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giovedì 14 febbraio 2013

Lo Sapevate Che: Custodire La Bellezza

Nella frenesia spasmodica delle nostre giornate non troviamo più il tempo per guardarci intorno e fermarci per un momento a contemplare

Attesa, trepidazione, capacità di meravigliarsi e di provare stupore anche per le piccole cose: quale formula più semplice per riconoscere la bellezza che ci circonda e imparare a goderne in maniera autentica? Eppure sembra che, soprattutto per i più giovani, sia tutt’altro che scontato.
Sarà che nella frenesia spasmodica delle nostre giornate non troviamo più il tempo di guardarci intorno e di fermarci per un momento a contemplare un nuovo fiore che sboccia, il cielo stellato, il sorriso luminoso delle persone che ci sono accanto. Sarà che siamo continuamente sottoposti ad una sovra-esposizione di immagini e di rappresentazioni più o meno mirabolanti ed artificiali, che occupano interamente i nostri sensi e ci privano della capacità di provare meraviglia per la bellezza semplice ed austera del creato. Sarà che le brutture del mondo spesso offuscano “il bello” che ci circonda, spingendoci ad andare avanti per la nostra strada ad occhi bassi, per non permettere a quelle immagini di morte e di sfacelo di turbare i nostri sonni. Fatto sta che facciamo sempre più fatica a riconoscere la bellezza intorno a noi,
l’intima armonia del creato, che è specchio e riflesso della perfezione del Creatore e del suo amore per noi.
Eppure i ragazzi non sono affatto insensibili a tutto questo. Spesso, anzi, più degli adulti, conservano quella capacità di provare stupore e curiosità per ciò che li circonda che è propria dei bambini, allorché si avventurano per la rima volta alla scoperta del mondo. Semplicemente non sono preparati ad assecondare quel desiderio di contemplazione che si portano dentro, ad esercitare uno sguardo profondo sulla realtà circostante, a ricercare dietro ogni apparenza effimera e passeggera quel senso nascosto che sottrae ogni oggetto al rischio dell’anonimato, all’usura del tempo, alla condanna dell’insignificanza.
Per questo hanno solo bisogno di qualcuno che risvegli in loro la nostalgia del bello, che gli offra un paio di lenti utili a riconoscere nel mondo quella bellezza che spesso essi guardano in modo superficiale e distratto, che ricordi loro quel che il Piccolo Principe impara a sue spese: che la vera bellezza richiede cura e attenzione e che tocca a noi proteggerla e custodirla. Ma ancor più devono essere guidati a scoprire la bellezza che è dentro di loro, anche se appena abbozzata, perché solo chi sa vedere la propria luce interiore è capace di riconoscere il riflesso nell’opacità della realtà esterna.
Alessandra Mastrodonato – Bollettino Salesiano – febbraio 2013

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