Dio non aspetta
Nato a Liverpool il 25 febbraio 1943, George Harrison
è il mitico chitarrista degli
altrettanto mitici Beatles.
La famiglia, appartenente alla Liverpool proletaria, ebbe un ruolo determinante
nella formazione e nelle aspirazioni di George. Il padre elettricista e la
madre al servizio di un negozio di drogheria, intuendo ben presto l'amore e la
versatilità che George nutriva per la musica, non ostacolarono in alcun modo la
passione del figlio contribuendo, nel contempo, anche finanziariamente
all'acquisto della prima "vera" chitarra elettrica
rigorosamente usata.
Infatti, i genitori gli comprarono per poche sterline
da un marinaio sui doks del porto di Liverpool una Gretsch modello "Duo
Jet", che George conserva ancora gelosamente; orgoglioso ne fa bella
mostra sulla copertina dell'album "Cloud Nine". Le tantissime ore
passate dal giovane George a studiare ed esercitarsi, lo fecero diventare
subito un fenomeno di abilità per essere solo un adolescente.
Molte band che di giorno in giorno crescevano come
funghi sulle rive del Mersey lo avevano già contattato ma George, nel
frattempo, aveva già folgorato un suo compagno di scuola più grande di
lui: Paul McCartney.
A Paul bastò ascoltare alcuni accordi di chitarra suonati
da George su un autobus sgangherato durante una gita scolastica. Paul, a sua
volta, ne parlò immediatamente a John Lennon:
è l'inizio della leggenda. George, all'interno dei Beatles,
cresceva all'ombra di John e Paul non diminuendo certo l'amore per il suo
strumento ma cercando di applicare, altresì, nuove forme di espressioni sonore.
La ricerca continua del nuovo, la voglia di smuovere i
ritmi tipici dello "Skiffle" e di dare una funzione ancora più
predominante alla chitarra elettrica
nei fraseggi di rock and roll contribuirono non poco all'evoluzione del gruppo
nei primissimi anni della loro carriera. Da "Don't bother me" sua
prima composizione nei Beatles,
la sua evoluzione musicale fu così drastica che già nel 1965 aveva una sua
precisa connotazione ed era anche punto di riferimento per altri chitarristi dell'epoca.
Proprio in quell'anno, avvenne una nuova svolta nella
maturazione musicale di George quando sia l'amicizia con David Crosby che
conoscenze vicine a Ravi Shankar cambiarono totalmente il suo modo di comporre.
Infatti, George rimase colpito e affascinato da quei particolari suoni che
scaturivano da strumenti come il sitar, i sarod o la tampoura. Da ciò ne venne
contagiata anche la sua spiritualità abbracciando totalmente il credo e le
convinzioni della religione indiana e rimanendone, quindi, profondamente
influenzato.
George comincia a trascorrere molto del suo tempo a
leggere e a studiare i sanscriti ed i trattati religiosi indiani. La sua
trasformazione musicale ed il suo nuovo modo di pensare, oltre a contagiare in
parte John Lennon e Paul McCartney,
influenzarono anche altri artisti.
Le composizioni che più rappresentano il cambiamento
di George in quel periodo furono cronologicamente "Love You To", già
con il titolo provvisorio "Granny Smith", "Within you Without
you" e "The Inner Light" la cui base musicale fu registrata
interamente a Bombay con musicisti del posto. I continui viaggi in India, ben
presto interrotti dagli altri tre Beatles e
le sempre più frequenti difficoltà ed incomprensioni caratteriali specialmente
nei confronti di Paul McCartney,
determinarono, intanto, una prima preoccupante crepa nell'assetto interno del
gruppo.
La sua forte personalità ed il suo talento sin troppo
sacrificato provocavano in lui forti frustrazioni ma,
allo stesso tempo gli davano nuovi stimoli competitivi. Se mai doveva darne
ancora la prova, con "Abbey Road", l'ultimo album composto dai Beatles,
che George dimostra ancora una volta tutta la sua bravura e genialità in brani
come "Something" (uno dei più reinterpretati) insieme a
"Yesterday" e "Here comes the sun" in cui viene usato per
la prima volta dal quartetto il "moog".
E' stato sempre considerato a torto o a ragione il
terzo Beatle ed in qualità di autore e produttore stato molto più prolifico di
quanto si creda. In seno alla Apple sono state numerose le sue produzioni a
favore di artisti come Billy Preston, Radna Krishna Temple
Jackie Lomax, Doris Troy e Ronnie Spector. Allo scioglimento del gruppo
Harrison si ritrovò con un'infinità di materiale da proporre che raccolse in
parte nel triplo album "All things must pass", le cui vendite
complessivamente sono state superiori a "McCartney" e "John
Lennon -Plastic Ono Band" emesse insieme.
Il suo modo di suonare la chitarra ed
i suoi "assolo" sono diventati tipici ed, in particolare, l'uso della
"slide" lo ha portato insieme a Ry Cooder al top del settore.
George Harrison è morto prematuramente il 29 novembre
2001, a soli 58 anni a causa di un cancro. Da tempo aveva scelto di vivere
isolato, in campagna o su un'isola, ma questo non era bastato ad allontanare da
lui la curiosità e le morbosità. Nel dicembre 1999 fu accoltellato per dieci
volte da un folle entrato nella sua villa vicino Oxford. Fu la moglie Olivia a
salvargli la vita, rompendo una lampada sulla testa dell'aggressore.
Morto a Beverly Hills (Los Angeles) nella villa
di Ringo
Starr, il suo corpo è stato cremato e come
aveva chiesto le ceneri, raccolte in una scatola di cartone, sono state poi
sparse secondo la tradizione induista nel Gange, il sacro fiume indiano.
In un comunicato diffuso dopo la morte, la famiglia ha
ricordato che Harrison. "Ha lasciato questo mondo come aveva vissuto,
pensando a Dio, senza paura della morte, in pace e circondato dalla famiglia e
dai suoi amici. Spesso diceva: Tutto può aspettare ma la ricerca di Dio no. E
neppure l'amore reciproco".
https://biografieonline.it/biografia-george-harrison
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