La scoperta nella scoperta
Amerigo Vespucci nasce il 9 marzo 1454 a Firenze,
terzo figlio del notaio fiorentino Nastagio (o Anastasio) e della nobildonna di
Montevarchi Lisa (o Elisabetta) Mini. Trasferitosi, nel 1489, a Siviglia, in
Spagna, su incarico di Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, banchiere (detto
Lorenzo il Popolano), entra in contatto con Cristoforo Colombo:
pochi anni più tardi si aggrega ad Alonso de Hojeda, che ha ricevuto
l'incarico, per conto della Corona, di esplorare le coste del continente
americano in direzione sud.
Il primo viaggio cui Vespucci prende parte avviene tra
il 1497 e il 1498, in compagnia di Juan de la Cosa (celebre cartografo e pilota
cantabrico), sotto il comando di Juan Diaz de Solis. La spedizione è voluta dal
re Ferdinando II di Aragona, desideroso di scoprire la distanza tra l'isola di
Hispaniola e la terraferma, in maniera tale da poter contare su una visione più
precisa e ampia delle terre appena scoperte. Le navi attraccano nell'attuale
Colombia, nella penisola della Guajira (le descrizioni che Vespucci fa dei
nativi locali e delle loro amache richiama alla mente gli indigeni Guajiros),
dopodiché la spedizione si dirige verso la laguna di Maracaibo, che ricorda - a
Vespucci - Venezia: proprio per questo motivo, dà a quella terra il nome di
Venezuela. Amerigo e gli altri uomini ritornano in Europa dopo aver costeggiato
le coste del Centro America, e in particolare aver navigato tra la Florida e
l'isola di Cuba (della quale, appunto, viene in quell'occasione dimostrata
l'insularità).
Il secondo viaggio di Vespucci verso il continente
americano avviene tra il 1499 e il 1500, nel corso della spedizione diretta da
Alonso de Hojeda: anche questa volta, è presente Juan de la Cosa. Toccata terra
nei luoghi che attualmente corrispondono alla Guyana, tuttavia, Vespucci si
separa dal cantabrico, e prosegue in direzione sud, fino a giungere circa a 6
gradi Sud, alla foce del Rio delle Amazzoni. Parlerà del suo arrivo tra la
bocca nord e la bocca sud (Parà) del fiume in una lettera inviata a Lorenzo di
Pierfrancesco de' Medici: l'esploratore italiano, dunque, diventa il primo
europeo a scoprire l'estuario del Rio delle Amazzoni (in particolare le
disimboccature nei cui pressi oggi sorgono le città di Belem e di Amapà), pochi
mesi prima che ci riesca anche Vicente Yanez Pinzon. Di tale viaggio, Amerigo
lascia in eredità numerose descrizioni relative alla fauna incontrata (a
stupirlo è soprattutto la bellezza dei pappagalli) e alle popolazioni locali. Non
solo: durante questo viaggio, egli individua le stelle che in seguito verranno
denominate "La Croce del Sud", che appunto segnalano la direzione
sud. La spedizione si conclude rientrando verso nord, passando nei pressi del
fiume Orinoco e dell'isola di Trinidad prima del ritorno in Europa.
Poco dopo, Vespucci prende parte a un terzo viaggio,
questa volta al servizio del Portogallo, in una spedizione guidata da Gonzalo
Coelho, che si ferma nelle isole di Capo Verde per alcuni giorni, entrando in
contatto con Pedro Alvares Cabral, che con le sue navi sta tornando dall'India.
Nell'arcipelago africano, Amerigo ha modo di conoscere Gaspar da Gama, ebreo
che gli descrive la vegetazione, la fauna e i popoli indiani: il suo racconto,
comparato a ciò che egli aveva osservato nei suoi viaggi precedenti, lo
convince ulteriormente che i luoghi che ha visitato non sono asiatici. Insieme
con Coelho, giunge nei pressi delle coste del Brasile, e il primo giorno
dell'anno 1502 raggiunge una baia stupenda, ribattezzata Rio de Janeiro. Il
viaggio continua verso sud in direzione del Rio de la Plata (nominato,
inizialmente, Rio Jordan) per poi proseguire fino a 52 gradi Sud di latitudine,
a poca distanza dallo stretto che scoprirà il portoghese Ferdinando Magellano diciotto
anni più tardi. Vespucci non si spinge oltre il Rio Cananor, in Patagonia, e
scopre le stelle attualmente conosciute con il nome di Alfa Centauri e Beta
Centauri, ai tempi invisibili alle latitudini mediterranee (pur essendo in
precedenza note agli antichi Greci).
Vespucci compie un quarto viaggio, nel biennio
1503-1504, sempre agli ordini dei Portoghesi, che lo porta all'isola che in
seguito verrà chiamata Fernando de Noronha, in mezzo all'oceano, e poi verso le
coste brasiliane. Si tratta, però, di una spedizione che non conduce a scoperte
particolarmente significative, durante il quale - tuttavia - Amerigo compie
osservazioni e ragionamenti che lo portano a inventare un nuovo metodo per
individuare, con la tecnica della distanza lunare, una longitudine.
Nominato dal re Ferdinando II di Aragona "Piloto
Mayior de Castilla" nel 1508, egli diventa responsabile dell'organizzazione
dei viaggi nelle terre nuove e della formazione di cartografi e piloti,
permettendo loro di imparare a utilizzare l'astrolabio e il quadrante. Amerigo
Vespucci muore a Siviglia il 22 febbraio 1512, lasciando tutti i suoi beni alla
moglie Maria Cerezo, dalla quale non ha avuto figli.
Vespucci attualmente è riconosciuto come uno degli
esploratori più importanti del Nuovo Mondo (e non a caso il continente ha preso
il suo nome). Tra i suoi tanti meriti, il principale fu quello di aver capito
che le nuove terre non facevano parte del continente asiatico, ma di una nuova
parte del globo.
Occorre sottolineare, in conclusione, che dal punto di
vista storiografico la figura di Vespucci è considerata da alcuni piuttosto
ambigua soprattutto a causa dell'autenticità delle sue lettere, spesso
contestata: si sostiene, in particolare, che l'esploratore abbia esagerato la
propria influenza negli avvenimenti e romanzato eccessivamente gli eventi, o
addirittura modificato le testimonianze dei viaggiatori suoi contemporanei. Resta
il fatto che la diffusione di tali lettere spinse Martin Waldseemuller,
cartografo, a rinominare il continente come il femminile del suo nome in latino
(cioè Americus Vespucius) nella "Cosmographiae Introductio":
l'importanza dell'esploratore fiorentino, insomma, non può proprio essere
ridimensionata.
https://biografieonline.it/biografia-amerigo-vespucci
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