Rita Levi Montalcini nasce il 22 aprile
del 1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi all'età di vent'anni, si
laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera
accademica come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria, è
costretta, a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista nel 1938, ad
emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi.
La passione per la sua materia comunque
la sospinge e le dona la forza per andare avanti tanto che continua le sue
ricerche in un laboratorio casalingo.
Sono anni assai travagliati per il mondo
e per l'Europa. Infuria la seconda guerra
mondiale ed è assai difficile trovare
luoghi dove poter stare tranquilli, figuriamoci intraprendere delle ricerche.
Nel suo girovagare, nel '43 approda a Firenze, dove vivrà in clandestinità per
qualche anno, prestando fra l'altro la sua collaborazione come medico
volontario fra gli Alleati. Finalmente, nel '45 la guerra finisce, lasciandosi
alle spalle milioni di morti e devastazioni inimmaginabili in tutti i Paesi.
Dopo così lungo peregrinare senza un
porto sicuro in cui rifugiarsi, Rita torna nella sua città natale (giusto poco
prima dell'invasione tedesca del Belgio, riprendendo con più serenità le sue
importanti ricerche insieme a Levi, sempre attraverso un laboratorio domestico.
Poco dopo riceve un'offerta difficilmente rifiutabile dal Dipartimento di
Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). Accetta, dopo
essersi però ben assicurata che potrà proseguire le stesse ricerche che aveva
cominciato a Torino. La giovane Rita ancora non sa che l'America diventerà una
sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre
trent'anni (diventerà professore di Neurobiologia), e precisamente fino al
1977.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono
state le tappe di questa straordinaria ricerca che ah portato a risultati
altrettanto straordinari. I suoi primi studi (risaliamo agli anni 1938-1944)
sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati.
Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un
ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose
sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa
molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 le viene
conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen).
Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio
degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa
estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non
avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli
organi e tessuti dell'organismo".
Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di
Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in
collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal
1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da
questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche
come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora
presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di Superesperto. Le
sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando
tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che
esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai
neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema
nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule
coinvolte nelle funzioni neuroendocrine.
Dal 1993 al 1998 presiede l'Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie
scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei,
l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze detta dei XL, la National
Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.
È inoltre da sempre molto attiva in
campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la
responsabilità degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992
istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini,
in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani,
nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a
livello universitario. L'obiettivo è quello di creare una classe di giovani
donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del
loro paese.
In data 22 gennaio 2008 l'Università di
Milano Bicocca le ha assegnato la laurea honoris causa in biotecnologie
industriali.
ita Levi Montalcini muore alla straordinaria
età di 103 anni il 30 dicembre 2012 a Roma.
Alcune pubblicazioni significative di Rita Levi Montalcini
Origine ed Evoluzione
del nucleo accessorio del Nervo abducente nell'embrione di pollo, Tip.
Cuggiani, 1942.
Cantico di una vita,
Raffaello Cortina Editore, 2000
La galassia mente,
Baldini & Castoldi, 1999
L' asso nella manica a
brandelli, Baldini & Castoldi, 1998
Senz'olio contro
vento, Baldini & Castoldi, 1996
Per i settanta anni
della Enciclopedia italiana, 1925-1995, Istituto della Enciclopedia italiana,
1995
Il tuo futuro,
Garzanti, 1993
NGF : apertura di una
nuova frontiera nella neurobiologia, Roma Napoli, 1989
Sclerosi multipla in
Italia : aspetti e problemi, AISM, 1989
Elogio
dell'imperfezione, Garzanti, 1987
Il messaggio nervoso,
Rizzoli, 1975
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