Ma i Conti Correnti
Sono a Rischio Caos
Le nuove regole prevedono l’autocertificazione e per chi non
la fa in banca scatta il Blocco
Bologna. Il tour de force che le aspetta non è nulla rispetto
alla paura di perdere clienti. Dall’inizio del nuovo anno le banche dovranno
contattare tutti i correntisti che non si sono messi in regola con la normativa
antiriciclaggio compilando e firmando, al momento dell’apertura del proprio
conto, il questionario con il quale dichiarano di essere gli effettivi
titolari.
Detta così, sembra quasi
una formalità. Peccato che l’obbligo, disposto dalla Banca d’Italia,
riguardi tutti ma proprio tutti i correntisti, e non solo persone o società
sospette. E se il cliente non si presenta allo sportello entro sessanta giorni
dall’invito a dichiarare per iscritto di non essere un narcotrafficante, il
conto dovrà essere immediatamente bloccato e poi chiuso, con la restituzione
dei soldi. Senza tante distinzioni tra pensionati e casalinghe, uomini d’affari
e grandi imprese. Una prospettiva che spaventa i grandi gruppi bancari, al pari
dei piccoli istituti di credito, molto di più del lavoro necessario a inviare
tutte le lettere. Anche perché, si sa, c’è chi le cestina senza nemmeno
aprirle. Senza contare che molti istituti di credito hanno preso tempo,
nonostante la normativa sulle verifiche antiriciclaggio risalga al 2007. Mentre
altri non hanno provveduto a pianificare una campagna di informazione a
tappeto, con avvisi agli sportelli o tramite il Bancomat. Cosa di cui,
paradossalmente, rischiano di fare le spese proprio i piccoli risparmiatori
senza ombre o, semplicemente, quelli che si recano raramente in banca. L’Abi,
l’associazione di settore, minimizza: sicuramente tutti i correntisti saranno
contattati per tempo. Come, si vedrà. Intanto la Banca di San Geminiano, per
essere certa che i clienti si facciano vivi, ha pensato bene di bloccare i
conti in blocco.
Natascia Ronchetti – Venerdì di Repubblica - 18 Ottobre 2013
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