Quando Gli Uccelli Per Sedurre Diventano Architetti E Giardinieri
OK, abbiamo scoperto già da un po’ che le formiche fanno crescere funghi su foglie masticate, e quindi hanno inventato l’agricoltura prima di noi. Però, finora, nessuno sembrava insidiarci la peculiarità di usare le piante a scopi ornamentali. E invece no, pare che neppure in questo siamo unici: ci somigliano gli “uccelli giardinieri”. Questi passeriformi della famiglia Ptilonorinchidi vivono fra Nuova Guinea e Australia erano già noti perché i loro maschi corteggiano le femmine gareggiando a chi è l’architetto migliore. In un anno di duro lavoro, costruiscono infatti complessi nidi a capanna, grandi come una scrivania, fatti di rametti intrecciati e dotati di pilastri di legno interni. Ma alle loro esigenti femmine, un nido solido ma spoglio non basta. Allora i maschi lo decorano con viali di stecchi piantati nel terreno e mucchi di fiori, frutti, insetti colorati, tappi, monete, cartacce, pezzi di vetro e plastica, divisi per colore. I costruttori hanno precise preferenze estetiche, alcuni puntano sui toni caldi, altri sul blu-verde, altri ancora sul nero. I più scatenati arrivano a dipingere i legni del nido con il succo di bacche e persino ad allestire trompe-l’oeil: nel 2010, il biologo australiano John Endler ha scoperto che alcuni maschi sistemano in ordine di grandezza le decorazioni, così da far apparire più imponenti nido e padrone di casa. Dopo tutti questi sforzi, finalmente, le femmine si degnano di esaminare le opere, e di scegliere chi, con il suo stile, le convince di più.
Come se questo non fosse già abbastanza straordinario ora l’ornitologo inglese Joah Madden ha scoperto che gli uccelli giardinieri modificano anche la vegetazione intorno al nido: qui infatti si trova, più di frequente che altrove, il Solanum ellipticum, una varietà selvatica di patata con vistosi fiori violetti e bacche verdi. “Le piante vicino ai nidi sono anche quelle che hanno i frutti più grandi e verdi” ha detto Madden, “però non credo che gli uccelli le coltivino intenzionalmente. Piuttosto raccogliendo in giro le bacche più vistose come decorazione, finiscono per seminarle intorno al nido. Poi però, quando le piante spuntano, evitano di strapparle. Così visto che un nido può durare anche dieci anni, intorno si creano giardini di ellipticum, selezionati per la bellezza dei frutti”. Insomma si tratta di uccelli giardinieri di nome e di fatto.
Il vero mistero è come si sia evoluta questa strana “mania architettonica”. Certo è che nelle poche specie di Ptilonorinchidi in cui i maschi non costruiscono nidi, le femmine sono forzate ad accoppiarsi con i più prepotenti. Nelle varietà “decoratrici”, invece, sono le femmine a scegliere i maschi, che competono nel mostrare la loro abilità di decoratori, senza ricorrere alla forza. Se non è evoluzione questa.
Alessandro Codegoni – Venerdì di Repubblica 22-6-12
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