In Menopausa,
Zuccheri e Grassi Nutrono i Tumori
Uno Studio sui ricettori del progesterone spiega come, nelle donne non più fertili, l’obesità favorisca lo sviluppo del cancro al seno
C’è un periodo della vita in cui le donne devono prestare un’attenzione particolare a ciò che mangiano: sono gli anni che precedono e seguono l’avvio della menopausa. Il calo degli ormoni circolanti, infatti, tende a far acquistare loro peso e questo, oltre a spianare la strada a malattie quali il diabete e le patologie cardiovascolari, può aumentare anche il rischio di cancro al seno.
Il legame tra obesità e tumore della mammella è noto da tempo: l’obesità comporta infatti una sorta di infiammazione cronica dell’organismo la quale, a sua volta, favorisce la trasformazione delle cellule sane in cellule malate. Per quanto riguarda i tumori sensibili agli ormoni, inoltre, le cellule adipose sono in grado di produrre proprio quegli estrogeni che stimolano la crescita delle cellule tumorali. A questo quadro si aggiunge ora un nuovo tassello che riguarda appunto, in modo specifico, le donne che stanno entrando o che sono appena entrate in menopausa.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Aurora, in Colorado, ha infatti pubblicato su Cancer Research uno studio in cui si dimostra, su modelli animali, come l’obesità sia associata a un cambiamento in alcuni processi cellulari mai descritto prima. Perché questa scoperta dia un’indicazione importante per le donne in menopausa lo spiega Marcello Maggiolini, ordinario di Patologia generale del Dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione dell’Università della Calabria di Rende (Cosenza), che da anni studia i recettori estrogeni e, grazie al sostegno dei fondi dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, ne ha identificato uno nuovo ( il GPER). “Finora esisteva un paradigma, e cioè che i recettori del progesterone (cioè le proteine che mediano l’attività biologica dell’ormone) potessero essere attivati soprattutto attraverso l’azione dei recettori degli estrogeni, in un fenomeno a cascata. Si pensava quindi che durante la menopausa, con la riduzione degli estrogeni circolanti, i recettori del progesterone non fossero particolarmente attivi. Lo studio dimostra invece che l’obesità in pre o post menopausa è associata in modo diretto all’attivazione dei recettori del progesterone, senza la mediazione degli estrogeni. Questa
attivazione causa a sua volta l’accensione di diversi geni coinvolti nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi, a tutto vantaggio della crescita delle cellule tumorali, che hanno necessità di grandi quantità di substrati energetici. Lo studio è importante non solo perché descrive un meccanismo nuovo , ma anche perché dimostra ulteriormente quanto sia cruciale, per le donne che stanno entrando o sono appena entrate in menopausa, cercare di mantenere il giusto peso attraverso una dieta bilanciata, che dia grande spazio a frutta e verdura fresche, associata a una regolare attività fisica”.
Agnese Codignola – 25-01-13
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