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lunedì 20 aprile 2020

Lo Sapevate Che: Nutella Mania. La crema più amata del mondo, tra risse, furti e leggenda in un articolo di The Curious Review


Il 20 aprile 1964 Ferrero produce il primo barattolo di Nutella

Vi è mai successo di entrare in un supermercato e vedere un gruppo di tranquille signore azzuffarsi per un barattolo di Nutella in offerta? Nemmeno a me, ma l’amore induce a fare follie, e la gente prende molto sul serio questa celeberrima crema di nocciole. Così amata, in effetti, che con il numero di barattoli prodotti in un anno per venire incontro all’insaziabile domanda dei consumatori si potrebbe fare più o meno due volte il giro del globo. In termini di peso corrisponderebbero alla massa dell’Empire State Building, o se avete bisogno di un’immagine ancora più suggestiva, alla grande muraglia cinese ricoperta otto volte di Nutella o a un sottile strato di crema spalmato su mille campi di calcio. Il che corrisponde, per i lettori che preferiscono dati tangibili, a 240 mila barattoli di Nutella prodotti ogni giorno nel mondo, quindi mille tonnellate, per far fronte a una frenetica domanda che si traduce in un barattolo venduto ogni due secondi e mezzo. Ricordate la battaglia nel supermercato di cui vi ho parlato? Beh, l’anno scorso in Francia quest’immagine è diventata quasi reale: nel 2018 una catena della grande distribuzione ha preso la decisione di vendere la Nutella con un 70% di sconto, scatenando un caos che è stato reso pubblico da una quantità di video diffusi on line. E se nessuno ha dato la vita per un barattolo, certamente si sono visti volti graffiati e capelli tirati: “Sembrava un pandemonio”, ha commentato una delle dipendenti del supermercato, riferendosi all’evento (che è costato una multa agli organizzatori). In effetti, la passione dei consumatori per la Nutella sembra essere in grado di causare ogni genere di comportamenti bizzarri. Nel 2016 una coppia francese unita dall’amore per la Nutella si è rivolta al tribunale per ottenere l’autorizzazione a dare alla figlia il nome della crema. Una richiesta respinta dal giudice, sulla base del fatto che una simile decisione non sarebbe stata nell’interesse della bambina, e le avrebbe provocato derisione e canzonature: visto che i genitori non si sono presentati all’udienza, il giudice ha semplicemente deciso di ribattezzare la bambina Ella. Nel 2013 alla Columbia University il giornale degli studenti ha pubblicato un’indagine secondo cui il consumo giornaliero di Nutella della popolazione studentesca ammontava a 100 libbre, poco meno di 50 kg. La rivista affermava anche che molti studenti erano arrivati al punto di rubare la crema dalla mensa, un valore complessivo di 5.000 $.

Gli appassionati di Nutella insomma sono tra noi, e le loro imprese criminali in netta crescita. Vi consiglio quindi di afferrare un cucchiaio e il barattolo più vicino, visto che nei prossimi minuti ci immergeremo nella bizzarra ossessione per la crema di nocciole più amata al mondo.
Storia della Nutella, da Napoleone a Hitler.
È curioso pensare che per la creazione della Nutella in qualche modo dobbiamo ringraziare Napoleone e Hitler. Nel 1806 lo statista francese era impegnato a conquistare il mondo, e tra le altre cose puntava a ostacolare l’economia britannica attraverso un blocco del commercio navale che provocò uno strabiliante aumento del prezzo del cacao. I cioccolatai italiani, per farsi bastare le riserve a loro disposizione, cominciarono ad aggiungere nocciole alla lista degli ingredienti, creando un nuovo fenomeno ribattezzato Gianduia, una crema di cioccolato dolce che conteneva il 30% di nocciole. Molti anni più tardi, a causa del nazismo e della seconda guerra mondiale, i paesi europei dovettero far fronte a una nuova carenza di cacao. Ed è a questo punto che entra in scena il pasticcere italiano Pietro Ferrero (Ferrero come Ferrero Rocher, ovviamente). Ispirandosi alle generazioni di cioccolatai che avevano sfidato la prima carestia, Pietro individuò una possibile soluzione nel gianduia. Nel 1946 cominciò a venderne una sua versione in forma solida, pensata per essere affettata e messa sul pane come se si trattasse di formaggio, e chiamata Giandujot, dalla maschera carnevalesca tradizionale nelle zone del Piemonte famose per le nocciole. Nel 1951, Ferrero produsse una versione cremosa del prodotto che ribattezzò SuperCrema. Ma fu solo tredici anni più tardi, nel 1964, che la SuperCrema diventò la Nutella che conosciamo oggi. Il figlio di Ferrero, Michele, modificò la ricetta per renderla più cremosa e spalmabile, con l’intento di promuoverla in tutta Europa. Il nuovo ingrediente che ha reso possibile questa trasformazione? L’olio vegetale. Oggi i principali ingredienti della Nutella sono cioccolata, nocciole e olio di palma. Dopo aver ribattezzato l’invenzione paterna Nutella (un nome nato dalla fusione della parola inglese nut con il suffisso italiano “ella”,) questa ottenne un immediato successo.

