E’ scomparso a 77 anni uno dei più grandi registi, sceneggiatori
e produttori cinematografici italiani. Suoi film come "Il
conformista", "Ultimo tango a Parigi", "Il tè nel
deserto", "Novecento", "L’ultimo imperatore" che gli
valse nove oscar.
ROMA - "Oggi ci ha lasciati uno dei registi italiani più
amati e conosciuti a livello mondiale: con la scomparsa di BernardoBertolucci,
il cinema italiano perde uno dei suoi più grandi maestri”. Così il ministro
dei Beni culturali Alberto Bonisoli scrive su Facebook,
aggiungendo: "Memorabile l'Oscar per la regia del kolossal
'L'ultimo Imperatore', film da nove oscar. Grazie ai suoi capolavori ha segnato
la storia del cinema, non solo italiano. Sono vicino alla
famiglia Bertolucci in questo doloroso giorno per la cultura italiana".
Il grande maestro, nato a Parma il 16 marzo 1941 in una famiglia di
intellettuali (figlio del poeta Attilio Bertolucci e cugino del produttore
cinematografico Giovanni Bertolucci) si è spento oggi all’età di 77
anni. Regista, scenografo, documentarista, produttore, autore e poeta
è stato indubbiamente uno dei più grandi protagonisti della cultura, non solo
italiana ma anche internazionale, che attraverso le sue opere ha saputo
emozionare, commuovere e anche scandalizzare.
Bertolucci ci lascia in eredità i suoi capolavori cinematografici, tanti di
origine letteraria, basti pensare a “La commare secca”, su
soggetto e sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini, “Il conformista”tratto
dal romanzo di Alberto Moravia fino a “Io e te”, ispirato
all'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti.
E poi ci sono quei capolavori immortali come ’’Novecento", del
1976 che vanta un cast stellare, Robert De Niro, Gérard Depardieu, Donald
Sutherland, Sterling Hayden, Burt Lancaster, Dominique Sanda, Stefania
Sandrelli, Alida Valli, Laura Betti, Romolo Valli, Francesca
Bertini; ’’L’ultimo tango a Parigi", con Marlon
Brando e Maria Schneider, con cui ottenne la notorietà a livello
mondiale; “Il tè nel deserto’’ o “L’ultimo
imperatore’’, che incassò ben nove Oscar, due dei quali direttamente
destinati proprio a Bertolucci, uno per la miglior regia e l'altro, insieme a
Mark Peploe, per la migliore sceneggiatura non originale.
Tante le parole di cordoglio per questo maestro che ha dato lustro alla
nostra cultura.
"Un giorno triste per la cultura, se n'è andato
Bernardo Bertolucci uno dei grandissimi maestri del cinema italiano,
un gigante del Novecento". Dichiara l'ex ministro della Cultura
Dario Franceschini. L'esponente del Pd ricorda poi di avere avuto modo di
incontrarlo nel corso del suo incarico di governo quando, “con la
generosità e il grande impegno civile che lo hanno contraddistinto per tutta la
vita, ha voluto dare il proprio contributo per portare in porto la nuova legge
cinema. Le sue opere - conclude Franceschini - hanno emozionato
e fatto discutere intere generazioni e reso grande nel mondo il cinema
italiano".
"Ho amato il cinema di Bernardo Bertolucci, come intere
generazioni. Oggi diciamo addio a un grande maestro, un immenso protagonista
italiano. Ci lascia un'opera grandiosa. Ciao Bernardo". Scrive su
Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
In un comunicato la Biennale di Venezia esprime così il suo
cordoglio: "Il Presidente Paolo Baratta e la Biennale di Venezia
tutta piangono la scomparsa di Bernardo Bertolucci, presente in numerose
occasioni alla Mostra del Cinema fin dal suo film d'esordio 'La commare secca'
(1962), poi Presidente di Giuria nel 1983 e nel 2013, e Leone d'oro alla
carriera nel 2007. Sarà ricordato tra i più grandi del cinema italiano e
mondiale"
artemagazine
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