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giovedì 19 settembre 2013

Lo sapevate Che: Stop al Fumo....


“Stop al fumo, non è mai troppo tardi”

Cuore
Dal congresso europeo degli specialisti
Le evidenze sui benefici per il muscolo cardiaco a qualsiasi età
Pochi mesi dopo aver smesso. Statine, nuovi studi

Quasi trentamila cardiologi per l’appuntamento annuale dell’Esc, la società europea di Cardiologia, che si è appena concluso ad Amsterdam. Come ormai capita spesso, i progressi della medicina devono fare i conti con budget sanitari ormai limitati e i primi studi presentati dimostrano – se ce ne fosse bisogno – che alcune patologie, in questo caso quelle cardiovascolari, sono più numerose, e spesso con effetti più gravi, in quei paesi che hanno criteri di rimborsabilità parziali di alcune molecole. Nel caso delle statine, per esempio, è significativo il caso della Gran Bretagna, che ha deciso di legare il rimborso ai medici di famiglia non al raggiungimento del budget ma del risultato, che è due volte più lusinghiero di quello della Germania (79,8% contro il 42 tedesco), grazie anche all’uso di molecole più potenti, come atorvastatina, usata  dal 24,85% dei pazienti inglesi e dal 3,9 dei tedeschi.
Ovviamente si punta sulla prevenzione primaria e sui fattori di rischio modificabili, fumo in primis. Anche perché alcuni studi presentati all’Esc  hanno dimostrato che i primi benefici arrivano già qualche mese dopo aver smesso. Secondo uno studio americano di James K. Min e Rine Nakanishi, smettere di fumare riduce il rischio di attacco di cuore e morte, tanto da far arrivare gli ex fumatori allo stesso rischio di chi non ha mai acceso una sigaretta. “Il tabagismo è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari – ha premesso Min, Presbiterian Hospital di New York – ma il nostro studio è il primo che dimostra che, mentre esiste un effetto benefico sugli attacchi di cuore, il numero e la severità delle patologie coronariche e arteriose non cambia se si smette di fumare”.
Dato confermato dal registro prospettico Confirm su 13.372 pazienti di nove paesi in Europa, Nord America ed Estremo Oriente: prevalenza più elevata di blocchi severi delle arterie coronarie in fumatori ed ex fumatori rispetto a chi non ha mai fumato, con una probabilità dei primi più alta di 1,5 per stenosi severe in una o due arterie maggiori e di 2 volte maggiore nelle tre arterie cardiache. E l’aspettativa di vita, secondo la Whitehall resurvey britannica, durata ben 15 anni, è legata all’età in cui si smette di fumare: abbandonare le sigarette a 60, 50, 40, o 30 anni fa guadagnare in   media 3, 6, 9 e 10 anni, mentre chi fuma ancora a 70 anni ne perde circa quattro. “Il nostro messaggio – conclude Min – è che non è mai troppo tardi per smettere”. Purtroppo la prevenzione – attraverso l’adozione di stili di vita salutari o addirittura con i farmaci – non è amata dai pazienti. “Molti abbandonano i farmaci – racconta Claudio Borghi, direttore del dipartimento di Medicina Interna al S:Orsola Malpighi di Bologna – perché la prevenzione è una specie di patto tra medico e paziente, che si impegna a curarsi per non rischiare ma spesso non tocca con mano il risultato della cura. Mentre nel caso dei farmaci per la pressione è facile misurare l’effetto, anche da soli, con le statine è più difficile dimostrare l’efficacia. Inoltre questi farmaci sono stati  oggetto quasi di una psicosi mentre ormai di grandi effetti collaterali non se ne sono, e anche i tanto temuti dolori muscolari permangono quasi sempre  anche se si sospende il farmaco. Eppure molti pazienti non seguono più la cura o si auto riducono la dose”. Come capita per molti altri farmaci legati alla prevenzione.

Elvira Naselli – Salute La Medicina – La Repubblica 10 settembre 2013

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