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giovedì 30 giugno 2016

Lo Sapevate Che: Il dolore di chi fugge nelle lacrime di un padre...



La differenza la fanno le lacrime, lacrime autentiche che stanno dalla parte sbagliata di tutto. Dalla parte sbaglata della frontiera, delle generazioni, e anche della vita. Quel giorno, il 19 novembre 2015 – ricorda l’autore della foto, il macedone Gjorgji Lichovski, a cui lo scatto ha meritato IL Premio Luchetta 2016 – mandai numerose immagini alla mia agenzia. Ma le redazioni del mondo intero scelsero tutte la stessa- Si è sempre il povere di qualcun altro,  il perdente di qualcun altro, il profugo di qualcun altro. Questa è la storia che padre e figlio raccontano. Siamo a Idomeni, località alla frontiera greco-macedone divenuta il simbolo del rifiuto europeo di accogliere ulteriori migranti. Sette mesi fa quel varco non era ancora chiuso, ma non a tutti era consentito il passaggio. La sbarra si alzava per chi proveniva dalla Siria, dall’Iraq e dall’Afghanistan. C’erano lì anche iraniani, pachistani, marocchini, ma il loro transito era interdetto. Aspettavano invano da giorni. Padre e figlio erano tra quelli. Lichovski seguiva la scena dall’altra parte del confine, dal villaggio macedone di Gevgelija. Bloccato a quel capolinea della speranza, mentre vedeva gli altri autorizzati a proseguire il loro viaggio vero il Nordeuropa, l’uomo aveva rimediato qualcosa da dare da mangiare al ragazzino. A un tratto non ce l’ha fatta più. Ci hanno insegnato che nel nostro mondo è tutto rovesciato, che l’inarrestabile progresso tecnologico fa sì che siano le nuove generazioni ad insegnare ai genitori: l’uso degli smartphone, l’esistenza di WhataApp e tutti i trucchi delle diavolerie digitali. Ma che mondo è quello in cui i ruoli sono ribaltati al punto che sono i figli a dover asciugare le lacrime dei padri? (..). Quando ebbe il primo contratto professionale da fotoreporter era il 1989. Due anni dopo sarebbe inisiata la disgregazione della Iugoslavia e per un decennio, dalla Macedonia al Kosovo, Gjiogij Lichovski avrebbe fotografato guerre al limitare dell’Europa. Poi quella storia finì e il reporter poté dedicarsi al suo sogno: fotografare lo sport Europei e Mondiali di calcio, di basket, di pallavolo. “Lì trovai finalmente me stesso” dice. “Facevo foto di persone giovani, sane e felici. Non c’è violenza, è tutto ben organizzato, ben controllato, e di quelle immagini c’è sempre richiesta nei media”. Poi la storia lo ha riacchiappato. Ha ripreso a risalire i Balcani con i volti emaciati, sofferenti angosciati dei profughi. Gjorgji Lichovski racconta ancora che l’indomani della pubblicazione ricevette chiamate da giornalisti di mezza Europa. Erano sulle tracce dei due della foto, per raccontarne la storia. Ma lui era di qua dalla frontiera e non poteva aiutarli. Cercò con lo sguardo il padre e il figlio e non li trovò più. Venne solo a sapere che il gruppo che era rimasto bloccato era stato riportato ad Atene, e nulla più. La cerimonia di consegna del Premio Marco Luchetta 2016 si svolgerà al Politeama Rossetti di Trieste la sera del 30 giugno. Tra i premiati il giornalista di Repubblca Pietro Del Re e l’espresso.it. L’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro riceverà il Premio FriulAdria Testimoni della Storia.
Pietro Veronese – Esteri – Il Venerdì di Repubblica – 24 giugno 2016 -

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