Il 24 aprile 1821 è la data d’inizio
di un nuovo capitolo della
storia della letteratura italiana. Il 24 aprile 1821 Alessandro
Manzoni dà avvio alla stesura di una pietra miliare della nostra
cultura: il Fermo e Lucia.
Il manoscritto che conserva questo
stato dell’opera riporta, come estremi temporali, l’inizio, 24 aprile 1821 –
sul primo foglio –, e il termine della scrittura, 17 settembre 1823. La prima
data sta a simboleggiare il temporaneo arresto del lavoro manzoniano sul già
avviato Adelchi per
concentrarsi sul nuovo progetto che darà vita ai Promessi Sposi. È la data,
insomma, del passaggio dalla tragedia al romanzo, quel romanzo che ha
rivoluzionato e innovato il canone italiano, il primo romanzo moderno.
Per essere più diretti e leggeri
potremmo parlare del 24 aprile come data di inizio dei Promessi Sposi, ma non sarebbe
del tutto corretto. Quello che noi leggiamo, e abbiamo sempre letto, è un testo
che ha subito svariate e molteplici revisioni da parte dell’insaziabile e
inappagabile mano del Manzoni. Infatti, il Fermo e Lucia è il primo mattone di una
storia romanzesca di successo, quel pezzo iniziale che, un eventuale successo,
non lo ha mai potuto guardare in faccia perché mai divenuto edizione e rimasto
sempre e solo allo stadio di redazione. Manzoni non ha mai pubblicato il Fermo e Lucia: terminata la
sua scrittura, il testo viene sottoposto alla revisione dei fidati Fauriel e
Visconti, dopodiché, facendo tesoro dei giudizi e postille degli amici, inizia
il lungo e tortuoso lavorio di perfezionamento che ha condotto direttamente
alla Ventisettana,
ovvero all’edizione pubblicata con il titolo ufficiale di I Promessi Sposi.
Interventi sul contorno
psicologico dei personaggi, operazioni linguistiche, incremento delle fonti e
modelli di riferimento, modifiche nell’intreccio: tutto questo si inserisce
nella rielaborazione verso lo stadio finale. La manodopera di Manzoni sul testo
primario ha addirittura condotto molti critici a considerare in piena
convinzione il Fermo e Lucia come
un romanzo diverso rispetto ai Promessi
Sposi, un’opera
d’ingegno a sé. La medesima impostazione del Fermo è notevolmente più
realistica e, per alcuni tratti, drammatica nel senso di esposta e in contatto
con il dato storico e la realtà quotidiana.
Sotto certi aspetti c’è chi parla
di maggior
spregiudicatezza nella trattazione dei fatti, non ancora
sottoposti al prudente labor
limae, come per esempio risultano i comportamenti e le parole dei
personaggi in definitiva più sfacciati. Probabilmente, vedendo il panorama
librario dei nostri giorni, a questo punto sarebbe quasi preferibile,
editorialmente parlando, una proposta di lettura del Fermo e Lucia piuttosto
che di un capitolo dei Promessi
Sposi – vittima gravata dal tedioso insegnamento accademico. È
fatto certo che parole più accese e spinte pronunciate/pensate da un Don
Rodrigo che vuole attirare a sé Lucia possono solleticare e stuzzicare l’attenzione
del lettore, più di una frase compostamente proferita e ripulita dopo un
processo di smorzamento dei toni.
La passione
di Don Rodrigo per Lucia, nata per ozio, irritata e cresciuta da poi dalle
ripulse e dal disdegno, era diventata violenta quando conobbe un rivale. La
fantasia ardente e feroce di Don Rodrigo si andava allora raffigurando quella
Lucia contegnosa, ingrugnata, severa, se l’andava raffigurando umana, soave,
affabile con un altro, egli immaginava gli atti e le parole […] e la vanità, la
stizza, la gelosia aumentavano in lui quella passione […].
Questo è ciò che recita il Fermo e Lucia: una vera passione – non amore –
tiene in pugno Don Rodrigo, non quel leggiadro e volubile capriccio che siamo
abituati a scorgere tra le righe dei Promessi
Sposi. Una caratteristica che cambia il profilo del personaggio,
che risulta molto più complesso e psicologicamente sfaccettato, più
interessante.
Il lettore medio dei nostri giorni
tende ad apprezzare in maggior misura dichiarazioni provenienti direttamente
dalla passione che non filtrate dalla decenza. Chissà quale storia editoriale
avrebbe avuto il Fermo e
Lucia se fosse stato pubblicato. Probabilmente all’epoca del
Manzoni non sarebbe stato apprezzato, ma sicuramente oggi avrebbe avuto un suo
seguito.
Sabrina Pessina per
MIfacciodiCultura - http://www.artspecialday.com/9art/2017/04/24/manzoni-e-tutto-inizio-dal-fermo-e-lucia/
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