Il Popolo Della Sinistra E’ Diventato
Democristiano.
E’ Nessuno Lo Ha Avvertito
“Ma quindi quando mi parlavi di
questo non scherzavi, eri serio, esiste
davvero?”,mi dice l’amico al cospetto
di uno degli oggetti più inquietanti
che mi sia mai capitato di incontrare nella
pur variegata gamma
di
memorabilia rinvenibili in una sezione
di via Crema, a Roma, per documentare una
giornata di voto t iscritti e non del Pd. All’improvviso realizzai come
mai fino a quel momento, quanto l’illusione di essere ancora qualcosa che in
qualche modo si avvicinasse allo spirito di un tempo andato, fosse vana. Alle
spalle degli scrutatori non c’erano le foto di Gramsci, Berlinguer o Togliatti,
ma quelle di Moro, Martinazzoli, Zaccagnini, Don Sturzo, De Gasperi. I
democristiani “buoni” vigilavano sulle operazioni di voto del partito che fu
dei comunisti.
Mi trovavo
senza saperlo in una ex sezioni Dc la quale , virando verso il Partito Popolare
per confluire infine nel margheritismo democratico, aveva pensato bene di
tirare fuori tutto l’orgoglio minoritario del caso, affiggendo al muro il
proprio Pantheon. A suggerire il tutto, un tazebao incorniciato di tessere
della Democrazia Cristiana degli ultimi decenni culminante con l’ultima tessera
di quel partito: quella del Partito Democratico.
Dell’oggetto
in questione ho fatto filmati e foto, appena mi è possibile ne parlo. Impresso
indelebilmente nella mia memoria, lo mostro agli amici, ne faccio subito
aneddoto. Sono consapevole, così facendo, di dare la coltellata finale
all’identità già scossa di chi sta realizzando di ritrovarsi definitivamente e
irrimediabilmente condannato a morire democristiano. L’identità di quello che
dovrebbe essere il più grande partito popolare di massa e di sinistra è ormai
consegnata alle giuste ambizioni di Matteo Renzi e Enrico Letta, dopo esser
stata già dell’ondivago Dario Franceschini. Per competere con costoro da
sinistra sembrerebbe non restare altro che sperare in una mossa qualsiasi di
chi di mosse ne ha fatte già troppe (Veltroni & D’Alema), o sperare
nell’emersione rapida e prepotente di chi tempo per emergere ne ha comunque già
avuto un po’ (Cuperlo, Civati). Rassegnato a consegnarsi alla guida giovane e
democristiana, l’elettore democratico di sinistra culla la consolazione di
essere presto, forse, finalmente vincente. Quel giorno, se verrà, sventolerà
bandiere, ballerà sotto Palazzo Grazioli, intonerà Bella ciao. Tornando verso
casa vorrà passare per via delle Botteghe Oscure. Ma sbaglierà strada di poco,
e si ritroverà a Piazza del Gesù.
Diego
Bianchi – Venerdì di Repubblica – 13 Settembre 2013
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