Povere Rane…
….
Ricordo ancora con raccapriccio le bocche
dei commensali, arricciate a cuore, mentre tenevano
delicatamente tra il pollice e l’indice le coscette
microscopiche delle povere rane e le succhiavano
con avidità.
Amavo le rane che trovavo sugli argini della risaia
e le osservavo saltellare con grazia, mentre
allungavano a dismisura le zampette posteriori
per prendere lo slancio nel salto. Il loro “cra-cra-
cra” era un concerto di gioia, un ringraziamento
al Creatore che le aveva dipinte di un bel verde
lucente. Qualche volta riuscivo a catturarne una,
la posavo sul palmo della mano e quella stava lì.
buona e fiduciosa, aspettando di tornare a infrattarsi
nell’erba bagnata. Le accarezzavo il capino
con un polpastrello e mi sembrava bellissima.
Solo gli adulti potevano essere così crudeli da volerla
mangiare.
…
Sveva Casati Modigliani – Il Diavolo E La Rossumata
Nessun commento:
Posta un commento