Nella migliore delle ipotesi, i
cambiamenti climatici provocheranno la scomparsa di un terzo dei ghiacci
dell'Hindu Kush, un sistema montuoso che dona acqua dolce a un quinto della
popolazione mondiale. Nella peggiore, trasformerà queste vette in nuda roccia.
Le preoccupazioni sulla fusione dei
ghiacci perenni si concentrano per lo più su Antartide, Artico e Groenlandia,
ma il global warming minaccia, da vicino e nella quasi globale disattenzione,
anche l'Hindu Kush himalayano, il cosiddetto Terzo Polo della Terra,
perché qui è conservata la maggior parte delle riserve di ghiaccio del Pianeta,
se si escludono le regioni polari.
Anche se il mondo rispettasse l'obiettivo più ambizioso degli Accordi di Parigi, quello di mantenersi entro i +1,5 °C di rialzo delle
temperature medie dai livelli preindustriali, un terzo dei ghiacciai di
quest'area montuosa, di cui fanno parte cime come l'Everest e il K2,
scomparirebbe entro il 2100. Se l'aumento sarà di 2 °C, è probabile che a
sparire sia la metà dei ghiacci; se invece continueremo con gli attuali livelli
di emissioni di gas serra, cosa che renderebbe impossibile contenere l'aumento
della temperatura media globale sotto questi limiti, se ne andranno i due terzi
delle coperture glaciali di queste montagne.
UN PROBLEMA DI
ENORME PORTATA. A delineare gli inquietanti scenari
è il nuovo rapporto dell'International
Center for Integrated Mountain Development (ICIMOD), redatto ogni cinque anni
da oltre 350 tra scienziati ed economisti di 22 nazioni. L'area dell'Hindu Kush
himalayano si estende per oltre 3.500 km attraverso otto Paesi (Afghanistan,
Bangladesh, Bhutan, Cina, India, Myanmar, Nepal, Pakistan). I ghiacciai che
rivestono queste cime alimentano dieci dei più importanti sistemi fluviali al
mondo, tra i quali il Gange, l'Indo, il Mekong e l'Irrawaddy, e forniscono più
o meno indirettamente acqua e cibo a un quinto della popolazione
terrestre.
Queste cime teoricamente incontaminate
sono raggiunte dagli inquinanti atmosferici provenienti dalla piana
indo-gangetica, che invece è una delle aree più inquinate al mondo. Oltre a
peggiorare l'effetto serra, l'aria inquinata deposita particelle di carbone e
altre polveri scure sui ghiacci, che aumentano la quantità di calore assorbita
e accelerano la fusione.
ACQUA: TROPPA, O
TROPPO POCA. L'impatto sulla regione nei prossimi
decenni avverrà in varie forme, da un maggiore inquinamento dell'aria
all'intensificazione degli eventi climatici estremi: nelle valli fluviali ai
piedi di questo sistema vivono 1,65 miliardi di persone, vulnerabili a
inondazioni e distruzione dei raccolti. Ma sono la riduzione pre-monsonica
della portata dei fiumi e l'irregolarità dei monsoni stessi a preoccupare di
più. Gli effetti sulla produzione di cibo e di energia e sulle riserve di acqua
urbane si faranno sentire, in un'area già suscettibile ai disastri naturali,
come i terremoti.
I ghiacciai nella regione dell'Hindu Kush
himalayano si sono già ritiratinegli
scorsi decenni a causa dell'aumento delle emissioni. Nell'area la disponibilità
idrica è già oggi un argomento "caldo" dal punto di vista
politico, e un elemento di instabilità nelle zone
di confine.
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