La Nutella e il vero Willy Wonka
Cos’hanno in comune gli ovetti Kinder, i Tic Tac, i Ferrero Rocher e la Nutella? Sono tutte invenzioni di Michele Ferrero, il mago dell’industria dolciaria italiana che ha ereditato l’azienda del padre trasformandola in un colosso del settore. Un personaggio al tempo stesso accattivante e determinato, proprio come il protagonista del famoso film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Quando inventò gli ovetti Kinder, Ferrero lo fece perché pensava che i bambini dovessero vivere ogni giorno l’eccitazione di Pasqua. In seguito l’intera famiglia e i dirigenti anziani si sarebbero recati una volta all’anno in pellegrinaggio a Lourdes, con un jet privato, allo scopo di pregare per un buon raccolto di nocciole (se ne è parlato anche in Italia). Quando le altre aziende cominciarono a mandare in giro spie per scoprire le sue ricette, Ferrero chiuse la fabbrica agli estranei, tradusse le ricette in arabo e le chiuse in un deposito blindato al Cairo, continuando a mantenere un basso profilo, fedele al suo motto secondo il quale “il nome di una persona dovrebbe apparire sui giornali solo in due occasioni, alla nascita e alla morte”. La sua misteriosa fabbrica è protetta da alte mura di cemento, cancellate metalliche e guardie in uniforme. (…) Ma allo stesso tempo Ferrero ha ottenuto la fedeltà dei suoi dipendenti grazie alla sua generosità. E in effetti la stessa città di Alba dove si trova il quartier generale della Ferrero sembra una sorta di paese delle favole, una cittadina idilliaca ai piedi delle Alpi dove l’aria profuma di nocciole tostate. E gli abitanti, ormai esperti, possono addirittura dire quali siano i dolci che sono prodotti in un determinato momento: “Oggi”, si sente commentare, “ è la giornata dei Tic Tac all’arancia”. Per gli abitanti di Alba, quest’aroma invadente ha il gusto del successo, oltre a ricordare loro costantemente il vero Willy Wonka che ha costruito la fabbrica che produce questa “fragranza” (in italiano nel testo, ndt)
Creare la più amata azienda di cioccolato del mondo anche i suoi vantaggi: al momento della sua morte all’età di 89 anni, il giorno di San Valentino del 2015, Michele Ferrero valeva oltre 26 miliardi di dollari ed era considerato l’uomo più ricco d’Italia.
Perché la Nutella crea tanta dipendenza?
Questa crema è così gustosa che anche i suoi detrattori non possono negarne l’incredibile gusto. Ma per quale motivo la Nutella crea tanta dipendenza? Secondo la scienza tutto dipende da grasso, zucchero e ovviamente cioccolato (in realtà la Nutella non contiene il cioccolato che si produce con cacao e burro di cacao, ma il 7,4% di cacao magro, ndt). La cioccolata è nota per contenere sostanze che creano dipendenza come il triptofano, un aminoacido che produce serotonina, il neurotrasmettitore responsabile del nostro buon umore. Ma contiene anche feniletilamina, una sostanza chimica che produce sensazioni di eccitazione e attrazione. Ma la cosa più importante è che gli ingredienti principali della Nutella sono zucchero e grasso: quest’ultimo assicura una sensazione di piacere e sazietà che si somma alla stimolante gratificazione prodotta dal primo, il tutto completato dal gusto delizioso del cioccolato alle nocciole. Detto questo, se volete vedere voi stessi che cosa c’è nella Nutella lo potete fare: il riservatissimo Michele Ferrero probabilmente non sarebbe così contento di sapere che esiste un vecchio video liberamente disponibile online che riporta dall’inizio alla fine il processo di produzione della crema al cioccolato (vedi l’immagine a 4’ 36”)

Tutto è Nutella
Grazie alla sua natura versatile, spalmabile e irresistibile la Nutella ha infiltrato ogni angolo del mondo culinario, dai Nutella caffè ufficiali (ce ne sono due, a New York e a Chicago, e chi li ha visti, li descrive come “un tuffo in un barattolo di Nutella”) fino a dessert di ogni tipo a base di Nutella: torte, mousse, gelati, ciambelle, beignets e persino Nutella fritta. Senza dimenticare i gadget creati per gli appassionati, come felpe decorate, appositi cucchiai, calzini e persino un adesivo da computer per chi vuole proclamare al mondo la propria dipendenza.

