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venerdì 6 settembre 2013

Lo Sapevate Che: L'Antitaliano...



Se i narcos usano muli insospettabili

L’arresto a Lima delle due ventenni inglesi Michaella e Melissa ricorda il film culto “Fuga di mezzanotte”. Facce pulite. Incensurate. 
Giovani che rischiano tutto per guadagnare quello che il lavoro non dà. Anche questo è un effetto della crisi

I colombiani utilizzano il verbo coronar, incoronare, per dire che il carico è andato a buon fine. E’ un’espressione mutuata dalla dama, dalla fase in cui la semplice pedina raggiunge la linea di base dell’avversario e viene incoronata, diventando una dama, Incoronare non è cosa semplice, se ne occupano i muli: persone addestrate a questo scopo. Aspiranti muli da tutto il mondo raggiungono Curaçao dove c’è una scuola. Devono imparare a usare il proprio stomaco come deposito di ovuli contenenti coca per le traversate aeree. Devono imparare a impacchettare e ingerire ovuli della grandezza dei bussolotti che contengono le sorprese negli ovetti Kinder e devono fare di tutto per evitare di defecare o vomitare prima di arrivare a destinazione. E devono pregare che nessun ovulo si rompa nello stomaco, cosa che provocherebbe una morte lenta e inevitabile. Muli alle prime armi trasportano dai 30 ai 40 ovuli. Il record è di un uomo fermato nel 2009 all’aeroporto di Amsterdam che ne aveva ingeriti 218.
La Fantasia Umana nel trasporto della coca non ha davvero limiti, né scrupoli. E’ stata sequestrata allo stato liquido in palloncini nascosti nei pannolini indossati da bambini. Nei telai delle sedie a rotelle di persone che hanno perso gambe. Sotto le vesti talari di un finto prete, nelle custodie delle chitarre, negli stomaci di due labrador. Sigari, caramelle e biscotti ripieni di coca. Il 9 aprile a Malpensa sono stati sequestrati 47 chili trasportati da una donna proveniente dal Paraguay via Brasile. Gli indumenti nei suoi bagagli, particolarmente rigidi al tatto, sono stati sottoposti a narcotest e sono risultati completamente impregnati di cocaina. Notizie di questo tipo arrivano ogni giorno. Alcune sono talmente ricche di dettagli che smettono di riguardare il narcotraffico, la coca, il suo trasporto, i cartelli sudamericani e diventano qualcosa di più profondo: carne e sangue, ricordi,suoni, sensazioni. Mentre scrivo queste righe ho in testa “Escape from the city” di Giorgio Moroder, colonna sonora di “Fuga di mezzanotte”, film culto di Alan Parker. Uscì nel 1978 e nel ’79 Moroder vinse l’Oscar per la colonna sonora. Diverso il luogo, diversa la situazione e sarà diverso immagino l’epilogo, ma la notizia delle due ragazze di 20 e 19 anni, Michaella McCollum e Melissa Reid arrestate all’aeroporto di Lima mentre trasportavano quasi 12 chili di coca, mi ha ricordato Billy Hayes, lo studente americano del film di Parker, che tenta di portare fuori dalla Turchia due chili di hashish, per spacciarli negli Usa.
La Verità è che le due notizie in comune hanno ben poco, ma il particolare che mi ha colpito è la nazionalità dei “protagonisti”. Michaella McCollum è irlandese e Melissa Reid inglese. E come per Billy Hayes tutto ha inizio con una vacanza, a Ibiza in questo caso, e non in Turchia. Le due ragazze avrebbero iniziato a lavorare nelle discoteche dell’isola e sarebbero entrate in contatto con un gruppo di narcotrafficanti inglesi che le avrebbero presentate a tre peruviani.
Sono giovani e spesso donne. Facce pulite. Incensurate. Non più quindi solo muli sudamericani, ma anche europei, nordamericani: insospettabili. Salvo poi non reggere la tensione, non avere l’addestramento necessario. Michaella McCollum e Melissa Reid sono state fermate il 6 agosto all’aeroporto di Lima perché pare fossero visibilmente nervose. Avevano coca in valigia per 2,3 milioni di dollari, nascosta in buste di avena e cioccolata in polvere. Direzione Ibiza, dove il loro viaggio era partito. Ora rischiano 25 anni di carcere. Hanno dichiarato di essere state minacciate di morte se non avessero trasportato la coca per conto del clan inglese capeggiato da Philip Austin Collins, nipote della rockstar Phil Collins.
L’uomo è in carcere in Perù perché trovato in possesso di 40 chili di coca. Sono in molti a ritenere che sia la crisi economica che l’Europa sta vivendo la causa scatenante di questa e di simili scelte. Si rischia tutto per qualche migliaio di euro. Sono d’accordo, ma credo che la riflessione debba restare meno in superficie. Si rischia tutto per guadagnare ora e subito ciò che si teme non si riuscirà a guadagnare in mesi di lavoro. La crisi non ha solo portato alla disperazione, ma il modo in cui l’Europa la sta affrontando, ha totalmente ucciso ogni sogno, ogni stima in se stessi e nelle proprie possibilità. Questo è forse tra i danni peggiori.
Roberto Saviano – da L’Espresso – 5 settembre 2013 -

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