Ecco La dieta
Allontana-Tumore
PINK Is Good, il nuovo
progetto della fondazione Veronesi
Punta tutto sulla Prevenzione
Con 42 mila casi all’anno, cinque ogni ora, il cancro alla
mammella si rivela il tumore femminile più diffuso. Ad essere colpite sono per
l’80 per cento, le donne sopra i 50 anni, e nel10 per cento dei casi incide la
predisposizione familiare. Un rischio leggermente più elevato lo hanno anche le
donne che non hanno avuto figli (la gravidanza, che sospende la produzione di
estrogeni, ha un effetto produttivo) e che sono di pelle bianca (latine,
asiatiche e africane sono meno colpite). Ma a questi dati severi e preoccupanti
se ne affianca uno di tutt’altro segno: l’87 per cento di chi ha avuto una
diagnosi precoce sopravvive alla malattia, e la prevenzione è dunque oggi
l’arma poù efficace per sconfiggere questa patologia.
La Fondazione Veronesi si batte da dieci anni per
sensibilizzare le donne, e da ques’anno, ha varato Pink is good, un nuovo progetto con il quale aderisce alla campagna
internazionale che si svolge per tutto il mese di ottobre. Prevenzione
significa sicuramente fare l’autopalpazione mensile del seno e lo screening
mammografico, fare attenzione ai cambiamenti del seno (presenza di noduli,
gonfiori, arrossamenti) ma non solo. Gli oncologi insistono sul ruolo cruciale
di una dieta equilibrata: il tumore al seno è favorito dall’elevata presenza di
ormoni sessuali: un’alimentazione povera di grassi animali unita a una regolare
attività fisica si è rivelata efficace nel ridurre il rischio. Importante
dunque è privilegiare il consumo di verdure, soprattutto crucifere, come
cavolfiori e broccoli, ma anche rape e rucola che contengono gli indoli, una
varietà di fitoestrogni in grado di agire positivamente sul metabolismo degli
ormoni. Fitoestrogeni sono anche contenuti in soia, alghe e semi di lino,
legumi, frutti di bosco, cereali integrali. Anche gli antiossidanti svolgono
un’azione positiva contro il tumore al seno, in particolare quelli contenuti in
spinaci, cicoria bietola e lattuga. Si consiglia anche di limitare di latticini
e uova e di ridurre il consumo di zuccheri raffinati.
Ma dalla nutrigenomica, la scienza che studia il rapporto tra
genoma e dieta, è arrivata anche un’altra scoperta, e riguarda le noci<.
Oltre ad avere un ottimo potere anti-colesterolo, grazie al loro contenuto di
fitosteroli, flavonoidi, vitamina E e omega 3, aiuterebbero a ridurre
l’ossidazione cellulare e a ritardare l’invecchiamento delle molecole
allontanando l’insorgenza del tumore. E lr noci saranno la bandiera della
prossima campagna della Fondazione che, in novembre, con Mocerino Frutta secca,
venderà nei supermercati di tutta Italia confezioni da 350 e 500 grammi il cui
ricavato servirà a finanziare progetti di ricerca nell’ambito della
Nutrigenomica.
Valentina Avoledo – Venerdì di Repubblica – 11 Ottobre 2013
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