Etichette

domenica 19 giugno 2016

Lo Sapevate Che: Il rebus dell'elettore di sinistra: trovare i compagni dispersi (nelle liste)...



“Se vuoi votare un compagno, ecco, qua c’è tutto”. Roma, Piazza del Popolo, chiusura della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle; quello che sembra un mio coetaneo mi allunga materiale elettorale con i riferimenti per votarlo al Municipio, lista M5S. Quando gli dico che il mio Municipio è comunque diverso dal suo, mi rassicura: ce so’ bei compagni anche al tuo. “E come li distinguo da quelli che non sono compagni?” gli chiedo pensando a quanto troppo trasversale mi sia da sempre sembrato il M5S. Il compagno sorride complice, la consapevolezza della confusione è tanta e comune, ma almeno lui una strada che lo gratifichi sembra averla trovata. Penso a questa conversazione nella settimana che precede il ballottaggio. La stessa conversazione credo sarebbe potuta accadere contemporaneamente, con lo stesso grado di estraniamento e complicità, anche in altri contesti concorrenti. A una chiusura per Giacchetti, per Fassina, per De Magistris o per altri candidati con l’ambizione di rappresentare anche, se non solo, l’elettorato di sinistra. E però mi è successo tra i 5 stelle, in un evento tanto simile alle chiusure di piazza delle vecchie campagne elettorali di massa di sinistra, da lasciar intuire che, quando dai l’impressione di essere organizzato e radicato, tanto male le elezioni non ti andranno, e che derubricare tutto a “voto di protesta” forse non è la lettura più saggia da dare del fenomeno in corso. La diaspora del “compagno” dal “Partito”, è fenomeno ormai antico, vissuto drammaticamente dalla bolognina in poi, infine divenuto fisiologico col succedersi di Repubbliche e mutazioni sociali. Ora, nei giorni delicatissimi che precedono i ballottaggi, non aiuta a invertire la tendenza leggere di un Segretario di Partito (nonché Presidente del Consiglio) pronto a usare il lanciafiamme nel suo stesso Partito (quindi, di fatto, contro se stesso, visto che ne è segretario già da un po’). E disorienta assai leggere sull’Unità, altro riferimento perso dal “compagno” migrante in cerca di appigli, l’appello per una “coalizione repubblicana di forze di centrodestra e centrosinistra” a Roma, Napoli e Torino, da opporre a quelle populiste. Equiparare De Magistris e M5S ai nazisti austriaci o a Marine Le Pen non pare una grande idea, così come convincere l’elettore di sinistra che votare Lettieri sia preferibile a confermare De Magistris. L’elettorale di sinistra, debole e insicuro, andrebbe coccolato, rassicurato. Spesso l’elettore di cui sopra si è trovato a dover votare candidati che poco lo rappresentavano, ma l’alternativa era talmente diversa da lui (Fini, Berlusconi) da non permettere dubbi. Oggi la situazione è molto più fluida. Non tenerne conto, potrebbe rendere vano l’uso di lanciafiamme. Il lavoro potrebbe già essere stato fatto da altri.
Diego Bianchi – Il Sogno di Zoro – Il Venerdì di Repubblica – 17 giugno 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento