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giovedì 29 novembre 2012

Lo Sapevate Che: La Manovrina...


 La Manovrina “Sull’IMU Alla Chiesa

Gentile Augias, su alcuni media si parla di Imu sulle attività
Commerciali della Chiesa: la normativa del governo riguarda però tutti gli enti no-profit, non solo quelli ecclesiastici che, tra l’altro, sono il 4% del totale. Tutte le realtà no-profit come Onlus, mense Caritas, associazioni di volontariato, Misericordie, case di accoglienza per ragazze madri, comunità terapeutiche eccetera, svolgono in qualche misura attività commerciali. Saranno anch’esse tassate pur non svolgendo attività lucrative? Mi auguro che si faccia questa distinzione evitando la chiusura di opere sociali e di assistenza ai più poveri che lo Stato non sarebbe in grado di sostenere.
Goran Innocenti – innocentigoran@yahoo.it

Caro Augias, riguardo all’Imu “ecclesiastico”la bocciatura squisitamente tecnica da parte del Consiglio di Stato del provvedimento del governo è di una tale semplicità di motivazioni che da sola basta a mostrare quanto quel tentativo fosse politico. Non dico che fosse succube per rispetto a chi ci sta tirando fuori dai guai economici.
Giovanni Moschini – g.moschini@yahoo.it

Del piccolo raggiro organizzato dal governo, si è parlato poco, dopo che Valentina Conte su Repubblica ha lanciato il tema. Quasi  che l’argomento interessasse solo una parte del Paese e non l’Italia tutta intera anche per il concreto rischio di sanzioni europee richiamato dal Consiglio di Stato. Non mi sarei aspettato da una persona seria come Mario Monti la manovrina che qualcuno nei suoi uffici ha escogitato. Si era estesa la delega accordata al governo con un emendamento dissimulato in un altro decreto (riguardava gli Enti Locali) assolutamente incongruo rispetto all’argomento in discussione. Sugli esodati c’è stato un drammatico balletto di cifre. S’è detto che si trattava di calcoli complicati e che era stato commesso un errore. Va bene, passi; importante è correggersi. Nel caso dell’Imu invece lo stesso sotterfugio usato denuncia la cattiva coscienza di chi l’ha escogitato. Il signor Innocenti obietta che la normativa non riguarda solo la Chiesa cattolica. Questo giornale l’ha scritto chiaramente così come ha precisato che il rischio di dover chiudere istituti caritativi non esiste. Gli esempi proposti sono evidente paradossali. Nel caso della Chiesa invece è chiaro che per esempio le attività di tipo alberghiero sono una forma di concorrenza sleale. Ora si correrà ai ripari, probabilmente. Resta l’umiliazione di dover ripetere sempre le stesse cose.
Corrado Augias – c.augia@repubblica.it
La Repubblica – 15-11-12

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