Etichette

giovedì 8 febbraio 2018

Lo Sapevate Che: In 1 foglio room service...

Sul taxi che lo portava a Manila ebbe tempo per due riflessioni: i controlli in aeroporto erano tornati laschi e Laura aveva un altro. La prima considerazione era positiva. La casa farmaceutica lo metteva su un aereo cento volte all’anno, moltiplicato per un’ora erano già quattro giorni di vita guadagnati. Mentre applicava la tara di sette ore di sonno, si complimentò con l’azione decisa del presidente Duterte contro il crimine. In quel momento il taxi venne bloccato. Quattro banditi con il mitra fecero sdraiare l’autista a terra con le mani dietro la nuca. L’occidentale fu sgusciato e caricato su un’altra auto. I quattro parlavano tutti insieme in pilipino interrotto dalla frase ossessiva “we Kill You”. Dopo venti minuti di strada si fermarono in mezzo alla giungla. Gli tolsero tutto salvo le mutande e se ne andarono. Non lo avevano ammazzato. Solo uno, per darsi peso, gli aveva appoggiato la canna all’orecchio. Incominciò a camminare senza orientamento mentre si scatenava un acquazzone monsonico. Cercò di ritrovare la via dell’aeroporto, ma si infilò ancora più dentro la giungla. Laura passava troppo tempo al telefono, ultimamente. Era distratta, non si lasciava toccare volentieri. Quel viaggio a Manila era una splendida opportunità per lei. La vide piangere, di gioia segreta, mentre il feretro veniva sbarcato dall’aereo. Senza parlare dei 300 mila euro dell’assicurazione. Mentre stava cadendo in uno stagno, vide la luce di una baracca. Promise ai contadini una fortuna in cambio di un passaggio in biroccio alla stazione di polizia. Gli agenti stavano guardando Lakers-Clippers. Il Più giovane, parecchio seccato, fu incaricato del verbale. In inglese gergale gli disse che il giorno prima avevano sgozzato un giapponese. “They hate Nips”, commentò mettendogli un timbro su un foglio di carta velina. Lo riportarono in hotel. Alla reception si dissero dispiaciutissimi: Manila non è solo questo. Per dimenticare la brutta avventura gli proposero una complimentary night in un bordello di prima classe non lontano o con servizio in camera, se preferiva. Si trovò a scegliere da un album di foto. Laura aveva un altro, l’avrebbe avuto presto. Meglio portarsi avanti con la vita.

Gianfrancesco Turano – L’Espresso – 4 febbraio 2018 -

Nessun commento:

Posta un commento