Il 18 luglio 1968 nasceva Intel, che
sarebbe diventata la multinazionale più importante dell'elettronica e
dell'informatica.
Nel 1968 Robert Noyce e Gordon
Moore decidevano di abbandonare la Fairchild Semiconductor per fondare Intel
(fusione di Integrated Electronics) insieme ad Arthur Rock, capitalista di rischio ante litteramalla Silicon Valley,
senza il quale l'impresa forse non sarebbe riuscita: Rock investì infatti la
considerevole somma di 2,5 milioni di dollari dell'epoca in quella che oggi
chiameremmo una start up che,
mezzo secolo dopo, è capace di fatturare 70,8 miliardi di dollari (dati Intel
2018).
ROBERT NOYCE, classe 1927 (morto nel '90) è stato uno dei
cofondatori della Fairchild Semiconductor (1957), che chiuse definitivamente i
battenti nel 2016. Da ragazzino non era il nerd che ci si potrebbe immaginare:
campione di nuoto al college, dove cantava nel coro; suonava l'oboe ed ebbe una
breve esperienza di attore in una soap opera. All'età di dodici anni, con suo
fratello e qualche amico, costruì un aliante biplano in "stile fratelli
Wright" (senza motore, naturalmente), comprando tutto ciò che gli serviva
per 4,53 dollari dell'epoca (1939). L'esperimento non ebbe molto successo: Bob
si lanciò da un tetto, per ricadere pochi secondi dopo (senza danni).
GORDON MOORE, classe 1929, anch'egli nel gruppo dei fondatori
della Faichild, a parte la questione Intel, è universalmente noto per avere
formulato nel 1965 la legge
di Moore, appunto, secondo la quale "la
complessità di un microcircuito, misurata, ad esempio, tramite il numero di
transistor per chip, raddoppia ogni 18 mesi, e quadruplica ogni 3 anni".
La cosa curiosa è che Moore, come spiegò lui stesso in un'intervista rilasciata nel 1997, non aveva detto esattamente questo: «Avevo parlato
di un raddoppio ogni due anni. Non ho mai detto "18 mesi", ma ormai
ovunque citano quella versione». Negli anni la legge di Moore ha trovato
applicazione in molti ambiti, anche molto distanti dal suo originario, e
qualche volta con risultati alquanto bizzarri, come dimostra uno studio del 2013 sull'origine della vita.
NON È (MAI) TUTTO
ORO... Una storia di pionieri, quella di
Intel, che ha incarnato lo spirito del "sogno americano"
conquistando, e mantenendo tuttora, la maggiore fetta del mercato dei
microprocessori per molti dispositivi elettronici. Un successo che non ha
evitato nel tempo profonde ristrutturazioni (per usare la parola in voga oggi)
per esempio con il licenziamento di 10.500 dipendenti, tra il 2006 e il 2008,
il 10% circa della forza lavoro della multinazionale (107.000 unità nel 2018).
18 LUGLIO 2019 | CHIARA GUZZONATOtecnologia, innovazione, chip, microprocessori, cpu, intel, integrated
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