Tradizioni culinarie di Pasqua in
Campania
In Campania la Pasqua si festeggia
consumando i tipici
dolci e torte salate Pasquali Campane,
come da tradizione, ci si riunisce con tutta la
famiglia a tavola imbandita con le tipiche pietanze pasquali campane.
Oltre ad essere una festa cristiana, Pasqua è anche un’occasione di
intimità familiare e buon cibo e quest’anno con questo brutto virus sarà
occasione di raccogliersi nelle nostre case per festeggiare!
Il Casatiello
A Napoli non c’è Pasqua
senza questa torta rustica tradizionale. Impariamo a prepararla: ecco la ricetta:
Il casatiello è una torta rustica tipica della Campania che si prepara in genere durante
il periodo Pasquale insieme
ad altre ricette tipiche del territorio.
Differenza tra casatiello e tortano
Molti confondono il
casatiello con il tortano anche se non sono esattamente la stessa cosa perché
nelle due ricette le uova vengono
utilizzate in maniera diversa.
Nel casatiello infatti le uova sono una decorazione e vengono posizionate intere e crude sulla superficie della torta, chiuse all’interno di una croce di impasto.
Nel tortano, invece, vengono utilizzate sode, tagliate a pezzettini e aggiunte nell’impasto.
Nel casatiello infatti le uova sono una decorazione e vengono posizionate intere e crude sulla superficie della torta, chiuse all’interno di una croce di impasto.
Nel tortano, invece, vengono utilizzate sode, tagliate a pezzettini e aggiunte nell’impasto.
La tradizione del
casatiello: Si prepara il venerdì
che precede la domenica di Pasqua perché deve lievitare per tutta
la notte per poi essere cucinato nella mattina del sabato.
Ha in genere la forma di una ciambella, ma alcuni la preparano ance a forma di torta.
Ha in genere la forma di una ciambella, ma alcuni la preparano ance a forma di torta.
Ripieno classico e rivisitato
Il ripieno classico è a
base di salame di tipo napoli e
formaggi misti, ma volendo si può osare anche con qualcosa di più. In
alcune ricette, per esempio, troverete salsicce e friarielli, e altri ingredienti tipici della
cucina campana.
Ricetta del casatiello
Sciogliete per prima
cosa due panetti di lievito di
birra in un bicchiere di acqua tiepida. Disponete poi a fontana un kg di farina su una spianatoia
e ponete al centro il lievito sciolto, 100 gr di strutto, un pizzico di sale e pepe e acqua tiepida quanto
basta per creare un impasto liscio ed omogeneo.
Lavorate l’impasto per circa dieci minuti in una planetaria o a mano sbattendolo sulla spianatoia con forza.
Lasciatelo poi lievitare per due ore all’interno di un recipiente leggermente oliato e coperto da un canovaccio.
Intanto tagliate a cubetti 400 gr di formaggi misti come provolone piccante, grana, Emmental e fontina e 400 gr di salame tipo Napoli. Aggiungete un pizzico di sale e di pepe e riempite con questi ingredienti l’impasto una volta steso con il matterello.
A questo punto potete seguire due strade: o lavorare nuovamente l’impasto e mescolarlo con formaggi e salumi, oppure potete arrotolare la massa sul ripieno creando un rotolo lungo e sistemarlo così all’interno di uno stampo a ciambella unto con lo strutto e leggermente infarinato.
Sistemate poi sulla superficie della ciambella delle uova ben lavate e asciugate e chiudetele con delle croci di impasto. Lasciate lievitare tutto ancora per un’ora e poi cuocete a 180° per un’ora circa finché la superficie non sarà dorata e il casatiello non si staccherà dai bordi dello stampo.
Servitelo tiepido, ma è buonissimo anche freddo.
Lavorate l’impasto per circa dieci minuti in una planetaria o a mano sbattendolo sulla spianatoia con forza.
Lasciatelo poi lievitare per due ore all’interno di un recipiente leggermente oliato e coperto da un canovaccio.
Intanto tagliate a cubetti 400 gr di formaggi misti come provolone piccante, grana, Emmental e fontina e 400 gr di salame tipo Napoli. Aggiungete un pizzico di sale e di pepe e riempite con questi ingredienti l’impasto una volta steso con il matterello.
A questo punto potete seguire due strade: o lavorare nuovamente l’impasto e mescolarlo con formaggi e salumi, oppure potete arrotolare la massa sul ripieno creando un rotolo lungo e sistemarlo così all’interno di uno stampo a ciambella unto con lo strutto e leggermente infarinato.
Sistemate poi sulla superficie della ciambella delle uova ben lavate e asciugate e chiudetele con delle croci di impasto. Lasciate lievitare tutto ancora per un’ora e poi cuocete a 180° per un’ora circa finché la superficie non sarà dorata e il casatiello non si staccherà dai bordi dello stampo.
Servitelo tiepido, ma è buonissimo anche freddo.
Pastiera Napoletana
Fiore all’occhiello della cucina napoletana, la
pastiera ha ricevuto il riconoscimento ufficiale di prodotto agroalimentare
campano. Si racconta che, per la sua bontà, l’imperatrice Maria Teresa
D’Asburgo che non rideva mai, avendola assaggiata avesse fatto uno dei suoi
primi sorrisi e da qui nasce anche il detto napoletano “magnatell’ ‘na risata”.
