Carnevale di Cento
Il Carnevale di Cento è un
CARNEVALE STORICO, la cui antichissima tradizione ha infatti lasciato traccia
in un affresco del 1615 del pittore centese Gian Francesco Barbieri chiamato
"Il Guercino", dove viene rappresentato "il Berlingaccio",
una maschera locale, in una festa nel palazzo comunale offerta al popolo nel
giovedì grasso dal Magistrato cittadino, con profusione di dolciumi e
rinfreschi.
Da quel momento prendeva il via la tradizione del carnevale di Cento, ma la festa carnascialesca ha mantenuto i connotati della manifestazione tipicamente locale sino alla fine degli anni ’80 quando è cominciata una vera e propria rivoluzione organizzativa, di comunicazione e di immagine, che in pochi anni da semplice festa popolare è riuscito a trasformare una festa di antica tradizione in un vero e proprio fenomeno di costume, catapultando il nome della cittadina centese oltre i confini nazionali.
Da quel momento prendeva il via la tradizione del carnevale di Cento, ma la festa carnascialesca ha mantenuto i connotati della manifestazione tipicamente locale sino alla fine degli anni ’80 quando è cominciata una vera e propria rivoluzione organizzativa, di comunicazione e di immagine, che in pochi anni da semplice festa popolare è riuscito a trasformare una festa di antica tradizione in un vero e proprio fenomeno di costume, catapultando il nome della cittadina centese oltre i confini nazionali.
Lo spirito surreale e fantastico, goliardico e
giocoso tipico di questa manifestazione, amata dai grandi e dai piccini, viene
incarnato dai
famosi i carri allegorici di Cento,
realizzati in cartapesta e alti fino a 15 metri.
Dopo il fermo causato dal terremoto che colpì l'Emilia Romagna nel 2012, i carri tornano a sfilare nello spettacolare centro storico della città di Cento.
La maschera tipica di Cento è Tasi, rappresentato con una volpe bianca tenuta al guinzaglio: secondo la leggenda, Tasi, messo alle strette e costretto a scegliere tra la moglie e un buon bicchiere di vino, scelse di andare in osteria.
Dopo il fermo causato dal terremoto che colpì l'Emilia Romagna nel 2012, i carri tornano a sfilare nello spettacolare centro storico della città di Cento.
La maschera tipica di Cento è Tasi, rappresentato con una volpe bianca tenuta al guinzaglio: secondo la leggenda, Tasi, messo alle strette e costretto a scegliere tra la moglie e un buon bicchiere di vino, scelse di andare in osteria.
Un enorme Tasi di cartapesta
sarà messo al rogo l'ultimo giorno di sfilate.
A Cento, dove il Carnevale è diventato
questione di importanza internazionale da quando s'è fatto il gemellaggio col
Carnevale di Rio, si chiedono le sfrappole o
le frappe e,
sempre al posto della grappa, si usa l'anice.
E tortelli dolci? a Carnevale si fanno dolci e si chiamano anche castagnole. Pallottine fritte o al forno, ripiene di panna o crema, la ricetta della tradizione non cambia solo a seconda di dove ti trovi: dipende anche e semplicemente da cosa piace a te.
E tortelli dolci? a Carnevale si fanno dolci e si chiamano anche castagnole. Pallottine fritte o al forno, ripiene di panna o crema, la ricetta della tradizione non cambia solo a seconda di dove ti trovi: dipende anche e semplicemente da cosa piace a te.
Castagnole (o Tortelli dolci o Zeppole)
Conosciute anche col nome di zeppole
o tortelli, le castagnole sono così definite perché la
loro dimensione ricorda quella delle castagne.
Che siano fritte, al forno, ripiene di panna o crema o servite in semplicità con una spolverata di zucchero a velo, le castagnole faranno gola a grandi e piccini
Che siano fritte, al forno, ripiene di panna o crema o servite in semplicità con una spolverata di zucchero a velo, le castagnole faranno gola a grandi e piccini
Ingredienti
per quattro persone:
500 g di farina, 1/2 l di latte, 1 cucchiaino di zucchero, 30 g di lievito
di birra fresco, 2 uova, 130 g di uvetta, 2 bicchierini di grappa, 80 g di
pinoli. 1 limone, zucchero a velo, olio per friggere
Procedimento per le castagnole:
1. Per preparare le castagnole,
sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di latte tiepido e zucchero. Unire la
farina, le uova e il restante latte.
2. Lavorare bene e fare lievitare
l'impasto delle castagnole coperto da un telo per almeno 4 ore.
3. Ammorbidire l'uvetta nella grappa.
4. Unire al composto l'uvetta
sgocciolata e leggermente infarinata, insieme ai pinoli, un pizzico di sale e
la scorza di un limone.
5. Far riposare ancora 10 minuti e poi
friggere il composto a cucchiaiate.
6. Asciugare le castagnole su carta
assorbente e ricoprirle di zucchero a velo.
Sfrappole di Carnevale
Tipiche del periodo di Carnevale,
ecco le sfrappole bolognesi,
la ricetta delle chiacchiere
emiliane. Ogni massaia sotto l’ombra delle due torri prepara da
sempre una buona quantità di sfrappole da offrire a tutti proprio in questo
periodo. In città ci sono anche tantissime pasticcerie che vendono le proprie
produzioni artigianali, ma io penso che la genuinità di un prodotto fatto in
casa sia sempre da preferire. Eccovi quindi una ricetta esclusiva delle sfrappole bolognesi confidatami
proprio da una ‘sdaura’ di Bologna.
Ingredienti:
50 gr di farina, 2 uova,10 gr di
burro, Olio o strutto per friggere, 20 gr di zucchero semolato, 2 cucchiai di
liquore, all'anice o rum, Sale, 2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato
Setaccia la
farina su un piano di lavoro pulito, fai una buca, aggiungi lo zucchero, un
pizzico di sale e il burro. Unisci anche il liquore scelto e comincia a
impastare gli ingredienti fino ad ottenere un composto piuttosto morbido che
tirerai in una sfoglia sottile con l’aiuto di un matterello.
Ritaglia
l’impasto in strisce lunghe e strette, come fossero dei nastri e ponile a
friggere in olio bollente o strutto, (prediligete l'olio di semi allo strutto).Recupera le
sfrappole con una ramina forata e mettile a sgocciolare su un pezzo di carta da
cucina prima di spolverarle con lo zucchero a velo vanigliato.
Ed infine
una deliziosa specialità:
Tagliatelle
Fritte di Carnevale
Dolci tradizionali, legati alla semplicità delle usanze contadine, sono
normali tagliatelle che si rendono golose cospargendo la sfoglia appena tirata
con zucchero e succo di limone o di arancia. La sfoglia è poi arrotolata e
tagliata come per le tagliatelle ma lasciata in rotolini per essere
poi così fritta.
Ingredienti:
200 gr di farina, 2 uova, 4 cucchiai di zucchero semolato, 1 arancia non
trattata, olio di semi di Arachidi q.b., zucchero a velo q.b.
Preparazione:
Impastate la farina con le uova come per una comune pasta all'uovo.
Tirate quindi una sfoglia di medio spessore, poi cospargetela con lo
zucchero semolato e la buccia grattugiata dell'arancia.
Arrotolate la pasta come fate per le tagliatelle, tagliandola
quindi della larghezza di circa 1 cm. Lasciate la sfoglia arrotolata
e friggetela in abbondante olio, scolatela poi su una carta assorbente.
Disponete quindi le tagliatelle fritte su un vassoio da portata,
cospargetele di zucchero a velo e servitele fredde.
Una vera delizia per grandi e piccini!
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