La Pattuglia acrobatica nazionale (Pan) compie quest’anno i suoi primi
cinquant’anni di attività. La Pan, conosciuta dai più con il suggestivo nome
di Frecce tricolori, nacque infatti il 1 marzo 1961 quando sei
potenti aviogetti F-86 E Sabre giunsero all’aeroporto di
Rivolto (Udine) e alle 17.30 del pomeriggio si presentarono, come si legge in
una cronaca del tempo, «con un magnifico "imperiale" e con un
"looping centrale" disegnato nel cielo con la perfezione di un
cesellatore». Prima di questa data ogni aerobrigata annoverava fra i suoi
reparti una propria pattuglia acrobatica. La prima della nostra aviazione era
nata nel 1930 presso la scuola di Campoformido (Udine) e a partire dal 1950
altre pattuglie si erano costituite presso i vari Reparti di Caccia della
nostra aeronautica militare. I loro nomi sono entrati ormai nella storia:
"Cavallino Rampante", "Getti Tonanti", "Tigri Bianche",
"Diavoli Rossi", "Lancieri Neri". A ciascuno di essi sono
legate imprese e acrobazie e sicuramente una delle più suggestive è legata ai
"Getti Tonanti" quando, in occasione delle Olimpiadi romane del 1960,
sorvolarono Roma disegnando in cielo i cinque cerchi colorati della bandiera
olimpica. Già l’anno prima i "Lancieri Neri" si erano esibiti con
successo in Persia davanti allo scià e furono proprio questi trionfi che
convinsero l’Aeronautica a istituire a Rivolto la prima Pattuglia Acrobatica
Nazionale, una sorta di "nazionale" dell’acrobazia aerea italiana
affidata al comando del maggiore Mario Squarcina. I velivoli erano sei, ma nel
giro di poco sarebbero diventati dieci, nove in formazione più un
"solista", un team che detiene ancora oggi il record di pattuglia acrobatica
più numerosa del mondo. La nostra Pan si esibì ufficialmente per la prima volta
il 1° maggio 1961 sull’aeroporto di Trento durante una manifestazione
organizzata dal locale Aeroclub. In quell’occasione i velivoli misero in mostra
la nuova "livrea" dei Sabre. Il colore blu, le parti inferiori delle
ali e dei timoni che riportavano i colori della bandiera nazionale e il disegno
stilizzato di una freccia sulla fusoliera avrebbero contribuito a creare per
questa pattuglia il nome "Frecce tricolori". Purtroppo due giorni
dopo la manifestazione le "Frecce" nel corso di un’esercitazione
registrarono il primo tragico incidente. Durante il rientro alla base due aerei
entrarono in collisione e mentre il tenente Gianni Pinato riuscì a salvarsi col
paracadute, il capitano Massimo Scala, primo "leader" della
formazione, perse la vita. L’incidente avrebbe potuto causare la fine delle
"Frecce", ma il generale Aldo Remondino, che di lì a poco sarebbe
stato nominato Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, incitò comunque
la Pan a continuare la propria attività e già alla fine di maggio le
"Frecce tricolori" partirono per la loro prima esibizione all’estero
sull’aeroporto di Strasburgo. Coi loro caratteristici fumi colorati le
"Frecce" disegnano in cielo un tricolore lungo 5 chilometri e per
questa particolare manifestazione detengono il record della bandiera nazionale
più lunga del mondo. Il 1 settembre del 2009 Tripoli festeggiò i quarant’anni
di Gheddafi al potere e per l’occasione vennero invitate anche le nostre "Frecce
Tricolori" alle quali, però, fu chiesto di disegnare in cielo solo una
fumata verde, perché il verde è il colore della bandiera della Libia. Ma il
colonnello Massimo Tammaro fu irremovibile e fece presente al governo di
Tripoli che essendo il simbolo dell’Italia le Frecce avrebbero disegnato il
nostro tricolore come fanno in qualsiasi parte del mondo. Seguirono momenti di
tensione e si giunse quasi a un incidente diplomatico, ma alla fine, grazie
anche all’appoggio del governo italiano, le "Frecce" disegnarono sul
cielo di Tripoli un enorme tricolore come «segno di amicizia verso il popolo
della Libia». Fra le numerose esibizioni della nostra pattuglia acrobatica va
ricordato anche lo spot girato sopra la pista di Rivolto, che pubblicizzava le
Olimpiadi invernali di Torino del 2006, con le "Frecce" che
disegnavano i cerchi olimpici con sotto un Tricolore. Una data importante della
storia delle "Frecce" è il 3 settembre del 1995, quando sulla pista
di Rivolto, in occasione del VI Raduno piloti delle pattuglie acrobatiche, la
nostra pattuglia concluse i suoi 25 minuti di esibizione con una chiusura
spettacolare davanti a 300 mila persone. Al termine dell’esibizione, infatti,
mentre i nove velivoli stendono in cielo il Tricolore e il solista attraversa i
fumi colorati, gli altoparlanti da terra diffusero la voce di Luciano Pavarotti
con il "Vincerò" della Turandot di Puccini. Pavarotti si disse
onorato per quella scelta e ai funerali del tenore, quando dal duomo di Modena
uscì il feretro, le "Frecce Tricolori" vollero tributargli un ultimo
omaggio stendendo nel cielo il tricolore. Le "Frecce tricolori",
definite «punta di diamante della nostra Aeronautica militare e vanto
dell’Italia nel mondo», festeggiano i loro cinquant’anni insieme ai 150 anni dell’unità
nazionale, una coincidenza davvero significativa per questa pattuglia divenuta
ormai un simbolo dell’italianità.
https://www.avvenire.it/agora/pagine/frecce-tricolori-50-anni_201102281013243200000
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