La pastiera, di colore giallo, altro non è che una torta di pasta frolla
croccante, con il morbido ripieno di ricotta, uova, zucchero, frutta candita e
grano bollito nel latte. Nella ricetta originale viene inoltre aromatizzata con
cannella, canditi, scorze d’arancia e vaniglia. Versione differente può essere
quella salernitana che si ottiene sostituendo il riso al grano, oppure quella
di Mondragone preparata senza ricotta. Esistono anche delle varianti moderne
che prevedono l’aggiunta di cioccolato bianco all’impasto.
Ingredienti
600 g Farina 00, 300 g Strutto, 400 g Zucchero
semolato, 8 Uova, 500 g Latte
600 g Ricotta di pecora, 250 g Grano cotto,100 g cedro
e arancia canditi, a dadini
Mezza busta di vanillina, Mezzo baccello di vaniglia, Acqua di fiori
d'arancio
Limone, Cannella in polvere, Sale, Arancia, Burro
Preparazione:
Per preparare la
pastiera napoletana secondo la ricetta classica, seguite tutti i consigli passo
dopo passo. Lessate il grano in acqua bollente per 2 ore, poi scolatelo e
cuocetelo nel latte con un tocchetto di cannella, un po’ di scorza di arancia e
1 baccello di vaniglia, finché non avrà assorbito tutto il latte (ci vorranno circa
15 minuti). In alternativa potete usate 500 g di grano cotto già pronto,
scaldandolo in 250 g di latte, utilizzando gli stessi aromi (cannella, arancia
e vaniglia), per circa 10-15 minuti. Fate raffreddare il composto.
Impastate in una grande
ciotola la farina, lo strutto, 150 g di zucchero e un pizzico di sale, fino ad
ottenere un composto sbriciolato, poi unitevi 2 uova e proseguite lavorando
prima con la punta delle dita e poi con le palme delle mani, ricavando un
panetto di pasta frolla. Ponete l'impasto in frigo in una ciotola sigillata con
la pellicola da cucina per 30 minuti.
Lavorate la ricotta con
il resto dello zucchero, aggiungendolo un poco alla volta. Separate 2 uova,
tenendo da parte gli albumi e incorporando solo i tuorli nel composto di
ricotta; poi unitevi le altre 4 uova intere, uno alla volta, e mescolate bene
con la frusta; aggiungete un po’ di scorza grattugiata di limone e di arancia,
i canditi e 2 cucchiai di acqua di fiori di arancio. Eliminate gli aromi dal
grano cotto. Montate gli albumi e amalgamateli al composto insieme con il grano
cotto, ottenendo così il ripieno della pastiera. Per ottenere un ripieno più
cremoso, potete frullare una parte di grano prima di aggiungerlo al resto del
composto.
Imburrate e infarinate
una tortiera (ø 25 cm, h 6 cm), meglio se con la cerniera apribile. Stendete la
pasta frolla su un piano infarinato fino ad ottenere uno spessore di 5 mm:
ricavate due fasce alte come il bordo della tortiera e abbastanza lunghe da
ricoprirne interamente il perimetro, poi fate un disco dello stesso diametro
del fondo. Posizionate prima le fasce sul bordo, poi il disco sul fondo e
premete bene per sigillare. Stendete la pasta in eccesso e tagliatela in 10
nastri larghi 2 cm.
Riempite la frolla con
il ripieno, posizionatevi sopra 5 nastri di pasta, in modo che siano
equidistanti fra loro, e gli altri 5 sopra i precedenti, ma in obliquo.
Infornate a 170 °C per 1 ora e 30 minuti. Sfornate e fate raffreddare la
pastiera per almeno 8 ore in un luogo asciutto. Se lo gradite, potete
spolverare la pastiera con dello zucchero a velo, ma soltanto una volta
raffreddata, prima di servirla.
Tradizioni culinarie di Pasqua dell’Abruzzo
L’Abruzzo, si sa, ha una vasta tradizione culinaria di
cui gli abruzzesi vanno particolarmente fieri. Di conseguenza non possono
mancare alcuni piatti tradizionali anche a Pasqua! Iniziando dai rustici, come
non citare i fiadoni?
Piccole (o grandi a seconda della mano che li produce) esplosioni di sapore, i
fiadoni sono popolari per la loro forma a raviolo “monoporzione” ma possono
anche essere trovati nella versione torta: stesso trionfo di sapore, diversi
formati! L’origine del fiadone risale al Rinascimento, nel periodo in cui il
cuoco (che allora aveva il nome di “scalco”, ovvero soprintendente alle cucine aristocratiche)
Cristoforo di Messisburgo lavorava alla corte d’Este, a Ferrara. Messisburgo
cita per la prima volta il fiadone nel suo libro “Libro novo nel qual s’insegna a far d’ogni sorte
di vivande” (1557). Sapendo ora che il fiadone nasce in territorio Ferrarese,
ci domandiamo come abbia fatto ad arrivare in Abruzzo e radicarsi come
tradizione regionale.
I Fiadoni
Ripieno:
500
g di diversi tipi di formaggio (l’ideale sono 2-3) grattugiato,
3
uova, 1 pizzico di sale
Mescolare
gli ingredienti fino ad ottenere una consistenza né troppo morbida, né troppo
dura. Se necessario aggiungere un uovo.
