Nel gergo di chi è costretto a
frequentarli, per disperazione o per scelta, si chiamano brutalmente Meat
Market, mercati della carne, poco poetica immagine per i bar e i club dove
soprattutto gli uomini, ma ovviamente anche le donne, vanno alla sera o per
l’happy hour, nella speranza di un incontro fortunato. Ma se le probabilità di
rimorchiare – o di essere rimorchiati, secondo i punti divista e il gioco delle
parti – sono in realtà scarsissime, avvertono le ricerche di chi non avendo di
meglo da fare conduce anche queste ricerche, la letteratura, il cinema, la
televisione traboccano di consigli, avvertimenti e guide per muoversi in queste
giungle urbane. Tutte partone sempre dal primo passo, che è il più difficile:
La PUL, acronimo, inevitabile in America, per Pick Up Line, la battuta per
rompere il ghiaccio e lanciare l’amo. Dalla più semplice e diretta, ma non per
questo meno efficace, “Salve, mi chiamo Larry, posso offriti da bere?”, alle
più elaborate, assurde o barocche, la fantasia degli uomini affamati sul
sentiero di guerra ha prodotto migliaia di PUL, che ogni donna ha ascoltato
almeno una volta e respinto, ma che ritornano implacabili. (..) La più trita,
eppure usata, è la “battuta dell’angelo” nelle molte variazioni. “Questa sera
Dio deve essere preoccupato”. E perché?, risponde l’incauta che cade in
trappola. “Perché sta cercando un angelo smarrito e finito qui davanti a me”.
Oppure: “Si è fatta male?”. No, come? “Cadendo dal cielo”. Possibile variazione
mistica: “Tuo padre è un predicatore?”. No, perché? “Perché tu sei una
benedizione celeste”. Oh, mio Dio. (..) La totale inesperienza di chi scrive su
questo tema induce alla prudenza nel valutare l’efficacia di queste battute
rompighiaccio consigliate dagli specialisti. Forse soltanto un forte tasso
alcolico, o una profonda disperazione, può indurre una donna ad accettare una
conversazione con qualcuno che vuole attaccare bottone chiedendole se sia una
maga uscita da Harry Potter, “perché quando tu appari, tutto il resto del bar
scompare”. Ma c’è una PUL, una battuta da rimorchio, che sembra avere un
notevole successo, annotava l’autore di un blog dedicato ai frequentatori dei
mercati. Se la ragazza presa di mira è giovane, con aspetto da studentessa,
abbigliamento informale e modesta gioielleria da mercatino, si può avvicinarla
con la più innocente delle osservazioni. “Io compro mobili all’Ikea, anche
tu?”. Le probabilità di una risposta positiva e non compromettente da parte di
lei sono alte. “Eh sì”, abbocca, “anch’io compro all’Ikea”. “Ah, io sono
bravissimo nel montare armadi, librerie e letti”. Pare che oggi una ragazza, in
questo tempo di crollo dei valori morali, sia disposta a tutto, pur di avere
qualcuno capace di maneggiare le dannate brugole e di assemblarle il letto.
Anche ad andarci sopra insieme.
Vittorio Zucconi – Donna di Repubblica – 28 maggio 2016 -
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