Etichette

martedì 28 giugno 2016

Lo Sapevate Che: Allarme dalla Spagna: L'invasione delle meduse è diventata una regola...



Madrid. Dal Mar Ligure all’Adriatico, da Malta alle Baleari. Uno spettro si aggira per il Mediterraneo, minacciando di trasformare in un incubo la vacanza di migliaia di bagnanti. Conosciuta come una piaga occasionale, l’invasione delle meduse rischia  di diventare un fastidioso fenomeno permanente. O quanto meno di lungo periodo. Colpa di una miscela esplosiva fatta di inverni sempre meno piovosi ed estati sempre più torride ai quali si aggiungono il riscaldamento delle acque degli oceani e le alterazioni dell’ambiente marino dovute all’inquinamento, alla pesca intensiva e alla costruzione di infrastrutture lungo i litorali (dai porticcioli turistici alle piscifattorie). Di qui l’allarme. Nel simposio internazionale sulla proliferazione delle meduse, che per la prima volta si è svolto in Europa, si sono riuniti più di 250 ricercatori ed esperti in cambio climatico provenienti da 38 Paesi, per analizzare le cause e studiare possibili soluzioni del fenomeno Le loro conclusioni non sono incoraggianti. Intanto, se qualcuno spera di poter conoscere in anticipo dove e quando colpiranno le meduse con i loro tentacoli altamente urticanti  (in particolare, nel Mediterraneo, la specie Pelagia noctiluca) resterà deluso: le previsioni si possono fare solo a brevissimo termine, massimo 24 o 48 ore, perché tutto dipende dai venti e dalle correnti. Insomma, chi fa il bagno in mare dovrà spesso incrociare le dita e sperare che la vacanza non gli venga rovinata da una di quelle punture che provocano bruciare, prurito e forti reazioni allergiche. Esiste anche il rischio di shoch anafilattico ma, per evitare allarmismi, bisogna ricordare che l’univo caso di incidente mortale risale al 2010, in Corsica, e fu conseguenza di un cattivo intervento medico. Se prima la proliferazione di meduse nel Mare Nostrum veniva registrata in media ogni decennio, ora l’arrivo di nuovi sciami si ripete ogni anno. E, a complicare ulteriormente le cose, c’è stato anche l’allargamento del Canale di Suez, che favorisce l’arrivo nelle nostre acque di specie non autoctone provenienti dal Mar Rosso. I pericolo si nasconde soprattutto nella water ballast, l’acqua di zavorra che le navi utilizzano per stabilizzare lo scafo: questa ospita specie marine in fase larvale che possono poi, se le condizioni ambientali sono favorevoli, colonizzare i mari di degnazione. C’è però anche chi, sottolinea gli aspetti positivi dell’invasione delle meduse, sfruttabile dal punto di vista commerciale. In Cina e Giappone sono un alimento molto richiesto (vengono disidratate con il sale). E alcune specie servono per l’estrazione di collagene per ricerche biomediche e per l’industria e per l’industria farmacologica e cosmetica.
Alessandro Oppes – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 24 giugno 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento