CRONACA, CULTURA, INFORMAZIONE
Norman Rockwell, l’artista più amato d’America, di Maura Mantellino
Oggi vi
proponiamo la figura di un artista, che personalmente amo molto: Norman Rockwell. Nato
il 3 febbraio del 1894 a New York, Norman fin da piccolo era interessato
all’arte ed in particolare al disegno ed alla pittura. A 14 anni si iscrisse
alla Chase Art School per poi
iscriversi dopo solo due anni alla National Academy of
Design. Infine volle frequentare l’Art Students League, dove poté
incontrare il noto illustratore Howard Pyle, uno
dei fondatori della scuola.
Possiamo
dire che Rockwell è l’artista più amato d’America. Le sue opere sono riprodotte
su calendari, biglietti d’auguri ed infatti il suo primo impegno lavorativo fu
quello di creare temi natalizi per i biglietti d’auguri. Anche se per anni
l’illustrazione venne considerata un aspetto minore dell’arte figurativa,
Rockwell divenne ben presto il beniamino e illustratore di lavori quali
copertine, pubblicità, calendari o illustrazioni per racconti pubblicati sulle
riviste.
A soli
vent’anni divenne direttore artistico della rivista Boy’s Life. L’arte
di Norman cominciò a raggiungere il consenso di un sempre più vasto pubblico.
Ricordiamo che la prima copertina realizzata da Rockwell per il Saturday Evening Post fu
pubblicata il 20 maggio 1916.
Questa
immagine di Bambino con carrozzina ha già il tono, che poi più tardi l’America
imparò ad aspettarsi dalle immagini di questo illustratore: bambini allegri,
colori sapientemente miscelati per catturare l’attenzione del lettore.
Nell’arco
di quell’anno, Norman firmò per ben 8 volte la copertina del Post. In molte
illustrazioni sembra che i soggetti, spesso ragazzini, siano ripresi
dall’obiettivo di una macchina fotografica.
Gli anni
Venti suggellarono il definitivo successo dell’artista. Nel 1916 si sposò e
negli anni successivi si recò spesso in Europa. Dopo essere stato congedato
dall’esercito nel corso della prima Guerra Mondiale, Norman cominciò a
stringere rapporti d’affari con i più noti direttori artistici di New York e
nel 1926
ebbe
l’onore di firmare per il Saturday Evening Post la prima copertina interamente
a colori.
Negli
anni ’20 e ’30 le copertine e la pubblicità a colori conferirono un nuovo
glamour all’immagine della rivista. Nel 1930 divorziò e entrò in contatto con
il variegato mondo del cinema, diventando anche amico di Walt
Disney.
Durante
il suo lungo soggiorno in California, si
risposò ed ebbe tre figli. Nel 1935 venne pubblicata la famosa edizione del
libro per ragazzi Tom Sayer da lui illustrata per la Heritage Press. Nel
1939 l’artista si trasferì nel Vermont con la famiglia e trovò nella cittadina
di Arlington un ambiente famigliare, tranquillo e molto discreto.
Le opere
di questo periodo riflettono questo clima domestico e Norman evitò con cura di
ritrarre scene di violenza, mentre ci si avvicinava alla Seconda Guerra
Mondiale.
Dal suo
rifugio in Vermont, continuò la proficua produzione di copertine, illustrazioni
per ragazzi e pubblicità. Dal 1941 al 1946 vennero pubblicate undici immagini:
tutta una serie di copertine create dal pittore aventi come soggetto principali
il soldato Willie Gillis.
Come
egli stesso ebbe modo di dire: “ La maggior parte delle immagini che ho
prodotto durante la guerra attingono i propri soggetti da scene di vita civile
in quegli anni: il generale in poltrona, le lavoratrici dell’industria bellica,
il comitato per il razionamento.
Era
quello che conoscevo e che riuscivo a dipingere meglio”. Si ispirò al discorso
ormai famosissimo del presidente Franklin D. Roosvelt sulle quattro libertà
fondamentali, per dipingere la serie di opere denominate The Four Freedom
(Libertà di culto, Libertà dal bisogno, Libertà di parola, Libertà dalla
paura).
Il
gruppo di dipinti apparve nel 1943 sul Saturday Evening Post e più tardi
riprodotto in migliaia di manifesti. Venne pubblicata la sua prima monografia
nel 1946, scritta da Arthur Gutpill.
Il libro
può essere considerato come una specie di corso introduttivo al metodo
innovativo di dipingere di Rockwell. Nel 1951 sul Post apparve forse l’opera
più famosa: Preghiera di ringraziamento. E’ uno studio della luce e dello
spazio sotto forma di un aneddoto religioso.
Bellissima
l’immagine che riproduce in dettaglio la luce umida e fioca che illumina
l’interno e che a contatto con i vetri forma come un’aureola sopra la testa di
viaggiatori in preghiera.
Molti i
suoi ritratti di bambini e ragazzi negli atteggiamenti più inusuali. Nel 1964
la sua collaborazione con il Post si concluse. Iniziò la collaborazione con una
nuova rivista: Look.
La prima
opera per la nuova rivista è un’illustrazione su due pagine intitolata Negro in
periferia. Il personaggio principale del quadro è una bimba nera con un
bellissimo vestito bianco.
Il
quadro affronta con delicatezza il tema dell’integrazione razziale nelle
periferie, abitate in prevalenza da bianchi. Nel 1977 Rockwell ricevette la
medaglia presidenziale della libertà. Morì nel 1978.
Dopo la
morte, la sua figura venne pianta da tantissimi fans: i lettori del Post, le agenzie
pubblicitarie, e un vastissimo pubblico formato da bambini, ragazzi, donne e
uomini di colore, casalinghe, boy scout.
https://alessandria.today/2018/02/04/norman-rockwell-lartista-piu-amato-damerica-di-maura-mantellino/
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