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sabato 17 novembre 2012

Lo Sapevate Che; La Crisalide...


Riflessioni sul mondo del volontariato

Il volontariato o terzo settore in questi anni si è innervato e
consolidato nella società italiana, offrendo una varietà di servizi in modo efficace, efficiente e capillare, tale da investire tutti i nuclei della comunità nazionale, partendo dal sociale per arrivare alla protezione dell’ambiente. Del terzo settore, dunque, si possono dare due interpretazioni: una minimalista e una di più ampio respiro. La prima, che è quella attuale, lo considera unicamente uno strumento utile e a costo zero per colmare le lacune dell’intervento statale, attenuare il disagio sociale, soccorrere le persone che divengono purtroppo parte delle nuove fasce di povertà, supportando e aiutando a sopravvivere un corpo sociale ulcerato da piaghe sempre più numerose, impedendo, o almeno, ritardandone il collasso.
La seconda interpretazione, invece, vede il volontariato come un laboratorio politico, culturale e sociale, una crisalide da cui può nascere una comunità nazionale più forte e più sana. Il suo valore aggiunto è quello di riunire in una sintesi creatrice e costruttiva le energie migliori delle diverse culture politiche e religiose che costituiscono il tessuto della società, realizzando quei valori di pluralismo e solidarietà alla base della Costituzione e della Repubblica. Il terzo settore può davvero creare una nuova classe dirigente forgiata sul campo, rinnovando l’idea di una cittadinanza attiva e partecipe, consapevole che la pluralità dei diritti di cui gode, comporta anche una pluralità di doveri verso la propria comunità.
In particolare, costituisce l’antidoto contro i veleni di un individualismo egoista e di un’omologazione massificante, dando specialmente, ai giovani la possibilità di esprimere nel modo migliore le loro capacità affrontando e risolvendo i problemi e, in prospettiva, di essere protagonisti di una politica intesa nelle sue varie espressioni in senso alto e al servizio del bene comune, non autoreferenziale e dedita unicamente alla conservazione del proprio potere.
Claudio Ozella




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