Ci crediate o no c’è anche chi odia la Nutella
Anche se la lista di ingredienti della Nutella varia leggermente da paese a paese, ci vogliono esattamente 52 nocciole per produrne un barattolino, il che fa sì che l’azienda sia responsabile del consumo di un quarto della produzione mondiale di nocciole ogni anno. Anche se a separare la Nutella dall’antenato gianduja è il più controverso dei suoi ingredienti, l’olio di palma. I nemici della Nutella, come l’ex ministra dell’Ambiente francese Ségolène Royal, sollecitano i consumatori a smettere di acquistare il prodotto a causa della minaccia di deforestazione prodotta dall’industria dell’olio di palma. La questione ha portato all’emanazione di un emendamento Nutella che minacciava di quadruplicare il prezzo dei prodotti contenenti l’olio di palma (in realtà le cose non sono andate proprio così). Un’iniziativa che ha inevitabilmente scatenato l’indignazione dei fan francesi della Nutella, spingendo Royal a porgere “un migliaio di scuse” in seguito alle reazioni causate dalla sua presa di posizione. Nel 2015 il gruppo Ferrero ha risposto indirettamente alle richieste della ministra francese affermando che la compagnia consuma un modesto 0,3% della produzione annuale mondiale di olio di palma che arriva a 60 milioni di tonnellate, e che tutte le piantagioni da cui ricava olio di palma sono sostenibili dal punto di vista ambientale.

A parte le preoccupazioni per l’ambiente, c’è anche chi critica le affermazioni dell’azienda a proposito della salubrità del prodotto e dei suoi ingredienti. Alcune di queste critiche possono apparire discutibili, pensiamo alle contestazioni sulla presunta salubrità della Nutella che hanno portato a una class action e a un accordo per il valore di 3 milioni di dollari (anche se c’è da rimanere perplessi all’idea che un adulto si meravigli del fatto che la Nutella, dal punto di vista nutrizionale non sia altro che “la migliore alternativa a una barretta dolce” [la frase si riferisce all’azione legale intentata da una mamma americana, Athena Hohemberg, che ha fatto causa a Ferrero affermando di essere stata ingannata dalla pubblicità che descriveva la Nutella come un prodotto “sano” che poteva fare “parte di un pasto equilibrato” ndt]). (…)
E per concludere, ci sono anche quelli contrari alla nuova Nutella. Proprio così: nel 2017 Ferrero ha modificato leggermente la sua ricetta. Il primo a notare il cambiamento è stato un gruppo di attenti consumatori tedeschi che ha rivelato come oggi la Nutella contenga l’8,7% di latte scremato in polvere rispetto al 7,5% della ricetta precedente (ne avevamo parlato qui). Il Centro di protezione dei consumatori di Amburgo ha anche evidenziato che ora la crema contiene più zucchero, passando dal 55,9% all’attuale 56,3%. L’associazione precisa che, “ visto che il colore della nuova Nutella è più chiaro, si sta ragionando sull’ipotesi che il latte in polvere sia stato aggiunto a spese del cacao”. La Ferrero ha confermato i cambiamenti, ma ha assicurato i consumatori che non noteranno alcuna differenza nel gusto e nella qualità del prodotto. Come potrete immaginare, i fan della Nutella non hanno apprezzato, come è dimostrato dalla comparsa di un popolare hashtag #Nutellagate e di minacce di boicottare la crema.

Esiste un mercato nero della Nutella?
Nel 2013 la città tedesca di Bad Hersfeld fu teatro di un furto di Nutella che vide i ladri fuggire con circa cinque tonnellate di crema, per un valore di oltre 20 mila $. Nell’agosto 2017 in Germania si è verificata un’altra rapina in cui 20 tonnellate di crema sono misteriosamente scomparse da un camion, mentre in Canada dei poliziotti che stavano svolgendo un’indagine su un furto di auto, si sono trovati di fronte a un camion pieno di Nutella per un valore di 22 mila dollari canadesi. I ladri ammisero poi che volevano vendere la crema a metà del prezzo di mercato. In effetti, si tratta di un prodotto di un certo valore – WalMart vende un barattolo da 725 g a quasi sei dollari, parecchio di più rispetto a un grosso barattolo di burro di arachidi. (…) Si può capire che a qualcuno venga la tentazione di accumulare l’amatissima crema per uso personale, o per rivenderla a uno sterminato mercato di fan in astinenza.

E vissero tutti felici e Nutella.
Anche se è solo una preparazione dolce a base di nocciole, Nutella è una favola per bambini trasformata in realtà. Michele Ferrero, L’industriale dolciario italiano, ha preso in mano il lavoro del padre trasformando la Nutella in un alimento presente in tutte le case. Vincendo una battaglia contro un ministro francese e viaggiando da un paese all’altro in un jet privato, molti pensano che la famiglia Ferrero protegga uno dei tesori più amati del mondo. E che si trovi sugli scaffali del supermercato o in vendita al mercato nero potete giurare che ci sarà sempre un esercito di Nutella-dipendenti pronti a raccogliere la propria dose di 52 nocciole al giorno. E voi, avete già assunto la vostra razione quotidiana? Ho sentito dire che da WalMart c’è una svendita…
di Brianne James. Traduzione di Paola Emilia Cicerone -                     https://ilfattoalimentare.it/nutella-mania-curious-review.html

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