E intanto Procede La
Rivoluzione Di Papa Bergoglio
Tra commenti con i quali la stampa latinoamericana, durante
il suo soggiorno a Rio de Janeiro, ha accompagnato i gesti e le parole di papa
Francesco un’opinione era tanto generale quanto ferma: la Curia Romana è quella
struttura designata ad aiutare il Pontefice, invece lo frena e lo contrasta.
Forse, anche per questo, sull’aereo che lo riportava a Roma, papa Bergoglio ha
speso più di qualche parola per elogiare “i curiali di un tempo”, ancora
presenti ma non preponderanti nelle strutture vaticane li tra quei attuali. Non
a caso per la successione al cardinale Tarcisio Bertone sono circolati
soprattutto i nomi del cardinale Giuseppe Bertello e dell’arcivescovo Piero
Parolin. Due diplomatici certamente ascrivibili tra quei
“curiali di un tempo" che hanno ancora memoria dei fasti, anche morali, che la diplomazia vaticana viveva fino a due decenni fa, prima che nel firmamento della stessa cessassero di brillare le stelle. Probabilmente, proprio il buio in cui è stata tenuta a lungo la diplomazia pontificia ha fatto sì che, sette anni fa, il cardinale Tarcisio Bertone, benché non appartenesse alla carriera diplomatica, venisse chiamato ai vertici della segreteria di stato. Nella sua prima dichiarazione dopo la nomina, il porporato invitava tutti a ritrovare una “condivisa obbedienza” che, poche settimane fa, ha ammesso di avere trovato in una squadra di collaboratori straordinari, dopo averla però faticosamente districata tra un cumulo “di corvi e di vipere”. Non se ne parla molto, vista la proverbiale discrezione dei “curiali di un tempo”, ma durante gli ultimi tre anni, sono stati una ventina gli appartenenti al servizio diplomatico rispediti nelle loro diocesi. L’ultimo caso, che si trascinava dal 2006 grazie alla protezione di un potente cardinale latinoamericano e alla vergognosa complicità di carrieristi con o senza tonaca, è stato risolto senza ulteriori indugi da papa Bergoglio, appena ne ha preso conoscenza. Il 23 luglio, arrivato a Rio de Janeiro, papa Francesco ha incontrato a lungo il cardinale salesiano honduregno Oscar Maradiaga, coordinatore del gruppo di otto cardinali scelti come consiglieri del papa. E’ lui la fonte delle uniche due notizie trapelate da quel colloquio. La prima: appena giunto nella città brasiliana, il Pontefice ha inviato un suo collaboratore ad acquistare in libreria l’ultimo libreria l’ultimo libro di Leonardo Boff, intitolato Francesco di Assisi e Francesco di Roma. Una nuova primavera nella Chiesa. La seconda, il porporato arcivescovo di Tegucigalpa l’ha così riassunta: “In passato alcuni prendevano delle decisioni che papa Francesco, invece, vuole prendere nelle sue mani. Qualcuno non è molto contento…ma io penso che, alla fine, andremo avanti con gioia”. Per il momento, il ritorno dei “vecchi curiali” come Piero Parolin sta diffondendo una tanto celata quanto diffusa paura nelle stanze del potere pontificio, dentro e fuori le mura leonine. Per rivedere la gioia tra le mura vaticane, forse bisognerà ancora attendere.
“curiali di un tempo" che hanno ancora memoria dei fasti, anche morali, che la diplomazia vaticana viveva fino a due decenni fa, prima che nel firmamento della stessa cessassero di brillare le stelle. Probabilmente, proprio il buio in cui è stata tenuta a lungo la diplomazia pontificia ha fatto sì che, sette anni fa, il cardinale Tarcisio Bertone, benché non appartenesse alla carriera diplomatica, venisse chiamato ai vertici della segreteria di stato. Nella sua prima dichiarazione dopo la nomina, il porporato invitava tutti a ritrovare una “condivisa obbedienza” che, poche settimane fa, ha ammesso di avere trovato in una squadra di collaboratori straordinari, dopo averla però faticosamente districata tra un cumulo “di corvi e di vipere”. Non se ne parla molto, vista la proverbiale discrezione dei “curiali di un tempo”, ma durante gli ultimi tre anni, sono stati una ventina gli appartenenti al servizio diplomatico rispediti nelle loro diocesi. L’ultimo caso, che si trascinava dal 2006 grazie alla protezione di un potente cardinale latinoamericano e alla vergognosa complicità di carrieristi con o senza tonaca, è stato risolto senza ulteriori indugi da papa Bergoglio, appena ne ha preso conoscenza. Il 23 luglio, arrivato a Rio de Janeiro, papa Francesco ha incontrato a lungo il cardinale salesiano honduregno Oscar Maradiaga, coordinatore del gruppo di otto cardinali scelti come consiglieri del papa. E’ lui la fonte delle uniche due notizie trapelate da quel colloquio. La prima: appena giunto nella città brasiliana, il Pontefice ha inviato un suo collaboratore ad acquistare in libreria l’ultimo libreria l’ultimo libro di Leonardo Boff, intitolato Francesco di Assisi e Francesco di Roma. Una nuova primavera nella Chiesa. La seconda, il porporato arcivescovo di Tegucigalpa l’ha così riassunta: “In passato alcuni prendevano delle decisioni che papa Francesco, invece, vuole prendere nelle sue mani. Qualcuno non è molto contento…ma io penso che, alla fine, andremo avanti con gioia”. Per il momento, il ritorno dei “vecchi curiali” come Piero Parolin sta diffondendo una tanto celata quanto diffusa paura nelle stanze del potere pontificio, dentro e fuori le mura leonine. Per rivedere la gioia tra le mura vaticane, forse bisognerà ancora attendere.
Filippo Di Giacomo – Venerdì di Repubblica – 13 Settembre
2013
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