Pasta:
500g
farina, 3 uova, 1 pizzico di sale
Mescolare
gli ingredienti, stendere la pasta non troppo sottile e tagliarla in grosse
strisce, dove poi porremo piccole palline di ripieno allineate, per poi
richiudere la striscia su se stessa andando a tagliare intorno alle palline di
ripieno dando una forma a raviolo e sigillando con i rebbi di una forchetta il
bordo del fiadone. Spennellare con un uovo ed infornare a 180° per 20 minuti,
finchè non diventano dorati.
Il menù di Pasqua, continua con primi
piatti che variano a seconda delle tradizioni familiari e geografiche. È
impressionante notare come in una sola regione, ci siano così tante varianti
culinarie! Giusto per citarne un paio, parliamo del brodo con cardone e la pupa
e il cavallo
Il
brodo con il cardone
È
chiamato in questo modo perché per realizzarlo viene usato il cardo, una pianta
appartenente alla famiglia dei carciofi. Nonostante sia spesso legato alla
tradizione natalizia, in molti lo ripropongono durante le feste pasquali.
E’ un piatto complicato, che richiede svariate ore di preparazione ed è un piatto completo poiché include uova, carne e verdura. Le fasi da seguire per la sua preparazione sono molteplici e simultanee: pulizia e riposo del cardone in acqua e limone per qualche ora e bollitura in acqua salata, preparazione delle minuscole polpettine (carne macinata, uovo, parmigiano, e mollica di pane) da lessare, preparazione del brodo di carne, sbattitura dell’uovo con parmigiano e sale, da versare sul cardone bollito, ed unione del composto con il brodo caldo e le polpettine. Un’aggiunta gradita sono i pezzettini di pizza rustica nel brodo, preparati in precedenza.
E’ un piatto complicato, che richiede svariate ore di preparazione ed è un piatto completo poiché include uova, carne e verdura. Le fasi da seguire per la sua preparazione sono molteplici e simultanee: pulizia e riposo del cardone in acqua e limone per qualche ora e bollitura in acqua salata, preparazione delle minuscole polpettine (carne macinata, uovo, parmigiano, e mollica di pane) da lessare, preparazione del brodo di carne, sbattitura dell’uovo con parmigiano e sale, da versare sul cardone bollito, ed unione del composto con il brodo caldo e le polpettine. Un’aggiunta gradita sono i pezzettini di pizza rustica nel brodo, preparati in precedenza.
La pupa e il cavallo
La pupa ed il cavallo sono il cuore
della cultura pasquale abruzzese, non tanto per la loro ricetta, essendo
essenzialmente semplici paste frolle, ma per il valore storico, tradizionale e
sentimentale che rivestono. La storia di pupa e cavallo prende due strade
diverse che vanno in una direzione religiosa o pagana. La tradizione religiosa
vuole che la rottura dei biscotti nel giorno di Pasqua stia a ricordare il
momento in cui Gesù spezzo il pane durante l’ultima cena per condividerlo con
gli apostoli, simboleggiando lo stesso gesto di amore.
Paganamente, invece, si fa risalire la nascita di pupa
e cavallo al 1800, in occasione delle feste ufficiali di fidanzamento dei
futuri sposi. Il fidanzamento veniva celebrato con la presentazione pubblica
della coppia alle rispettive famiglie, ed in questa occasione, in segno di
consenso all’unione, ci si scambiavano rispettivamente dolci a forma di cavallo
per la famiglia della futura sposa, a forma di pupa per quella del futuro
sposo.
Tradizionalmente, la pupa ed il cavallo venivano
preparati il Giovedì Santo dalle nonne, ed in mancanza delle uova di
cioccolata, regalati rispettivamente a nipotine e nipotini.
Quasi sempre pupa e cavallo contengono un uovo intero, sodo o crudo, che spunta dal loro “centro”, attaccato tramite due strisce di pasta incrociate: l’uovo ha un valore simbolico che si narra richiami all’augurio di fertilità, unione o rinascita.
Quasi sempre pupa e cavallo contengono un uovo intero, sodo o crudo, che spunta dal loro “centro”, attaccato tramite due strisce di pasta incrociate: l’uovo ha un valore simbolico che si narra richiami all’augurio di fertilità, unione o rinascita.
Pupa e cavallo danno spazio alla fantasia per quanto
riguarda le decorazioni, che molto spesso comprendono codette e perline colorate,
coperture di cioccolato o colorante alimentare, ma si può davvero essere
creativi e dare vita a delle piccole opere d’arte mangiabili!
Ecco
l’antica ricetta delle nonne per pupa e cavallo:
150
di burro morbido, 60 gr di latte, 1 uovo ed 1
tuorlo, 125 gr di zucchero, la scorza di un limone, un pizzico di sale, 350 gr
di farina 00, 1/2 cucchiaino di lievito per dolci decorazioni a scelta
Come
procedere: formare una fontana con la farina ed il sale mischiati. Al centro
della fontana mescolare burro e zucchero, aggiungendo il latte a piccole dosi e
le uova. Portare la farina dai lati al centro, mescolando ed aggiungendo
lievito e scorza di limone, fino ad ottenere un composto sodo. Dopo aver fatto
riposare l’impasto in frigo per mezz’ora ricavarne le la figura di una pupa o
di un cavallo (esistono anche degli stampi che rendono il tutto più semplice,
ma la tradizione vuole che vengano create a mano), stando attenti a lasciare da
parte della pasta frolla da cui ricavare due strisce. Con le strisce,
assicurare un uovo al centro della figura, incrociandole. Decorare a piacere ed
informare a 180° per 30/40 minuti, finché l’impasto non diventa dorato in
superfice.
Tradizioni culinarie di Pasqua in Calabria
Dopo il periodo di Quaresima, dove siamo stati attenti a
rispettare i venerdì a non mangiare carne e qualche fioretto privandoci di
dolci e cioccolata, nel menu di un Pranzo di
Pasqua in Calabria non possono mancare uova
sode, frittate, e soprattutto agnello e capretto, dolci della tradizione e uova
di cioccolata. A ogni provincia, la sua tradizione.
Prendiamo ad esempio la Pasqua a Catanzaro
Tradizioni di Pasqua a Catanzaro
La tiana catanzarese
Uno dei piatti tipici calabresi da mettere in tavola
la Domenica di Pasqua è l’immancabile tiana catanzarese. Si tratta di un piatto dalla vasta varietà di
sapori a base di carne di agnello o capretto.
La tradizione lo inserisce tra i secondi piatti,
preparato con piselli, patate, carciofi e carduni, e tanto pangrattato insaporito dal formaggio pecorino
per la doratura. Come piatto unico, a far da primo e secondo, con l’aggiunta
della pasta. È un piatto talmente buono che spesso viene preparato anche a
Natale o semplicemente quando se ne ha voglia.
Ingredienti:
1 kg,500
di agnello tenere, 5 carciofi, 1 kg di patate, 600 gr di piselli, 2 cipolle, 3
spicchi d’aglio, sale, rametti di rosmarino, 200 gr di pecorino grattugiato,
olio evo vino bianco, pangrattato
Preparazione:
Tagliare l’agnello a pezzi e
sistemarlo in una teglia grande in modo che entri tutto in forno.
Aggiungere abbondante olio
extra vergine di oliva, sale, gli spicchi di aglio in camicia e dei rametti di
rosmarino, versare del vino bianco (circa un bicchiere) e
mettere tutto in forno preriscaldato a 200°C.
Nel frattempo, lavare e
tagliare le patate a fette grandi e lessarle per 3-4 minuti circa, quindi
scolarli.
A questo punto occorre lavare i carciofi, pulirli per bene (togliendo le foglie più dure) e tagliarli a fette,
quindi lessarli in abbondante acqua bollente per 3-4
minuti, quindi scolarli.
Fatto questo, occorre cucinare i piselli con olio e la cipolla tagliata a fettine, per circa 10 minuti.
In alternativa, è possibile lessare ai piselli, come fatto precedentemente con
le patate e i carciofi.
Una volta cotte tutte le verdure, aggiungere patate e piselli al tegame con il capretto che cuoce in forno e quando le patate avranno preso un bel colore, unire anche i piselli.
Una volta cotte tutte le verdure, aggiungere patate e piselli al tegame con il capretto che cuoce in forno e quando le patate avranno preso un bel colore, unire anche i piselli.
Nel frattempo, in una terrina, unire il pan grattato, il pecorino grattugiato, il prezzemolo e un filo
di olio. Mescolare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo, se
necessario aggiungere altro olio e unire la mollicata sulla teglia e ultimare la cottura finché non apparirà bella gratinata e arrostita.
Tradizioni di Pasqua in Puglia
Pasqua in Puglia è un tripudio di
ricette tradizionali, che valorizzano i sapori genuini della terra, oltre ad
una ricca varietà di dolci tipici legati a questa festività. Eccovi un assaggio
di alcune ricette di Pasqua pugliesi che durante questa festa vengono
gustate intorno ad una tavola imbandita.
Scarcelle pugliesi
In Puglia non è Pasqua senza le scarcelle, uno dei dolci più
classici di questo periodo. Come la maggior parte delle ricette tradizionali
dei dolci
di Pasqua anche questa prevede l'utilizzo di ingredienti poveri e
semplici come uova, farina, latte e olio che danno vita ad una pasta frolla
speciale, spesso aromatizzata con la scorza del limone! La forma varia da paese
a paese: deliziosi coniglietti, graziosi cestini o colombe stilizzate sono le
più comuni, anche se la più originale rimane quella a "ciambella". La
glassa di albume e zucchero che le ricopre è facoltativa, c'è chi non la
preferisce e chi invece ricopre interamente le scarcelle, per poi decorarle con
codette, perline colorate di zucchero e con le immancabili uova sode, segno di
rinascita e simbolo pasquale. Per accontentare anche i più piccoli spesso
l'uovo sodo viene sostituito con delle piccole uova di cioccolato o con delle
uova bollite decorate insieme alle proprie mamme!
Ingredienti:
Zucchero 150 gr, farina 00 500 gr, uova 1,
olio evo 100 gr, latte intero 100 gr, lievito in polvere 8 gr, scorza di limone
Per la glassa: 50 gr di albumi, succo di
limone 5 gr, zucchero a velo 200 gr ; per decorare codette colorare, 4 uova
Per preparare le scarcelle pugliesi iniziate dall'impasto:
versate la farina su una spianatoia aggiungete il lievito in polvere per
dolci e lo zucchero semolato
Aromatizzate
la scorza grattugiata del limone (tenendo il limone da parte perché dopo
vi servirà per la glassa), unite l'uovo leggermente sbattuto e iniziando
ad impastare con le mani versate prima l'olio a filo e poi il latte .
Una volta ottenuto un composto omogeneo ed elastico dategli una forma sferica,
quindi coprite con uno strofinaccio da cucina e lasciate riposare per 30 minuti
a Nel frattempo occupatevi delle uova sode: ponete le uova in un tegame,
coprite con acqua fresca e lasciatele cuocere per 9 minuti a partire dal
bollore poi raffreddatele sotto acqua corrente e tenetele da parte senza
sgusciarle. Una volta che l'impasto delle scarcelle pugliesi avrà riposato
aiutandovi con un tarocco dividetelo in 12 porzioni da circa 75 g l'una. A
questo punto utilizzando i polpastrelli date a ciascun pezzo la forma di
un filone lungo circa 30 cm. Una
volta ricavati 3 filoni uniteli pizzicando una delle estremità e iniziate
ad intrecciare le parti.
Una volta
ottenuta una treccia unica unite le due estremità dando alle scarcelle
pugliesi una forma circolare, tipo ciambella. Proseguite allo stesso modo per i
pezzi restanti fino a realizzare 4 scarcelle. Posizionatele su una leccarda da
forno e sistemate l'uovo al centro. Cuocete in forno statico preriscaldato
a 180° per 50-55 minuti (potete provare in forno ventilato a160° 40-45 minuti
circa), se la frolla dovesse scurirsi troppo coprite con un foglio di carta
argentata. Una volta cotte trasferite le scarcelle su una gratella e lasciatele
raffreddare. A questo punto iniziate a preparare la glassa: versate gli albumi
in una ciotola e iniziando a montarli con uno sbattitore versate il succo di limone.
Una volta ottenuto un composto spumoso iniziate ad aggiungere lo zucchero a
velo poco alla volta in modo da ottenere una consistenza molto cremosa.
Ricoprite le scarcelle con la glassa appena preparata e decoratele con le
codette colorate. Lasciate asciugare la glassa e servite le vostre scarcelle
pugliesi
. Le scarcelle pugliesi si possono conservare per 2-3 giorni sotto una
campana di vetro. L’impasto si può congelare per circa 1 mese avvolto in
pellicola.
Tradizioni di Pasqua in
Sicilia
Ogni anno si rinnovano le tradizioni
di Pasqua in Sicilia. Sull’isola, questa festività è fortemente sentita: un
momento di fede, anzitutto, in cui scoprire o riscoprire antichi usi e costumi.
Agli appuntamenti prettamente religiosi, poi, si associano quelli di
condivisione in famiglia. Dal punto di vista gastronomico, si ripropongono le
ricette più antiche, soprattutto dolci, che coinvolgono adulti e piccini.
Processioni di Pasqua in Sicilia: Molto
famosa è la processione
dei Misteri di Trapani, ma altrettanto
noti sono anche U
Ballu di li Diavuli di Prizzi, ad esempio, così come le celebrazioni della Settimana
Santa di Enna o la Pasqua di Pietraperzia, con
Lu Signuri di Li Fasci. Ancora, sono imperdibili gli Archi
di Pasqua di San Biagio Platani. Il nostro consiglio è esplorare quanti più
eventi possibili. Scegliete quello che più vi affascina: sarà un’occasione per
conoscere meglio il territorio.
Pasqua salata in Sicilia: Il Teganu
Le ricette create per celebrare anche in cucina l'importante evento
religioso della Pasqua rispecchiano
i classici canoni della gastronomia isolana, a partire dalle regole del buon
gusto, della fantasia popolare e del rispetto della oramai secolare tradizione.
La cucina contribuisce ad aumentare il tono della festa con il ritorno di ricette elaborate liberando così dai restrittivi canoni penitenziali quaresimali che imponevano, ad esempio, il divieto di consumare la carne.
La cucina contribuisce ad aumentare il tono della festa con il ritorno di ricette elaborate liberando così dai restrittivi canoni penitenziali quaresimali che imponevano, ad esempio, il divieto di consumare la carne.
Il "tegame pasquale di Aragona"
Un elaborato piatto di tale
città Isolana compresa nella provincia di Agrigento.
Gli ingredienti richiesti
sono: 800 gr di rigatoni, 16 uova battute, 600 gr di tuma a fettine, 150 gr di
pecorino stagionato grattugiato, un pizzico di cannella pestata, brodo di
pollo, una bustina di zafferano sciolto nel brodo, 8 fette di pane raffermo,
prezzemolo abbondante, sugna, sale, pepe. Sono facoltative le polpettine cotte
al ragù.
I rigatoni vanno lessati in acqua salata, scolati al dente e sistemati in un tegame di terracotta umettato con la sugna ed il cui fondo è ricoperto da 4 fette di pane raffermo. Su queste ultime vanno alternati strati di rigatoni e fettine di tuma e l'amalgama ottenuta unendo le uova battute, il prezzemolo trito, sale, pepe, il formaggio grattugiato, un pizzico di cannella e la bustina di zafferano sciolta in una tazza di brodo caldo. L'ultimo strato della pietanza è costituito dalle restanti fette di pane. Il tegame va riempito con il brodo caldo ed il tutto va cotto al forno. Il piatto richiede una cottura molto lunga a causa dell'ingente quantitativo di liquidi e per le abbondanti uova.
La pietanza può esser arricchita anche dalle polpettine cotte al ragù e da fettine di uova sode. La pietanza va sfornata quando si presenta asciutta, ma non secca, e quando è ben compatta.
I rigatoni vanno lessati in acqua salata, scolati al dente e sistemati in un tegame di terracotta umettato con la sugna ed il cui fondo è ricoperto da 4 fette di pane raffermo. Su queste ultime vanno alternati strati di rigatoni e fettine di tuma e l'amalgama ottenuta unendo le uova battute, il prezzemolo trito, sale, pepe, il formaggio grattugiato, un pizzico di cannella e la bustina di zafferano sciolta in una tazza di brodo caldo. L'ultimo strato della pietanza è costituito dalle restanti fette di pane. Il tegame va riempito con il brodo caldo ed il tutto va cotto al forno. Il piatto richiede una cottura molto lunga a causa dell'ingente quantitativo di liquidi e per le abbondanti uova.
La pietanza può esser arricchita anche dalle polpettine cotte al ragù e da fettine di uova sode. La pietanza va sfornata quando si presenta asciutta, ma non secca, e quando è ben compatta.
‘U sciuscieddu
'U sciuscieddu è una tipica
minestra messinese, ma comunque d'origine francese, preparata per celebrare
anche in cucina la festività della Pasqua.
Gli ingredienti necessari sono: un litro di brodo di carne o di pollo, 400 gr di carne di vitello tritata, 600 gr di ricotta fresca, 7 uova, 100 gr di parmigiano, un mazzetto di prezzemolo.
La carne va impastata con un uovo, parte del parmigiano, il prezzemolo tritato ed un pò di mollica di pane bagnata. Con l'impasto ottenuto si preparano delle polpettine che vanno cotte lievemente nel brodo.
In una terrina si scioglie la ricotta insieme ai tuorli delle uova, il sale, il pepe, il rimanente
Parmigiano ed i bianchi di uovo battuti a neve. Il brodo e le polpettine sono versati in un tegame dai bordi alti e vanno cotti a fiamma bassa finché il brodo non diventa bollente. A questo punto, e senza mescolare, va aggiunta con delicatezza la ricotta in modo che ricopra tutta la superficie del tegame. Il tegame va lasciato sul fuoco lento per qualche minuto e poi va infornato ad alte temperature per almeno 15 minuti. Servire la pietanza calda.
Gli ingredienti necessari sono: un litro di brodo di carne o di pollo, 400 gr di carne di vitello tritata, 600 gr di ricotta fresca, 7 uova, 100 gr di parmigiano, un mazzetto di prezzemolo.
La carne va impastata con un uovo, parte del parmigiano, il prezzemolo tritato ed un pò di mollica di pane bagnata. Con l'impasto ottenuto si preparano delle polpettine che vanno cotte lievemente nel brodo.
In una terrina si scioglie la ricotta insieme ai tuorli delle uova, il sale, il pepe, il rimanente
Parmigiano ed i bianchi di uovo battuti a neve. Il brodo e le polpettine sono versati in un tegame dai bordi alti e vanno cotti a fiamma bassa finché il brodo non diventa bollente. A questo punto, e senza mescolare, va aggiunta con delicatezza la ricotta in modo che ricopra tutta la superficie del tegame. Il tegame va lasciato sul fuoco lento per qualche minuto e poi va infornato ad alte temperature per almeno 15 minuti. Servire la pietanza calda.
"ù pastieri"
Un particolare tipo di focaccia preparata per la Pasqua è i "ù pastieri".
Gli ingredienti per ottenere almeno 30 pezzi sono: 1.5 kg di pasta di pane e 100 gr di strutto. Per il ripieno occorrono: un chilo di interiora di agnello lessate, 300 gr di carne di agnello cruda dissossata, abbondante prezzemolo, aglio verde, caciocavallo fresco grattuggiato, sale, pepe nero, 5-7 uova e brodo di interiora.
La pasta va preparata nel seguente modo: essa va lavorata già lievitata unendo lo strutto; quando quest'ultimo è del tutto assorbito, la si divide in panetti che vanno coperti con un piatto o un tovagliolo. La sfoglia di ogni panetto va tirata e tagliata con l'ausilio di una tazza e di una rotella in modo da ottenere dei dischi e con i ritagli di pasta che rimangono si prepara un grissino dal diametro di mezzo cm circa. Tali dischi di pasta conterranno il ripieno.
Quest'ultimo si prepara nel seguente modo: le interiora d'agnello vanno tritate insieme alla carne cruda, al prezzemolo, all'aglio, al formaggio, a 5-6 uova e qualche mestolo di brodo; l'impasto deve risultare molto morbido; ad esso vanno aggiunti il sale ed il pepe nero.
Ad ogni disco di pasta va aggiunto un cucchiaio del ripieno; i bordi del disco di pasta vanno alzati ed aiutandosi col grissino di pasta si fa assumere al pastiere la sua tradizionale forma a sacchetto. La cima del sacchetto deve restare aperta per circa 2 cm di diametro in modo da far vedere il ripieno. Tale bocca verrà coperta con un cucchiaino di uovo sbattuto. I pastieri così ottenuti vanno cotti al forno preparato con la stessa temperatura utilizzata per la cottura del pane.
Gli ingredienti per ottenere almeno 30 pezzi sono: 1.5 kg di pasta di pane e 100 gr di strutto. Per il ripieno occorrono: un chilo di interiora di agnello lessate, 300 gr di carne di agnello cruda dissossata, abbondante prezzemolo, aglio verde, caciocavallo fresco grattuggiato, sale, pepe nero, 5-7 uova e brodo di interiora.
La pasta va preparata nel seguente modo: essa va lavorata già lievitata unendo lo strutto; quando quest'ultimo è del tutto assorbito, la si divide in panetti che vanno coperti con un piatto o un tovagliolo. La sfoglia di ogni panetto va tirata e tagliata con l'ausilio di una tazza e di una rotella in modo da ottenere dei dischi e con i ritagli di pasta che rimangono si prepara un grissino dal diametro di mezzo cm circa. Tali dischi di pasta conterranno il ripieno.
Quest'ultimo si prepara nel seguente modo: le interiora d'agnello vanno tritate insieme alla carne cruda, al prezzemolo, all'aglio, al formaggio, a 5-6 uova e qualche mestolo di brodo; l'impasto deve risultare molto morbido; ad esso vanno aggiunti il sale ed il pepe nero.
Ad ogni disco di pasta va aggiunto un cucchiaio del ripieno; i bordi del disco di pasta vanno alzati ed aiutandosi col grissino di pasta si fa assumere al pastiere la sua tradizionale forma a sacchetto. La cima del sacchetto deve restare aperta per circa 2 cm di diametro in modo da far vedere il ripieno. Tale bocca verrà coperta con un cucchiaino di uovo sbattuto. I pastieri così ottenuti vanno cotti al forno preparato con la stessa temperatura utilizzata per la cottura del pane.
Piatti dolci per Pasqua in Sicilia
La
Cassata
Il dolce pasquale tradizionale di tutta la Sicilia è
senza ombra di dubbio la cassata. Gli ingredienti base necessari
sono: burro, farina, marsala, frutta candita mista.
Per il Pan di Spagna gli ingredienti base sono: 6 uova, 150 gr di farina 00, 150 gr di zucchero, 1 bustina e mezza di lievito per dolci.
Per preparare la crema occorrono: 500 gr di ricotta fresca, 300 gr di zucchero, 100 gr di cioccolato fondente, mezza bustina di vaniglia, 50 gr di scorza d'arancia candita.
Per la pasta di mandorle gli ingredienti base sono: 200 gr di farina di mandorle, 200 gr di zucchero d'acqua, colore verde chiaro per dolci.
Le fasi di lavorazione del Pan di Spagna sono: battere a neve gli albumi delle uova; battere i tuorli con lo zucchero e mescolarvi delicatamente gli albumi a neve; far cadere nel composto la farina a pioggia e amalgamare il tutto; per ultimo si aggiunge il lievito e si versa l'impasto in uno stampo imburrato ed infornato; il tutto va cotto al forno e lo si sforna quando si introduce uno stecchino nel centro del dolce ed esso ne uscirà pulito ed asciutto.
La crema si prepara in base alle seguenti fasi: la ricotta va mescolata con lo zucchero e la vaniglia; il composto va passato al setaccio; il tutto si condisce con il cioccolato, la zuccata e la scorzetta d'arancia candita a pezzetti.
La pasta reale si prepara cuocendo in un tegame acqua e zucchero finchè lo zucchero fila, a tal punto si incorpora la farina di mandorle, la vaniglia ed il colore verde; il tutto va mescolato bene e versato sil tavolo di marmo bagnato; appena il composto è freddo lo si lavora finchè non diventa liscio e compatto.
Il fondo di uno stampo va foderato con fette di Pan di Spagna inzuppate di marsala e lateralmente con un bordo di pasta reale. Coprire il tutto con uno strato di crema e continuare ad alternare Pan di Spagna inzuppato nel Marsala e crema. La copertura finale è uno strato di Pan di Spagna inzuppato ed uno di pasta reale verdina. Il dolce va guarnito con frutta candita mista.
Per il Pan di Spagna gli ingredienti base sono: 6 uova, 150 gr di farina 00, 150 gr di zucchero, 1 bustina e mezza di lievito per dolci.
Per preparare la crema occorrono: 500 gr di ricotta fresca, 300 gr di zucchero, 100 gr di cioccolato fondente, mezza bustina di vaniglia, 50 gr di scorza d'arancia candita.
Per la pasta di mandorle gli ingredienti base sono: 200 gr di farina di mandorle, 200 gr di zucchero d'acqua, colore verde chiaro per dolci.
Le fasi di lavorazione del Pan di Spagna sono: battere a neve gli albumi delle uova; battere i tuorli con lo zucchero e mescolarvi delicatamente gli albumi a neve; far cadere nel composto la farina a pioggia e amalgamare il tutto; per ultimo si aggiunge il lievito e si versa l'impasto in uno stampo imburrato ed infornato; il tutto va cotto al forno e lo si sforna quando si introduce uno stecchino nel centro del dolce ed esso ne uscirà pulito ed asciutto.
La crema si prepara in base alle seguenti fasi: la ricotta va mescolata con lo zucchero e la vaniglia; il composto va passato al setaccio; il tutto si condisce con il cioccolato, la zuccata e la scorzetta d'arancia candita a pezzetti.
La pasta reale si prepara cuocendo in un tegame acqua e zucchero finchè lo zucchero fila, a tal punto si incorpora la farina di mandorle, la vaniglia ed il colore verde; il tutto va mescolato bene e versato sil tavolo di marmo bagnato; appena il composto è freddo lo si lavora finchè non diventa liscio e compatto.
Il fondo di uno stampo va foderato con fette di Pan di Spagna inzuppate di marsala e lateralmente con un bordo di pasta reale. Coprire il tutto con uno strato di crema e continuare ad alternare Pan di Spagna inzuppato nel Marsala e crema. La copertura finale è uno strato di Pan di Spagna inzuppato ed uno di pasta reale verdina. Il dolce va guarnito con frutta candita mista.
La
Cassata Palermitana
Una variante della ricetta precedente è quella
della Cassata Palermitana.
In questo caso la particolarità sta nel ripieno: si utilizza, infatti, lo stesso ripieno dei cannoli. Gli ingredienti di tale crema sono: 250 gr di ricotta setacciata, 125 gr di zucchero a velo, 20 gr di dadolini di frutta candita, 20 gr di cioccolata amara a pezzetti, 12 scorzette d'arancia candita, 12 ciliege sciroppate, 30 gr di pistacchio verde tritato. La ricotta freschissima va setacciata e mescolata bene con zucchero a velo, dadini di zuccata candita e cioccolata amara. Le ciliege sciroppate e il pistacchio verde tritato sono utilizzati per dare un effetto decorativo a tale ripieno.
Per questa variante è necessaria anche la glassa di zucchero. Essa si prepara sciogliendo lo zucchero fondente, senza mai raggiungere l'ebollizione, con poca acqua di gelsomino o acqua pura e con un pizzico di vaniglia.
La cassata va preparata in base alle seguenti fasi: una tortiera di 25 centimetri di diametro e di quattro centimetri d'altezza va foderata con fettine di Pan di Spagna e con la crema; il tutto va capovolto su di un disco di cartone coperto con una carta a pizzo, fase da attuare con estrema delicatezza in modo da evitare che il lavoro si rompa. Il tutto va ricoperto con glassa di zucchero a velo tiepida e va posto ad asciugare. Il dolce va guarnito con frutta candita a fantasia.
In questo caso la particolarità sta nel ripieno: si utilizza, infatti, lo stesso ripieno dei cannoli. Gli ingredienti di tale crema sono: 250 gr di ricotta setacciata, 125 gr di zucchero a velo, 20 gr di dadolini di frutta candita, 20 gr di cioccolata amara a pezzetti, 12 scorzette d'arancia candita, 12 ciliege sciroppate, 30 gr di pistacchio verde tritato. La ricotta freschissima va setacciata e mescolata bene con zucchero a velo, dadini di zuccata candita e cioccolata amara. Le ciliege sciroppate e il pistacchio verde tritato sono utilizzati per dare un effetto decorativo a tale ripieno.
Per questa variante è necessaria anche la glassa di zucchero. Essa si prepara sciogliendo lo zucchero fondente, senza mai raggiungere l'ebollizione, con poca acqua di gelsomino o acqua pura e con un pizzico di vaniglia.
La cassata va preparata in base alle seguenti fasi: una tortiera di 25 centimetri di diametro e di quattro centimetri d'altezza va foderata con fettine di Pan di Spagna e con la crema; il tutto va capovolto su di un disco di cartone coperto con una carta a pizzo, fase da attuare con estrema delicatezza in modo da evitare che il lavoro si rompa. Il tutto va ricoperto con glassa di zucchero a velo tiepida e va posto ad asciugare. Il dolce va guarnito con frutta candita a fantasia.
Aceddu cu l’ova, Cuddura cull’ova
Aceddu
cu l’ova, (chiamato anche
Ciciliu, Cuddura, Cuddureddi, Pupi cu l’ovu) è un tipico dolce pasquale di tradizione contadina. Le forme più classiche
di questo dolce sono la colomba, i cestini, le campane, i coniglietti. Questa
ricetta è realizzata con la classica pasta frolla con una o più uova sode al
centro fissate al biscotto con due strisce di pasta frolla disposte ad
incrocio. Infine guarnire i biscotti con abbondanti codette di zucchero
colorato.
Ingredienti per circa 7-8 biscotti
500 g di farina 00, 200 g di zucchero, 200
g di burro, 2 uova medie, 1/2 bustina di lievito vanigliato paneangeli, 3
cucchiaini di estratto di vaniglia oppure una bustina di vanillina, codette di
zucchero colorate, 1 uovo per spennellare, 8 uova sode
Come fare l’aceddu cu l’ova, cuddura
cull’ova
Iniziare la preparazione dell’aceddu
cu l’ova dalla realizzazione della pasta frolla. Dunque sbattere leggermente le
uova con lo zucchero e tagliare il burro freddo a pezzetti. Aggiungere tutta la
farina, il lievito, il burro freddo tagliato a pezzetti e aromatizzare con
l’estratto di vaniglia o la vanillina. Impastare
velocemente a mano fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.
Avvolgere la pasta frolla nella pellicola trasparente e riporla in frigorifero
a rassodare per circa mezz’ora. Cuocere le uova per circa 8-10 minuti
fino a farle diventare sode e nel frattempo stendere la pasta frolla spessa
circa 1 cm e ricavare le forme che più preferite. Le tipiche forme di questo
dolce sono la colomba, le campanelle, i cestini, i cuori. Se non avete
l’apposito stampo per biscotti è possibile disegnare su cartoncino la forma da
riprodurre, ritagliarla e utilizzarla come guida. Porre l’uovo sodo al
centro del biscotto e fissarlo al dolce con due strisce di pasta frolla
disposte ad incrocio. Spennellare con l’uovo sbattuto l’intera superficie dell’aceddu
cu l’ova. Guarnire con le codette di zucchero colorate e con l’aiuto di
uno stuzzicadenti praticare dei solchi nell’ala e nella coda per ricreare il
piumaggio. Realizzare l’occhio praticando un forellino oppure con una goccia di
cioccolato. Cuocere in
forno preriscaldato a 180°, modalità statico, per 15 minuti circa.
Buona Pasqua a Tutti! ♥
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