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venerdì 15 febbraio 2013

Lo Sapevate Che: Tecnici o Politici?


Tecnici O Politici: Ma Chi Ha La Virtù
Del Governare?

Meglio affidare il governo di una nazione ai tecnici, o agli uomini politici? L’attualità della domanda
È ovvia. Meno ovvia è la risposta: cerchiamo di rispondere con obiettività, come sempre. E cominciamo coi tecnici: la loro forza è la conoscenza dei problemi di cui si occupano. Non
rimproveriamo forse agli uomini politici l’ignoranza? Il tecnico è bene informatico: se si trova davanti a un problema che non conosce, cercherà di informarsi, per sua natura. Il suo orgoglio è in primo luogo di capire le cose di cui si occupa. Ma qui viene una sua debolezza. C’è il pericolo che, una volta scoperta la soluzione del problema, non sappia “venderla”, nel senso figurato del termine: non sappia cioè presentarla al pubblico in modo da farla accettare.
Qui viene dunque il vantaggio dell’uomo politico: il cui talento consiste per l’appunto di creare consenso per la soluzione del problema in esame. E’ ovvio che sto parlando, in un caso o nell’altro, di persone abili e oneste. Poi ci sono tante variazioni sul tema: tante considerazioni, diciamo così. Secondarie. Se un tecnico non ha mai fatto politica in vita sua, è improbabile che gli stia a cuore il consenso dei cittadini: lui vive in un altro mondo. (Mi viene in mente, se mi consentite una breve divagazione, un mio illustre collega, abilissimo nel capire i problemi di cui si occupava: ma una volta che aveva capito, non aveva più voglia di scrivere un articolo per spiegare quel che aveva capito. C’è il pericolo che il tecnico, trasferito in politica, abbia qualche tratto in comune con lui).
Altra domanda: che cosa può spingere l’uomo politico a “vendere” soluzioni impopolari? Ma facciamo conto di vivere nel migliore dei mondi possibili: tengo che la soluzione ottimale sia pur sempre un governo di uomini politici, abbastanza intelligenti, si spera, per chiedere l’assistenza di tecnici. Ma ai politici darei la precedenza: a loro affiderei la responsabilità di governare.
Piero Ottone- Venerdì di Repubblica -8-2-13

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