Il Paradosso Dell’Euro Moneta Forte In Recessione
In Europa imperversa la recessione, perfino la grande Germania nell’ultimo trimestre del 2012 ha dovuto digerire una contrattazione della crescita del Pil. Ciononostante, l’euro dallo scorso agosto si è rivalutato del 9 per cento nei confronti del dollaro e di valute importanti quali il franco svizzero. Come mai? A Sostenere la moneta comune europea sono i mercati finanziari che hanno iniziato l’anno nuovo con un forte ottimismo. Sostenuta è infatti la domanda di euro per acquistare le obbligazioni dei Paesi della periferia, inclusa la stessa Grecia, titoli che offrono alti rendimenti. Il motivo è la certezza che lo spauracchio del default sia scomparso; Piazza Affari investe in titoli azionari europei anche grazie alle parole di Draghi che assicura l’arrivo della ripresa per la fine del 2013.
L’euro forte però rende sempre più care le esportazioni di Eurolandia, non solo quelle tedesche ma anche quelle italiane, spagnole e greche. La rivalutazione riduce la competitività delle imprese che vendono prodotti all’estero in euro. Il connubio surreale tra recessione e moneta forte. Il paradosso dell’euro, altro non è che il prodotto delle guerre delle valute che si combattono dal 2007, tra chi svaluta di più per esportare di più, come il Giappone, la Cina e gli Stati Uniti. Ma è anche frutto del vizio di forma della moneta unica di una zona, quella europea, sempre più disomogenea e frammentata al suo interno.
Loretta Napoleoni – Venerdì di Repubblica – 1-2-13
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