Etichette

giovedì 23 giugno 2016

Lo Sapevate Che: Nella politica senza idee le radici del populismo...



La Concorrenza  tra le varie forme di populismo in cerca di voti crea un vortice di parole incendiarie. Anche gli Stati Uniti ne sono preda. La solidarietà intorno ai propri simboli – in cui quella nazione eccelle – è stata travolta dopo il massacro degli innocenti di Orlando. Intolleranza omofoba, fanatismo religioso, violenza islamica, tensioni razziali: l’odio come segno distintivo del dibattito pubblico nella più grande democrazia del mondo. Impressionante. La violenza viene dal nulla, vuole il nulla, va verso il nulla, annota il filosofo Sergio Givone riflettendo sulla strage gay. Qualunque sia il risultato finale di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, la campagna elettorale americana 2016 lascerà un segno. Il seme populista, se può attecchire in America, può fruttificare ovunque. Contagiare il nostro futuro. (..).L’Europa alla fine paga le sue colpe. L’indifferenza vero la tecnocrazie che l’ha guidata in questi anni è la conseguenza della miopia politica mostrata dalle culture storiche del Novecento. Non hanno infatti saputo dare risposte adeguate ai ceti più deboli dei propri Paesi. Né sul fronte della crisi economica, né su quello dell’immaginazione e della sicurezza. Toccava Ai Governi trovare soluzioni, sia che fossero di idee socialdemocratiche sia che fossero di ispirazione conservatrice. O meglio, le ricette adottate in questi anni – il rigore ferreo imposto dalla Germania – hanno prodotto scompensi sociali drammatici. Ma poiché in politica il vuoto di idee non è consentito, ecco il proliferare di quelle forze che per comodità di linguaggio classifichiamo populiste. Ciascuna, secondo le caratteristiche del proprio Paese, in grado di sbandierare soluzioni semplici (meglio, semplicistiche) di fronte alla complessità della realtà.(..). Il Demone Populista non sia dunque interpretato come un retaggio del passato. E’ una proiezione verso il futuro, di quella che viene definita “democrazia senza popolo”, incentrata sulla figura del leader indiscusso e dalle mani libere che si presenta come un protettore della sua gente contro i privilegi dell’establishment.  E’ ovviamente una finzione totale, un efficace eccesso retorico. Tanto è vero che i più vicini a un possibile successo sono Trump negli Usa e Marine Le Pen in Francia: il primo un miliardario senza scrupoli, la seconda erede di una dinastia politica radicata nel potere. (..). Ma lo stesso Renzi non è esente da ventate populiste. Per esempio quando presenta la riforma costituzionale del Senato come un vantaggioso taglio dei costi della politica: due senatori su tre andranno a casa, ripete in vista del referendum di ottobre. (..). Benzina nel motore delle forze ani-sistema. Una ferita aperta nel corpo del nostro sistema democratico.
Luigi Vicinanza – www.lespresso.it - @vicinanzal – L’Espresso – 23 giugno 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento