La storia di Apple
La Apple Computer ha cambiato la storia
dell’informatica e sicuramente anche il modo in cui siamo abituati a
relazionarci con la tecnologia. È stata fondata inizialmente da tre soci, il 1°
aprile 1976 in un garage: le principali menti sono Stephen Wozniak e Steve Paul Jobs (conosciuto più semplicemente come Steve
Jobs) e il socio di minoranza Ronald Gerald Wayne.
Il primo prodotto realizzato è Apple I,
che debutta nel primo mese di attività dalla fondazione della società
all’Homebrew Computer Club di Palo Alto (California). Questo computer è
equipaggiato con una CPU Mos Technology 6502 di 1MHz e di una RAM da 8 KB. Ciò
però che lo rende speciale è proprio il modo in cui hanno deciso di metterlo in
vendita. Di solito i computer hobbistici sono dotati di un kit di montaggio,
invece Apple I è formato invece da una scheda madre già assemblata. Gli
acquirenti devono quindi dotarsi separatamente di una testiera, un monitor, un
case (la struttura esterna del pc) e un alimentatore.
All’inizio
non è per nulla facile promuovere questo nuovo prodotto, perché il mercato non
ha capito esattamente la fruizione. Infatti, il Bit Shop, catena informatica
marchiata USA, ordina i suoi primi 50 computer, ma per metterli realmente in
vendita chiede che siano completi di ogni accessorio, scombussolando i piani
dei tre soci, che avevano come programma quello di produrre solo le schede.
Questi problemi iniziali creano delle tensioni all’interno dell’azienda, tanto
che il socio di minoranza decide di cedere le sue quote, lasciando soli Jobs e
Wozniak.
In realtà, i due fondatori riescono a far fronte alle
richieste del mercato (assemblano i computer a mano nel loro garage), ma si
rendono conto che il loro genio informatico deve essere assolutamente
affiancato a qualcuno che sappia far quadrare i conti, mantenere i rapporti con
le banche e gestire la parte amministrativa. Questo ruolo è affidato a Clifford
“Mike” Makkuula Jr, imprenditore che decide di investire nell’idea di Steve Wozniak e Steve Jobs, ed è proprio con l’aiuto di questo manager che
sostituiscono ufficialmente Apple Computer Corporate il 3 gennaio 1977.
Circa sei mesi dopo dalla costituzione della società,
lanciano un progetto davvero interessante, Apple II,
che in qualche modo rappresenta una sorta di evoluzione dell’iniziale Apple I
ed è sicuramente considerato il primo pc di successo. Il computer era dotato di
una scocca in plastica, oltre alla famosa scheda, e di una grafica a colori. La
Ram potenziata è di 12 KB. Questo prodotto rappresenta davvero la storia di
Apple e, realizzato fino al 1980, vende oltre un milione di pezzi. Il costo?
1.195 dollari escluso il monitor.
Il
famoso logo con la mela morsicata nasce in questo periodo ed è caratterizzato
per essere colorato con i toni dell’arcobaleno invertiti. L’anno più importante
di Apple è però il 1978, quando scopre gli studi che la società informatica
Xerox sta facendo su una nuova interfaccia grafica. Così Steve Jobs decide di
comprare l’idea e i brevetti. Nel 1980 debutta Apple III,
il primo pc interamente prodotto da Apple, ma nonostante l’idea sia buona, non
c’è il successo sperato. Ad ostacolare le vendite è soprattutto il prezzo, che
varia tra i 4.000 e i 7.800 dollari: una cifra davvero enorme per l’epoca.
Questo flop però non ferma i fondatori che decidono di quotare in borsa
l’azienda: tappa che determina la crescita della società.
Differenze tra hardware e solftware
Dobbiamo attendere il 1984 per vedere il primo Macintosh (modello
128 K). È stato lanciato con un’operazione commerciale geniale il 24 gennaio,
sfruttando l’audience del diciottesimo SuperBowl. Questo computer è
caratterizzato da un’interfaccia grafica che mette le basi per la fruizione dei
pc futuri, perché molto facile e intuitiva.
Da questo momento inizia però una fase abbastanza buia
per Apple. I due fondatori continuano a litigare, perché le vendite non
stabilizzano il fatturato, e nel 1985 Jobs viene completamente estromesso dalla
società. Ma i guai per Apple non finiscono con questo cambio di dirigenza,
perché l’azienda commette un altro grave errore: concede l’utilizzo di alcuni
elementi grafici del Macintosh a Microsoft, in cambio di una versione di Word ed Excel
compatibile con i computer di loro produzione. Intanto Steve Jobs decide di non
arrendersi e fonda una nuova società. Si tratta di NeXT Inc..
Apple
entra definitivamente in crisi e a metà degli anni Novanta la situazione sembra
davvero disperata, quando succede una sorta di miracolo. Jobs riesce a
rientrare in società, perché la Apple decide di acquistare NeXT Computer, Inc.
Nel giro di pochi anni, la strategia di business del fondatore Jobs gli
permette non solo di diventare il CEO, ma di riportare ai vertici l’azienda e
lanciarla nell’olimpo della tecnologia, verso un successo senza
precedenti. L’incarico gli viene ufficialmente affidato il 16 settembre
1997 e da quel momento assume il pieno controllo.
Apple inizia a crescere: nel 2000 presenta il sistema operativo Mac Os X, nel 2001 apre gli Apple Store e
lancia soprattutto il rivoluzionario lettore musicale iPod e nel 2007 arriva anche l’iPhone, seguito
qualche anno dopo dall’iPad.
La società è rinata e nel 2011, nel pieno della crisi
economica occidentale, un rapporto del Finacial Times dimostra che il fatturato
di Apple è più alto di quello degli Stati Uniti d’America. Dopo la morte di
Steve Jobs (5 ottobre 2011) a prendere le redini della società è Tim Cook.
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