(…)
La Chiesa non è di questa Terra, si
dice spesso. Ma in questo modo vive e comunica. Questo concetto è fondamentale
perché la globalizzazione del mondo ha inciso profondamente sulla Chiesa,
costretta a fare i conti essa stessa con la globalizzazione. Abituata a
occuparsi delle vicende del governo di Roma, è stata costretta a spingersi
oltre i confini vaticani e italiani. La richiesta di una maggior fedeltà e
aderenza al messaggio originale di Gesù dovrebbe venire ascoltata dalle
autorità ecclesiastiche che sono chiamate a una riflessione profonda sul
proprio messaggio. Il ritorno alla Chiesa delle origini significa un ritorno
alla povertà, a una maggior vicinanza a chi soffre, all’accoglienza e
all’aiuto, e anche a un tentativo di fornire risposte alle domande ultime sul
senso dell’esistenza e della vita. Tornare a occuparsi delle coscienze dei suoi
fedeli. Quanto a noi, che non crediamo nella necessità di un’autorità
sovrannaturale, potentissima creatrice dell’universo e invisibile osservatrice
dei nostri comportamenti, per dare un fondamento ai nostri principi morali,
dobbiamo fare in modo di globalizzare il meglio che l’umanità ha finora creato:
i diritti umani, lo stato di diritto e la conoscenza scientifica e tecnologica.
Perché da scienziata e laica lo dico chiaramente: solo la scienza ci salverà.
Margherita Hack – In Piena Libertà e
Consapevolezza -
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