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lunedì 5 novembre 2012

Lo Sapevate Che: Gli Scarti Alimentari.....


La Seconda Vita
Degli Scarti Alimentari
Non E’ Da Buttare

Bucce di Patate fritte, Insalate con le foglie di carote, zuppe con le teste di pesce, specialità con il pane raffermo. Andrea Segrè spiega come azzerare (o quasi ) gli sprechi.

Causa della crisi, gli italiani stanno dando un taglio al carrello della spesa. Secondo la Confederazione italiana agricoltori, infatti i consumatori in questi mesi hanno comprato meno cibo: il 30 per cento delle famiglie ha ridotto gli acquisti soprattutto di prodotti ortofrutticoli (meno 41,4), di carne rossa (meno 38,5) e di pane (meno 37 per cento). Risparmi che, secondo Andrea Segrè, direttore del dipartimento di Scienze Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, non devono obbligatoriamente impoverire le nostre tavole. Come? Lo spiega nel manuale Cucinare senza sprechi (Ponte alle Grazie, pp.152, euro 14) che raccoglie riflessioni e ricette (di Lorenza Pliteri) capaci di far risparmiare alle famiglie, ma anche all’ambiente, almeno una parte di quel 27 per cento di prodotti che finiscono in pattumiera.
Segrè, fondatore e presidente di Last Minute Market, il laboratorio per la riduzione e il recupero degli sprechi alimentari e vincitore del Premio Artusi 2012, confessa: “ io cucino saltuariamente. Ma via via che Lorenza Pliteri sfornava le ricette ho provato a metterle in pratica per testarne la fattibilità. Essendo un gran consumatore di verdura e frutta ho provato subito l’insalata con le foglie, che normalmente si gettano, di ravanelli, carote, rape,  barbabietola, sedano. Poi si aggiunge una mela e i pinoli e si condisce con olio, sale e pepe. E’ ottima”.
E la cucina senza sprechi è ormai diventata la sua “persecuzione”.
“Da quando è uscito il libro” dice Segrè “ogni volta che vengo invitato a una presentazione trovo un piatto di “scarto”. Il giorno in cui mi è stato consegnato il Premio Artusi ho trovato in albergo una ciotola di bucce di patate fritte. Erano le undici del mattino ma le ho mangiate tutte. Erano buonissime e guai a far avanzare qualcosa nel piatto”.
Giuseppe Ortolano – Venerdì di Repubblica 26-10-12



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