Sentire e non avere parole per parlare è prigione. È afasia che arrugginisce i pensieri e compromette il senso stesso dell’esistenza, fissandola in un presente privo di storia. E non ci sono pagine da scrutare, non c’è la seconda vita regalata dalla magia dei libri.
Anche l’amore diventa un groviglio di sentimenti inesprimibili.
Vecchioni, con una favola leggera, ci racconta l’importanza delle parole nella nostra vita; essere incapaci di pensare, ricordare, parlare, esprimersi, renderebbe tutto vuoto e insensato. In fondo, il racconto è una metafora della vita: un mondo senza libri, senza cultura, diventa piatto e meschino, ridotto all’osso, dove i sentimenti, anche se sbocciano, non possono essere coltivati…perchè tutte le parole scritte dagli uomini sono forsennato amore non corrisposto; sono un diario frettoloso e incerto che dobbiamo riempire di corsa, perché tempo ce n’è poco...
Anche l’amore diventa un groviglio di sentimenti inesprimibili.
Vecchioni, con una favola leggera, ci racconta l’importanza delle parole nella nostra vita; essere incapaci di pensare, ricordare, parlare, esprimersi, renderebbe tutto vuoto e insensato. In fondo, il racconto è una metafora della vita: un mondo senza libri, senza cultura, diventa piatto e meschino, ridotto all’osso, dove i sentimenti, anche se sbocciano, non possono essere coltivati…perchè tutte le parole scritte dagli uomini sono forsennato amore non corrisposto; sono un diario frettoloso e incerto che dobbiamo riempire di corsa, perché tempo ce n’è poco...
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