“Non conosco
quale sia il Metodo. Recitare è vita, per me, e così dovrebbe essere.”Vivien Leigh
Il vento del successo
Incredibilmente bella e seducente, Vivien Leigh
rimarrà per sempre negli annali del cinema per aver interpretato il
melodrammatico personaggio di Rossella O'Hara in "Via col vento",
tre i maggiori successi cinematografici di tutti i tempi.
Un ruolo che le ha procurato le invidie ed il malanimo
di molte sue colleghe, nel poco allegro e molto rancoroso ambiente
holliwoodiano.
Nata in India il 5 novembre 1913 (come Vivian Mary
Hartley) da un alto funzionario inglese delle colonie poco prima della Prima guerra mondiale,
vive in quel fantastico ed esotico continente fino all'età di sei anni. La
famiglia si stabilisce poi in Inghilterra dove Vivien frequenta una scuola
gestita da suore: un'infanzia complicata comunque per la piccola Vivien
costretta a subire i rigidi sistemi che le venivano imposti per darle
un'educazione che fosse sufficientemente adeguata.
A diciotto anni, spinta dalla vocazione artistica, ma
anche dalla consapevolezza della sua eccezionale bellezza, si iscrive
all'Accademia di Londra.
E' attratta dal teatro, ma guarda con occhio
interessato la nuova forma di spettacolo che va prendendo sempre più piede: il
cinema. Il suo ingresso nel mondo dorato dei set americani è datato 1932. Un
anno prima, dunque poco meno che ventenne, era fra l'altro già convolata a
nozze con Hubert Leigh Holman.
Le prime pellicole girate dalla bella attrice non
lasciano il segno e anche la sua personalità sembra non destare particolare
interesse.
E' il 1938 quando arriva la grande occasione, quella
vero e proprio biglietto vincente che si chiama "Via
col vento", film tratto dal fortunatissimo
romanzo di Margaret
Mitchell. Con questo film Vivien Leigh vincerà
un Oscar.
Ad inficiare il valore di questa scelta da parte dei
produttori non mancano le malelingue. Qualcuno nell'ambiente subito sostenne
che avesse approfittato della relazione instaurata, malgrado la fede nuziale al
dito, con il celebre Laurence
Olivier.
Al di là di come andarono realmente le cose, il
successo del film non modificò più di tanto la personalità della Leigh, da
sempre più interessata al teatro che al cinema. In questo, fu una diva
decisamente anomala nel panorama hollywoodiano, avendo girato nell'arco della
carriera, nonostante le numerose offerte, solo una ventina di film.
Ma la depressione delle donne che interpretava sullo
schermo era anche la sua. Dalla capricciosa Rossella di "Via col vento"
alla psicotica Blanche di "Un tram chiamato
desiderio" (altro Oscar nel 1951, al fianco
di Marlon
Brando), i ritratti femminili di Vivien Leigh
riflettevano la sua stessa debolezza di vivere e le sue stesse ansie interiori.
La passione per il fumo (pare che durante le riprese
di "Via col vento"
fumasse 4 pacchetti di sigarette al giorno) e una terribile depressione
sembrano condannarla, e la situazione non migliora di certo dopo
l'allontanamento da Olivier nonostante sembrasse che i rapporti tra i due
fossero sempre ottimi.
Trascorsi gli ultimi anni di vita con tale John
Merival, il suo corpo deperì lentamente con il tempo, fino a che una grave
forma di tubercolosi se la portò via il 7 luglio 1967 all'età di cinquantatre
anni.
Nel settembre del 2006 un sondaggio inglese l'ha
incoronata la "più bella britannica di tutti i tempi".
https://biografieonline.it/biografia-vivien-leigh
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