…Il Naugragar M’è Dolce In Questo
Mare….
L’Infinito
Sempre caro mi fu
questi ermo colle,
E questa siepe, che da
tanta parte
Dell’ultimo orizzonte
il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando,
interminati
Spazi di là da quella,
e sovrumani
Silenzi, e profondissima
quiete
Io nel pensier mi
fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il ventoce
Odo stormir tra queste
piante, io quello
Infinito silenzi a
questa voce
Vo comparando: e mi
sovvien l’eterno
E le morte stagioni, e
la presente
E viva, e il suon di lei.
Così tra questa
Immensità s’annega il
pensier mio:
E il naufragar m’è
dolce in questo mare.
-
Giacomo Leopardi -
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