Lega a congresso nei capanni celtici
Nonostante il peso elettorale minimo
i leghisti conservano una presenza territoriale in Val Cagnona e Val Ciumbia,
da dove intendono ripartire alla riconquista del Nord. Con regole, candidati e
primarie da non perdere
Nonostante
il peso elettorale ormai minimo, la Lega conserva una forte presenza
territoriale in Val Podrecca, Val Cagnona e Val Ciumbia, dalle quali intende
ripartire alla riconquista del Nord non appena avrà capito dov’è la fermata della
corriere. Nel frattempo si prepara al congresso.
Le Regole. Come è
Tradizione,
il congresso nazionale è solo il livello più basso. Poi si passa ai congressi
provinciali, poi ai congressi di vallata, infine ai decisivi congressi di
crinale, nei quali i Reggenti, radunati sotto una grande quercia e indossando
pelli di muflone, eleggono il segretario e procedono alla cerimonia
dell’iniziazione, cospargendo il nuovo leader di olio lubrificante e latte
cagliato, a significare l’unità tra operai e contadini lombardi. Seguono la
suggestiva Benedizione dei Montacarichi e il festoso Giro delle rotonde
stradali, vanto della Padania.
Le Primarie. Qualcuno insiste per fare le
primarie, che hanno un grave difetto (sono un metodo democratico) ma anche il
pregio di mobilitare la base leghista attorno ai tradizionali capanni celtici,
di pietra e fango, con il focolare centrale per la fusione degli utensili di
ferro. E’ lì che i leghisti votano. La controindicazione è data dai tempi
lunghi: per costruire i capanni celtici, che devono essere fatti a mani nude,
ci vogliono almeno un paio d’anni. Molto lunghi: per costruire i capanni
celtici, che devono essere fatti a mani nude, ci vogliono almeno un paio: si
formano lunghe file perché per incidere il nome del candidato sulla stele di
pietra, ogni elettore impiega un pomeriggio.
Umberto Bossi. Il vecchio Senatur intende
ricandidarsi, con un programma concordato con i figli, la badante e il
neurologo. Quest’ultimo gli ha suggerito di sostituire il paragrafo
sull’insurrezione armata, inconciliabile con il suo stato di salute, con una
normale scarica di insulti. Nonostante l’età Bossi ha voluto stupire tutti
preparando un’edizione multimediale del suo programma, corredato di illustrazioni
con il gesto dell’ombrello e il dito medio eretto e sonorizzato con rutti, urla
gutturali e minacce nei vari dialetti prealpini. L’elegante fascicolo,
interamente perlinato, è anche aromatizzato al taleggio.
Uccio Galli Fumagalli. E’ il più promettente tra i giovani
rampanti del Carroccio. Sospettato di omosessualità perché mangia con le
posate, ha riguadagnato la fiducia dei militanti infilandosi le dita nel naso
mentre era a colloquio con il presidente Napolitano. Un gesto strumentale o una
reale vicinanza alla base leghista? Viene chiamato “Renzi della Lega” perché è
anche lui sindaco, a Lippate Predabissi, detta “la Firenze della Tangenziale
Ovest”, dove gestisce con il padre un capannone attrezzato per la produzione di
capannoni attrezzati. La sua linea politica è moderata: intende abolire le
tasse ma non tutte insieme, solo una all’anno, sostituendole con contributi
volontari da versare non più allo Stato, ma alla Pro Loco di Lippate Predassi,
della quale è presidente.
Ambrogia Colombo. La storica battaglia contro le
quote latte ha a avuto in Ambrogia la sua Pasionaria. Pur di non lasciar
conteggiare il latte agli esosi esattori europei, ha bevuto per un mese intero
tutto il latte delle sue tre vacche frisone. Arrivata a centoquaranta chili di
peso, è stata esposta previa stagionatura al Salone dei formaggi di Bra ma
espulsa pochi minuti dopo perché il suo fortissimo odore di gorgonzola causava
un principio d’asfissia nei visitatori più sensibili. Si è candidata alla
segreteria a nome degli allevatori leghisti, nella corrente detta “Tengo famiglia”
che prende il nome della fiera risposta che gli allevatori oppongono a chi gli chiede come mai
dichiarano solo un decimo del latte prodotto, frodando l’Unione europea e i
colleghi onesti.
Gennaro Bossi. E’ uno dei figli naturali di Bossi,
nato a Napoli da una relazione con una contrabbandiera di sigarette,
pregiudicato, attualmente posteggiatore abusivo. Voleva correre per la
segreteria, ma ha rinunciato per ragioni etiche dopo avere conosciuto i suoi
fratelli.
Michele
Serra – L’Espresso – 3 Ottobre 2013
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