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mercoledì 14 novembre 2012

Lo Sapevate Che: La Vera Rivoluzione Culturale


Di fronte alla sessualità le chiese, le religioni, la mia Chiesa cattolica, continuano moralisticamente a scegliere la strada delle imposizioni e delle proibizioni. Anche oggi non andiamo verso una sessualità liberata. Come credente, prete cristiano, considero la sessualità un dono di Dio con tutte le sue implicazioni meravigliose legate a un’idea di gioia, piacere, insieme a un’idea di maternità e paternità responsabile.
Ma purtroppo non è così: da sempre esiste un maschilismo esercitato senza freni, perché basato su un architrave terrificante, cioè che Dio è maschio. Invece papa Luciani parlando di Dio disse: “Questo Dio amore, padre, madre”. I teologi ne discutono ancora adesso.
Perché se Dio è maschio, la donna deve essere soggetta. Se andiamo indietro nei secoli, noi come Chiesa dobbiamo abbassare la testa: il potere maschilista è stato alimentato per secoli dalle gerarchie e dalla pubblicistica cattolica, costringendo la donna ad assumere un ruolo di subalternità con conseguenze umilianti per la sua dignità. Anche gli ultimi episodi di cronaca non fanno altro che proporre l’immagine di una donna puro oggetto del potere.
La Chiesa vuole cominciare veramente a parlare di educazione sessuale? Invece di domandarsi se il sesso è un dono di Dio o del demonio, perché non affronta a viso aperto questo tema? Io penso che l’uomo con questo suo maschilismo, che è la punta di un iceberg, ancora una volta sciupa un dono immenso, anche per chi non è credente. Io, che lo sono, dico: Dio è amore. Egli ci ha dato questa grande energia per poter esprimere amore, che vuol dire assenza totale di odio e  violenza; solo attraverso l’amore si può esprimere un piacere sessuale, cioè solo attraverso un incontro che sia “amore a perdere”.

Quando all’estero accadono casi di donne violentate ci sono forti denunce, in Italia è più forte la reazione scandalistica  rispetto alla condanna civile. Tra l’altro in Italia spesso la violenza non solo sessuale sulle donne avviene tra le mura domestiche perché purtroppo non c’è un’educazione adeguata, e non c’è ancora una legge. Così il silenzio prevale insieme alla vergogna, e le donne rimangono sole.
Ma questo discorso ci riporta a una riflessione più generale sulla società, su un sistema che chiamerei delle spettanze, dove tutto è dovuto, e che per comodità si può articolare in tre A: apparire, avere e appropriarsi.
Proviamo a sostituire queste tre A con amore, ascolto, accoglienza, sarebbe una vera rivoluzione culturale. Fintanto che la donna sarà in subordine a tutti i livelli, finché non le si dà la sua vera dignità è chiaro che la sessualità sarà sempre un’occasione di assoggettamento e uno strumento del potere con effetti disastrosi per la donna e l’intera società.
Don Andrea Gallo – Se Non Ora, Adesso -






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