Pittura alata
Pittore e architetto nato ad Urbino nel
1483. Probabile allievo del padre Giovanni Santi e in seguito del Perugino, si affermò ben presto come uno degli artisti più
rinomati, nonostante la giovane età. In quel periodo ad Urbino c'era una vera e
propria scuola pittorica che influenzò il pittore profondamente, tanto che si
può dire porterà sempre con sè le tracce dell'atmosfera creatasi in quel luogo,
atmosfera piena di fermento e di linfa creativa.
Dei suoi primi anni di attività sono da
ricordare il "Sogno
del cavaliere", lo stendardo di città di
Castello, la tavola andata perduta con l'Incoronazione di S. Nicolò da
Tolentino, la "Resurrezione del museo di S. Paolo", e, verso il 1503,
la "Incoronazione della Vergine" (conservata nei musei vaticani)
e la "Crocifissione" della National Gallery.
In queste opere si notano ancora
influenze tipicamente umbre della pittura del Perugino e del Pinturicchio, pur denotandosi già un distacco dai troppo
decorativi motivi dei maestri per tendere a una maggiore consistenza plastica
nella costruzione delle figure.
Primo esempio grandioso di questa
concezione costruttiva è lo "Sposalizio della
Vergine" (ora nella pinacoteca milanese di
Brera), del 1504, nel quale il valore coloristico e compositivo
dell'architettura di fondo denota la mano di un artista già profondamente
capace.
Alla fine del 1504 Raffaello si reca a
Firenze con l'intento dichiarato di studiare le opere di Leonardo Da
Vinci, Michelangelo e fra Bartolomeo. La sua evoluzione artistica
nel corso del soggiorno fiorentino può essere ripercorsa esaminando i numerosi
dipinti sul tema della Madonna con il Bambino. Ancora di ispirazione umbra è la
"Madonna del Granduca" mentre alcune prove successive mostrano
l'influenza di Leonardo (ad esempio "La belle jardinière" o la
"Madonna del Cardellino"). Lo studio dell'opera di Michelangelo, invece, risulta particolarmente evidente nella
cosiddetta "Madonna Bridgewater" (conservata alla National Gallery di
Edimburgo). L'ultimo dipinto eseguito a Firenze, la "Madonna del
baldacchino", rimase incompiuto a causa della partenza dell'artista per
Roma. Qui gli viene affidato l'incarico di affrescare alcune pareti della Stanza
della Segnatura. Sul soffitto dipinge in tondi ed in scomparti rettangolari
alternati la Teologia, il Peccato originale, la Giustizia, Il giudizio di
Salomone, la Filosofia, la Contemplazione dell'Universo, la Poesia, Apollo e
Marsia. Dopo queste opere, l'artista realizza nel 1511 altre decorazioni delle
Stanze Vaticane dipingendo nella stanza detta di Eliodoro le scene della
Cacciata di Eliodoro, del Miracolo della Messa di Bolsena, della liberazione di
S. Pietro e quattro episodi del Vecchio Testamento.
Contemporaneamente a queste opere del
periodo romano, è da considerarsi egregia e interessante la raccolta di
ritratti, nonché altre scene sacre e immagini di illustri e ignoti personaggi.
Nel 1514 dopo la morte del Bramante, che aveva già progettato San Pietro, il Papa lo
nomina responsabile della cura dei lavori per la costruzione di San Pietro,
lavorando inoltre alla realizzazione delle logge del palazzo Vaticano nel cortile di San Damasco.
Questa sua attitudine alle opere
architettoniche viene spesso posta in secondo piano ma in realtà costituisce
una parte fondamentale dell'attività del genio cinquecentesco. Non solo,
infatti, ha realizzato la cappella Chigi in Santa Maria del Popolo ma ha anche
studiato la facciata di San Lorenzo e del palazzo Pandolfini a Firenze. In
questo campo, pur mantenendo quell'astratta armonia compositiva tipica delle
sue opere pittoriche, è sempre assai influenzato dallo stile del Bramante.
Oltre a tutte queste opere
universalmente note, Raffaello dipinse molte tele altrettanto interessanti. Tra
i ritratti, genere in cui eccelleva per l'estremo realismo della
rappresentazione e la capacità di introspezione psicologica, si ricordano
quelli di Giulio II e di Leone X con
due cardinali. Tra gli altri quadri di soggetto religioso è necessario almeno
ricordare la "Trasfigurazione", rimasta incompiuta alla sua morte e
completata nella parte inferiore da Giulio Romano. La tela costituirà un
modello importante per i pittori del Seicento, in particolare per Caravaggio e Rubens.
Muore a Roma il 6 Aprile 1520, a soli 36
anni, all'apice della gloria, osannato e ammirato dal mondo intero quale
artista che aveva incarnato al meglio l'ideale supremo di serenità e di
bellezza del rinascimento. Le sue spoglie furono sepolte al Pantheon monumento
da lui profondamente amato.
Articoli di approfondimento su alcune opere di Raffaello Sanzio
Il sogno del cavaliere (1498-1500)
Sposalizio della
vergine (1504)
Madonna Conestabile (1504 circa)
Madonna del Granduca (1504 circa)
Stanze vaticane (1508 - 1524)
Trionfo di Galatea (1509 - 1512)
Incontro
di Leone Magno con Attila
https://biografieonline.it/biografia-raffaello-sanzio
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