Sarà l’internazionale dei robot, sarà la processione degli equinozi, ma la
sensazione di
sicurezza ha un po' l’affanno. La gente che scendeva a manifestare per il sì o
per il no adesso sfila per il forse. Voci malevole sostengono che il populismo
verrà sostituito dal botulismo. Le convinzioni faticano, nella personale mente
di ognuno, a raggiungere la maggioranza per farlo agire. Le banche bramano
iniezioni di solidità, la Cia può solo sperare di manipolare Saremo, ma anche
in tv se ne accorgono tutti. La lealtà è virtuale, l’inno beethoveniano è alla
noia, le guide supreme sono impoltronite.
Chi vuole un0ora di futuro deve inserire un gettone nel
parchimetro, e tutti, ma proprio tutti, tengono a far sapere che sono
diversamente informati. Anche se il Paese invecchia, si prega di allacciare le
cinture di castità e di non fumare.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il Venerdì di La Repubblica –
23 febbraio 2018 -
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