”. Strenuo oppositore del
credo neoliberista, militare di carriera, fu eletto per la prima volta nel 1999
per essere riconfermato in altre tre occasioni elettorali, non senza le accuse
di brogli da parte degli avversari dell’opposizione. I quali gli hanno sempre
imputato il pugno di ferro e il mancato rispetto dei diritti umani. Ha lasciato
un Paese in precarie condizioni economiche, nonostante i capaci giacimenti di
petrolio.
Lou Reed
Voce magica
Aveva una
voce aspra, trascinante, che conteneva in sé elementi di magia. E del resto la
magia è la più grande dote dei veri poeti. Se n’è andato il 27 ottobre, Lou
Reed, cantore di ogni avanguardia newyorkese degli ultimi quarant’anni , amico
e sodale di Andy Warhol e David Bowie, per citare i più famosi. Era nato nel
1942, in una famiglia ebrea. Da ragazzo fu sottoposto a trattamenti di
elettroshock per “guarire” dalla omosessualità (in realtà era bisessuale).
Nella storia della musica rock e della cultura è entrato con l’indimenticabile
gruppo Velvet Underground e una canzone che è un manifesto, “Walk on the Wild Side”.
Addio a …
Vittorio Missoni, stilista, era nato nel 1954, Luigi Spaventa, Economista,
presidente Consob, ministro (1934), Mariangela
Melato, attrice (1941), Prospero
Gallinari, terrorista delle Brigate Rosse, indicato a lungo come
l’esecutore materiale dell’omicidio di Aldo Moro prima che Mario Moretti si
assumesse la paternità dell’assassinio (1951), Damiano Damiani, regista e scrittore (1922), Sereno Freato, politico, capo della segreteria di Moro (1928), Antonio Manganelli, Capo della polizia
(1950), Pietro Mennea Medaglia d’oro
nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca e politico (1952), Boris Berezovskij, matematico e oligarca russo anti-Putin (1946), Enzo Jannacci, cantautore, cabarettista
e attore (1935), Franco Califano,
cantautore e paroliere (1938), Umberto
Scapagnini, medico (di Berlusconi) e politico (1941), Ugo Vetere, Ex sindaco di Roma (1924), Juan José Bigas Luna,
regista e sceneggiatore spagnolo (1946), Angelo
Rovati, cestista e politico, consigliere di Romano Prodi (1945), Antonio Maccanico, segretario generale
della presidenza della Repubblica e ministro (1924), Teodoro Buontempo, politico di destra (1946), Anna Proclamer, attrice (1923), Massimo Catalano, musicista, trombettiere e personaggio tv (1936), Rossella Falk, attrice (1926), Ferruccio Mazzola, calciatore (1945), Ottavio Missoni, atleta e stilista,
padre di Vittorio (1921), Jorge Videla,
militare e dittatore argentino, responsabile per i desaparecidos (1925), Georges Moustaki, cantante greco
(1934), Mario De Biasi, fotografo
(1929), Little Tony, nome d’arte di
Antonio Ciacci, cantante (1941), Nino
Baragli, montatore (1926), Franca
Rame, attrice e politica, moglie di Dario Fo (1929), Claudio Rocchi, cantautore (1951), James Gandolfini, attore ( I Soprano”) e produttore Usa (1961), Emilio Colombo, Presidente del
Consiglio, senatore a vita (1920), Stefano
Borgonovo, calciatore (1964), Vincenzo
Cerami, scrittore, sceneggiatore del film premio Oscar “La vita è bella”
(1940), J.J. Cale, musicista
statunitense (1938), Ersilio Tonini,
cardinale (1914), Renato Ruggiero,
diplomatico e politico (1930), Nello
Ajello, giornalista (1930), Jacques
Vergès, avvocato francese, famoso per aver difeso terroristi e criminali
tra cui il nazista Klaus Barbie e IIich Ramirez Sànchez detto Carlos lo
sciacallo (1925), Luigi Lucchini,
imprenditore, già presidente della Confindustria (1919), Alberto Bevilacqua, scrittore (1934), Steno Marcegaglia, imprenditore (1930), Jimmy Fontana, cantautore (1934), Roman Vlad, compositore rumeno (1919), Alvaro Mutis, scrittore colombiano (1923), Giuliano Gemma, attore (1938), Serges
Belov, cestica russo, primo non americano inserito nella Hall of Fame
(1944) , Carlo Lizzani, regista
(1922) , Rolly Marchi, scrittore
(1921), Sergio Stansani, politico
radicale (1923), Zuzzurro, nome
d’arte di Andrea Cipriano Brambilla, attore e conduttore tv (1946), Luigi Magni, regista (1928), Tadeusz Mazowiecki, politico polacco
(1927), Doris Lessing, scrittrice
britannica, premio nobel per la letteratura (1019), Marcello D’Orta, insegnate e scrittore di “Io speriamo che me la
cavo” (1953), Tony Musante, attore
americano (1936), Rossana Podestà,
attrice (1934), Gipo Farassino,
cantante e politico (1934), Angelo
Rizzoli, imprenditore (1943)
L’Espresso –
2 gennaio 2013